Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 50 occorrenze

E, intendiamoci, ripeto. La seconda era non rinnega i risultati della prima, solo li incorpora nella nuova visione: basti pensare a Cézanne e ai

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A vedere questa seconda Lisa, rubata, poi ritrovata, dieci persone non simuoverebbero. Pure, fra le due, essa soltanto vale nell'Arte. È di Renoir.

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Ma supremazia produttiva esteriore o supremazia creativa? Evidentemente per R. questa seconda, perché i bolognesi applicarono «la loi la plus

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F. MALAGUZZI VALERI, La Corte di Lodovico il Moro. La vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento. Vol. 1: La vita privata

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; la seconda tela dipinta da Battistello per San Giorgio dei Genovesi, e ancora oggi a suo luogo, sul primo altare di destra [figura 88].

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Non deve stupire, dopo aver veduto Orazio bussare a tutti gli ateliers della seconda generazione caravaggesca in cerca d'ispirazione e di svolgimento

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Questa seconda puntata tratta dell'attività di Paolo Veronese dal 1555, cioè da quando egli prende stabile dimora a Venezia.

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Addentro, così, nell'esame di quelle opere che per comodo di comprensione si potrebbero dire della seconda fase stilistica di Mattia Preti, nella

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«Cap. II. L'invenzione - Le Carceri». (Confronto della prima e della seconda edizione delle Carceri, e conclusioni sulla ricerca dell'effetto in

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Nessun dubbio che Caravaggio, notissimo pregiudicato, doveva finire tra le mani di un antropologo, e sia pure della seconda maniera, quale afferma di

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storia interna delle varianti tra la prima e la seconda edizione del catalogo, accomodata come si disse dai criteri prudenziali dell'Ojetti.

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Vienna (altra replica a Nîmes) e il giusto nome venne ristabilito nella seconda edizione del catalogo (402).

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139a. Cristo morto. Roma, Ministero Lavori Pubblici. Attribuitogli nella seconda edizione, mi risultava cosa vicina al Brandi.

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nella seconda.

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romano Briglia, scolaro del Mancini e morto sul 1794. Nessuna ragione v'era per privarlo di quell'opera, che nella seconda edizione (892) figurò, non so

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Mi pareva dello Zanchi; e nella seconda edizione (915 B) fu infatti trasferito alla «Scuola veneziana del Seicento».

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223. Ritratto di monaco benedettino. Modena, Galleria Estense. Mi pareva quasi del '700 e infatti nella seconda edizione regredì ad «attribuito».

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249. La Circoncisione. Firenze, Coll. Corsini. Negavo anche questa, e nella seconda edizione comparve infatti solo come «attribuita». Non ero alieno

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267. Cristo deposto. Milano, Coll. Chiesa [figura 230]. Attribuito nella prima edizione al Cavallino o allo Strozzi, ottenni che nella seconda (894

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nordico del secondo decennio. Nella seconda edizione (157 A) si ristabilì l'ascrizione al Campino (Du Champ) con cui l'opera era venuta dal Museo. [E mi

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Nella seconda ediz. vennero esposte come Burrini, su giusta indicazione del Bariola.

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seconda edizione). Frattanto il Voss la restituiva giustamente a L. de Deyster. Per altra opera del De Ferrari, v. anche a: CARNEO, ANTONIO, 214.

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345 (seconda edizione). Il battesimo di un Santo. Milano, Museo Civico [figura 238]. Tendevo ad accettare l'attribuzione al tempo giovanile

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339. La strage degli Innocenti. Milano, Coll. Chiesa [figura 236]. Ottenni che nella seconda edizione figurasse soltanto come «attribuito». Ma per me

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cosiddetto «Amorosi» cui fu attribuito «ad pompam» (23 B) nella seconda edizione; il San Francesco (403) di Rovigo facevo retrocedere ad «attribuzione

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lombarda». Nella seconda ottenevo che gli venissero restituite l'Erodiade pure di Torino [figura 240], prima attribuita al Morazzone col n. 698, e la

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Feci osservare che la sigla L. G. signifìcava Luca Giordano cui infatti il quadro venne restituito nella seconda edizione al n. 484 A.

