Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 50 occorrenze

Se una nuova edizione di questo catalogo opportunissimo della quadreria civica di Milano vorrà, dopo un controllo personale del compilatore, tener

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non volere almeno in una nuova edizione aggiungere illecitamente alla serie del Preti opere che non gli convengono affatto, come gli è avvenuto in

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La descrizione di Torino non è certamente perfetta, sebbene sia stata migliorata nella seconda edizione; ma almeno si avvantaggia di un breve cenno

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«Cap. II. L'invenzione - Le Carceri». (Confronto della prima e della seconda edizione delle Carceri, e conclusioni sulla ricerca dell'effetto in

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storia interna delle varianti tra la prima e la seconda edizione del catalogo, accomodata come si disse dai criteri prudenziali dell'Ojetti.

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Vienna (altra replica a Nîmes) e il giusto nome venne ristabilito nella seconda edizione del catalogo (402).

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10. Ritratto del Farinello, Bologna, Liceo Musicale [figura 216]. Avvertivo che era del Giaquinto; ma l'errore restò anche nella seconda edizione

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mi convinceva, preferivo chiamare «lo schiavo del Feti», si presentò molto accresciuto nella seconda edizione e la Santa Famiglia Brunner,che nulla

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139a. Cristo morto. Roma, Ministero Lavori Pubblici. Attribuitogli nella seconda edizione, mi risultava cosa vicina al Brandi.

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555. Pala di Sezze. Nella prima edizione ancora presentata come Lanfranco (Cantalamessa), la mia restituzione, ch'era già del 1916, venne accolta

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romano Briglia, scolaro del Mancini e morto sul 1794. Nessuna ragione v'era per privarlo di quell'opera, che nella seconda edizione (892) figurò, non so

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Mi pareva dello Zanchi; e nella seconda edizione (915 B) fu infatti trasferito alla «Scuola veneziana del Seicento».

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223. Ritratto di monaco benedettino. Modena, Galleria Estense. Mi pareva quasi del '700 e infatti nella seconda edizione regredì ad «attribuito».

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249. La Circoncisione. Firenze, Coll. Corsini. Negavo anche questa, e nella seconda edizione comparve infatti solo come «attribuita». Non ero alieno

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267. Cristo deposto. Milano, Coll. Chiesa [figura 230]. Attribuito nella prima edizione al Cavallino o allo Strozzi, ottenni che nella seconda (894

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nordico del secondo decennio. Nella seconda edizione (157 A) si ristabilì l'ascrizione al Campino (Du Champ) con cui l'opera era venuta dal Museo. [E mi

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seconda edizione). Frattanto il Voss la restituiva giustamente a L. de Deyster. Per altra opera del De Ferrari, v. anche a: CARNEO, ANTONIO, 214.

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345 (seconda edizione). Il battesimo di un Santo. Milano, Museo Civico [figura 238]. Tendevo ad accettare l'attribuzione al tempo giovanile

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339. La strage degli Innocenti. Milano, Coll. Chiesa [figura 236]. Ottenni che nella seconda edizione figurasse soltanto come «attribuito». Ma per me

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Nella prima edizione non v'era di suo che il Cristo nell'orto di Torino (369), spurio essendo il Ritratto (370) di Casa Savoja, passato poi a «Scuola

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cosiddetto «Amorosi» cui fu attribuito «ad pompam» (23 B) nella seconda edizione; il San Francesco (403) di Rovigo facevo retrocedere ad «attribuzione

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441. (prima edizione). San Sebastiano, Lucca, Pinacoteca [figura 242].

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Feci osservare che la sigla L. G. signifìcava Luca Giordano cui infatti il quadro venne restituito nella seconda edizione al n. 484 A.

