Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: cinquecento

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Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 22 occorrenze

quattro-cinquecento che nel prologo del suo trattato ci dimostra la lodevole intenzione di non escir di carreggiata?

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suo manto principi e prelati, con uno schema di composizione centrale quale Caracciolo poteva imparare a Roma, dove il Cinquecento aveva nelle

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abbandonare, al possibile, lo stile caravaggesco. E perciò più che l'ecclettismo del Bolognese, gli servì il risalire agli esemplari del primo Cinquecento che

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Di certo, ad un esame più profondo vi si rivela quell'equilibrio instabile di elementi plastici e spaziali che era stato creato dal cinquecento

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Veneti del primo Cinquecento, ma per rapporti scalati di quantità luminose nei colori; quantità che appunto perché scalate divengono qualità d'arte

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blù che sarebbero quasi di cinquecento veneziano se non sentissimo che su vi opera novellamente la luce, tutta insomma la sua concezione cromatica, e

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Cinquecento. Perché, ad esempio, è ormai impossibile credere del Foppa il S. Antonio da Padova (N. 26, tav. 12). Per il Seicento soprattutto locale

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La Scuola Bresciana di pittura nei primi decenni del Cinquecento è forse la più ricca d'intelligenze e ricerche quasi secrete che vanti in quel tempo

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nell'Italia settentrionale nei primi decenni del Cinquecento, e nelle nuove applicazioni di Romanino; Ferramola nelle nuove vastità cromatiche ad uso d'affresco

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neo-bizantinismo del Cinquecento a Venezia.

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giovani più moderni ed audaci che contasse nei primi decenni del Cinquecento la pittura dell'Italia settentrionale. Che Altobello attuasse concetti di

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che si tratta d'uno dei molti tentativi con che i pittori del Cinquecento, visto il disfacimento graduale della sintesi prospettica nei giorgioneschi, e

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nella pittura di quasi tutta l'Italia Settentrionale nei primi decenni del Cinquecento. Poiché sentiamo che in essi per diverse vie si maturarono

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Vi sono degli accomodamenti di certo superiori, e che tuttavia non costituiscono altro che forme manierose, una specie di barocco nel Cinquecento

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schiera neo-bizantina del primo Cinquecento a Venezia, che con Giorgione, Palma e Tiziano giovine creava alcune decine di capolavori supremi, ma senza

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Cinquecento, specialmente a Venezia, aveva cominciato ad infrangere liberamente le leggi anteriori, ma non insiste affatto anzi sorvola su questo

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asterischi un certo spostamento del polo magnetico dal quattro e dal cinquecento al sei e al settecento; se una riflessione oltremodo facile non

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situazione interna del Sei di fronte al Cinquecento; a comprendere infine che cosa fosse l'amatore, il collezionista di quei giorni.

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differenziarsi di essa, neppur questo è divario sostanziale. E v'è anche una probabilità storica che apparenta dal tardo Cinquecento al '700 i migliori

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Ne parlo perché se nella schiera più rigoristicamente formale del Cinquecento, operante a Firenze, l'anticristiano è portato rispettabile, sacro di

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l'arabesco lineare, del Quattrocento, libero dalla piramide, che si può anche ridurre a triangolo, del primo Cinquecento.

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prima, divise, dànno da una parte Lippi e Ghirlandajo, dall'altra Baldovinetti, Pollaiolo, Botticelli, poi fuse verso il Cinquecento finiscono in

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