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422. Bozzetto per un soffitto. Venezia, Gallerie. Certamente bozzetto di Padre Pozzo per Mondovì. L'errore venne rettificato nella seconda edizione

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480, 481. Scene di genere. Venezia, raccolta Brass. Mi sembravano del De Matteis e pertanto, nella seconda edizione, venivano ridotte ad «attribuite

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498, Bozzetto con la Vergine e San Domenico. Berlino, Coll. De Burlet. Esposto come Guarana, nella seconda edizione (498) si ridusse ad «attribuito

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552. Autoritratto. Modena, Galleria Estense. Nella seconda edizione ci limitammo a dir soltanto «ritratto».

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545. Il Figliuol Prodigo. Firenze, Galleria Corsini. Nella seconda edizione si aggiunse «replica», ma io avevo proposto «copia» ricordando la

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. In ogni caso venne, nella seconda edizione, ridotto a Scuola Veneziana del '700 (n. 902).

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555. La pala di Sezze. Una volta trasferitala, nella seconda edizione (137 A), al Borgianni secondo la mia indicazione del 1916, il Lanfranco restò

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Nella seconda edizione, l'Erodiade (698, poi 370) di Torino venne, su mia indicazione, passata al Cairo (v.), in una con la Salomè di Vicenza (370 A

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682, 683. Opere dubbie. [Mi chiedevo poi, per altre cose viste, se non fosse suo il quadro del Prof. Romanelli a Parigi con Due cechi (920 A, seconda

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nella Coll. Goltara-Lussana di Bergamo, esposta (908) come Scuola Napoleana del '600; e, pertanto, venne riunita al Mola nella seconda edizione (692

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759. Madonna col putto e San Giovannino. Genova, Coll. Ricci. Non mi pareva autografo e nella seconda edizione venne ridotto ad «attribuzione».

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Il 747. della prima edizione, e cioè la Madonna in gloria e Santi della raccolta Vitali fu, nella seconda edizione, passato al Cappella (175 A

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neoclassica e che ottenni venisse esclusa dalla Mostra. Nella seconda edizione, infatti, non comparve altrimenti. Ma il Pozzo riguadagnò invece quota

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Nella prima edizione soltanto «attribuito»: per mio consiglio restituito senza riserve nella seconda. [Oggi nella mia raccolta. Mi è risultato in

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[Spadarino]. Ma fortunatamente, da Roma venne soltanto il quadro sicuramente autografo di Sant'Adriano (879) che figurò infatti da solo nella seconda

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892. Monaco con libro. Milano, prof. Silvestri. Scomparso nella seconda edizione. Mi era sembrato del Mastelletta. Nella stessa seconda edizione fu

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Per i numeri assegnati nella prima e seconda edizione si veda a: CARAVAGGIO (202, poi 904-905, poi 207 A).

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910 (seconda edizione). Uomo che suona il liuto. Firenze, dott. Giuseppe D'Ancona. Assai bello. [oggi mi pare orientabile verso Mattia Preti].

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Nella seconda edizione (902) così era definita la Famiglia Sartorio del Museo Civico di Modena, per cui si veda anche a: LONGHI, ALESSANDRO. (prima

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Haarlem [figura 258]; il San Giovanni della Coll. Zanchetta di Bassano (915 C) era di anonimo della seconda metà del secolo, pertanto non del Lyss cui

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del Boscoli]. Alla stessa scuola, nella seconda edizione furono anche ascritti: 891. Lucrezia. Roma, Galleria di San Luca. Prima esposta come Cagnacci

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seconda edizione col n. 1015.

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930 A (seconda edizione; nella prima, si veda a: MOLA, PIER FRANCESCO). Ritratto di Ercole Lelli [figura 252]. Roma, Coll. Contini [ora presso il Dr

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