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422. Bozzetto per un soffitto. Venezia, Gallerie. Certamente bozzetto di Padre Pozzo per Mondovì. L'errore venne rettificato nella seconda edizione

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Nella prima edizione le si riferivano: la Madonna col Bambino (444) di Roma, che io avevo avvicinato ad Orazio nel momento della maggiore

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Nella prima edizione, sulla traccia del mio saggio, troppo avventato e repleto, del 1916, figuravano cose che già mi apparivano discutibili (come

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480, 481. Scene di genere. Venezia, raccolta Brass. Mi sembravano del De Matteis e pertanto, nella seconda edizione, venivano ridotte ad «attribuite

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498, Bozzetto con la Vergine e San Domenico. Berlino, Coll. De Burlet. Esposto come Guarana, nella seconda edizione (498) si ridusse ad «attribuito

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552. Autoritratto. Modena, Galleria Estense. Nella seconda edizione ci limitammo a dir soltanto «ritratto».

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545. Il Figliuol Prodigo. Firenze, Galleria Corsini. Nella seconda edizione si aggiunse «replica», ma io avevo proposto «copia» ricordando la

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. In ogni caso venne, nella seconda edizione, ridotto a Scuola Veneziana del '700 (n. 902).

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555. La pala di Sezze. Una volta trasferitala, nella seconda edizione (137 A), al Borgianni secondo la mia indicazione del 1916, il Lanfranco restò

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Già da qualche tempo si abbozzava il torneo critico tra Francesco e Giovanni Antonio. Ma qui interessa il numero 533 (prima edizione) con la Parabola

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Nella prima edizione gli era attribuito il Turco dormente (694) della Coll, Ravà di Venezia, me mi pareva della stessa mano della Scena zingaresca

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Nella seconda edizione, l'Erodiade (698, poi 370) di Torino venne, su mia indicazione, passata al Cairo (v.), in una con la Salomè di Vicenza (370 A

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edizione) attribuito a «Scuola Veneziana del '700»] (si veda anche a: GUARDI, FRANCESCO).

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759. Madonna col putto e San Giovannino. Genova, Coll. Ricci. Non mi pareva autografo e nella seconda edizione venne ridotto ad «attribuzione».

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Il 747. della prima edizione, e cioè la Madonna in gloria e Santi della raccolta Vitali fu, nella seconda edizione, passato al Cappella (175 A

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Nella prima edizione era rappresentato da due deboli quadri del Seminario di Trento (782 e 783) e dalla Santa Cecilia (784) di San Luca, cosa quasi

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«attribuito» (nella seconda edizione) al Belisario ceco (791) della Coll. Caviglia, che era opera di cerchia del Brandi; non già di far indicare come copie

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Nella prima edizione figurava anche col Sant'Omobono della chiesetta omonima a Roma (878) e con il Cristo fra i Dottori del Palazzo Reale a Napoli

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Nella prima edizione soltanto «attribuito»: per mio consiglio restituito senza riserve nella seconda. [Oggi nella mia raccolta. Mi è risultato in

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Barberini, ch'era apocrifa, scomparve dalla seconda edizione. L'avevo fatta rinviare perché tanto bella quanto problematica. A mio parere lombarda, al

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Nella seconda edizione (902) così era definita la Famiglia Sartorio del Museo Civico di Modena, per cui si veda anche a: LONGHI, ALESSANDRO. (prima

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892. Monaco con libro. Milano, prof. Silvestri. Scomparso nella seconda edizione. Mi era sembrato del Mastelletta. Nella stessa seconda edizione fu

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Per i numeri assegnati nella prima e seconda edizione si veda a: CARAVAGGIO (202, poi 904-905, poi 207 A).

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910 (seconda edizione). Uomo che suona il liuto. Firenze, dott. Giuseppe D'Ancona. Assai bello. [oggi mi pare orientabile verso Mattia Preti].

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del Boscoli]. Alla stessa scuola, nella seconda edizione furono anche ascritti: 891. Lucrezia. Roma, Galleria di San Luca. Prima esposta come Cagnacci

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seconda edizione col n. 1015.

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930 A (seconda edizione; nella prima, si veda a: MOLA, PIER FRANCESCO). Ritratto di Ercole Lelli [figura 252]. Roma, Coll. Contini [ora presso il Dr

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