di bruno, su cui s'impastano il blu-verdastro e il rosso-granata della Vergine: accordo talmente gradito a Piero.
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chiarissimo, si granirono pullulando, si accostarono senza timore ai toni più solenni e profondi: al rosso di brique - caro a Piero - al verde profondo, al blu
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soltanto per una lirica superiore rompeva la compagine fusa e pannosa con una dissonanza di rosso schietto e granitico o di blu metallico, ed aspro.
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ricorda parecchio quella di Guercino giovine. Anche più disforme da Caravaggio e dai soliti caravaggeschi è l'intonazione, acre irreale tra il rosso
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E del colore ho detto: fusione di Tintoretto e di Caravaggio; poiché i toni di giallo paglierino, di giallo arancione e di rosso aurato, che dominano
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resto e ci richiama alla decadenza, nel mirabile accordo sugoso del rosso lampone della tunica incastonato profondamente nel cielo d’azzurro caldissimo
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Bernini a Rosso.
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Quando Rosso sollevò la materia superficiale delle cose in petali di fango finissimi, friggendoli nel frullo atmosferico, ma visse al di sotto una
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istantanea visione - forse la vecchia portinaia di Rosso - raccogliendo la materia plastica prima sconvolta, in bulbosità snocciolate con qualche disordine
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Ho già detto di passata perché non si può pretender nulla da Bernini; varrebbe la pena di cercare più tardi se non fosse per fermarci a Rosso che per
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rosso afro, il giallo brunito delle carni e lo scorcio riassunto della mano va riposto più addietro 22; qui invece l'artista varia il rosso acerbo in un
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severo, tra il vastissimo campo nero (ormai fortemente insordito), il bianco-grigio, il baio del corsetto della donna e - naturalmente - il rosso profondo
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bruna lavagna del fondo: carni bronzee verdeggiate di patina: un baio cupo: un rosso afro: un vinato 23.
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asprissimo rosso centrale: nel Cristo E si pensa allora che a quest'opera « tenesse mente » quell'ottimo critico che scriveva nel 1627 di Giovanni Battista
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, e per quei contrasti di tinte fra il bronzo pallido delle carni e le grandi macchie di rosso e di bruno; ma in quelle stesse creazioni si accennano
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: il viola o il lilla è surrogato da un rosso arido dove pare di pregustare Stanzioni: e la Vergine s'è tinti i capelli di nero. Sul viso del bimbo la
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con più levità e finezza di grana cromatica, bianco di gomma, rosso di lampone, che quel toscano non saprebbe.
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concordi alle sue aspirazioni fondamentali è la Suonatrice di liuto della Biblioteca di Palazzo Rosso, cosa bellissima quanto deperita 36*. Che cosa più
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piccole toppe di colori à plat, come il rosso del giubbo della Vergine, la quale anche per il tipo sembra di già uno Stanzioni giovanile. Piace per
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colori tenuti di grigio, di viola, di lilla, di giallo e di rosso-Vermeer, con qualche tendenza agli effetti di notte. E anche qui, quale chiaro
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donna china sotto la luce che la contrassegna in gesso sulla guancia come per non scordarsi di bere più tardi al rosso impensabile della veste
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damasco rosso ciliegia di valore inestimabile; manica eburnea torrefatta d'ombre caldissime - centro pittorico, coin di capolavoro, che si propaga
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vecchi carichi del rosso maturo grato ad Artemisia, o di damascature gialle e marrone preziosissime: dove poi non manca neppure il commento
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dimenticare insomma che «la Corte di Ludovico il Moro» è il titolo in rosso, e «Bramante e Leonardo» per quanto soverchino il primo nelle dimensioni sono
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artisti si possano scambiare in questi studi di caratterizzazione «dal vero»; soltanto Pittoni intona in verde, Piazzetta in rosso bruno; una cosa da
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Lazzaro Risorto, i due grandi «pendants» che a Palazzo Rosso recano il nome, l'uno di Luca Giordano, l'altro di Caravaggio. Altre opere importantissime del
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livide assemblee di bronzi dissepolti, di grigi spenti, di verdi subacquei, di asfalti e di torbiere, urlati da un crudelissimo rosso intatto nel
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; stabilite su larghi piedistalli orizzontali; pezzate di larghe toppe brune, marrone, blu, con qualche gola di rosso affocato. Ecco la Resurrezione di
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Court, questo secondo datato del 1527. D'altronde l'opera, per lo stacco speciale del panneggio rosso delle carni e per il carattere generale della
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Così anche quel bluetto di prugnolo, quel rosso guance di mela, quel turbante turbato di nastri a screzio e di lumi a sghembo; e il giallo del
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dalle lunghe ombre, presso il castello di mastice rosso ch'è poi quel di Ferrara (ah Ferrara!) - si è ormai a giorno dei principali ingredienti della
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abbracciato al fusto piatto della colonna, contro la luce, chi scorgerebbe in te così abbacinato la sostanza fievole e profonda del rosso? Stravince
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dal '50 al '900 fu proprio quella schiettezza affatto regionale, grazie a che un rosso, un giallo e un bruno posati così e non così ci parlan subito
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cupole di fronte trasolate: la bimba in rosso, rosso, l'amarillis abbacinata sbottano, è vero, di colore sulla macchia cupa nel fondo, pronta alla
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, armonizzate nella gamma agro-dolce del Correggio; il rosso già mantegnesco che si vela e si abbruna nel San Giuseppe; e altrove, nel San Giovannino e nella
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tinte accordate di nerancio, e di rosso. Questa io la credo dello Stomma, di cui tante insigni operazioni fecemi ammirare, essendo io giovane in
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di sopra stagnano le strie impaludate di viola di roseo di rosso soffocato, delle nubi sul cielo!
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ognuna portando allato la sua piccola ombra solare! Ancora: contrapposizione solenne delle due fasce tropicali del rosso di 'brique' del berrettone e del
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dell'altra unita dalle fasce trasverse del pavimento. Ghiacciajo rosso del panneggio cristallizzato alle anche sull'altro candido dell'architettura
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s'accostavano a qualche tono poderoso e pieno di marrone o di bruno, senza timore. Armonizzava accosti il rosso e l'azzurro, le tinte più difficili ad
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si gonfiano gl'inizi delle pieghe nel corsetto di rosso-marrone, pieghe e colori tanto cari a Piero!
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losanghe di rosso e d'azzurro incassate ad angolo - egli si muove - sulla zona verde dell'erba; e comprenderete come sia impossibile che un artista muti
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