Adeguerà il suo abbigliamento a quello del padrone di casa. Se la cameriera chiede quale abito debba essere stirato non se ne indicano tre o quattro, ma solo quello che si desidera indossare. Non si trasforma il bagno in una stanza da bucato stendendo ovunqui i nylons lavati. Meglio portare qualche capo di biancheria supplementare e metter via, man mano che ci si cambia, gli indumenti usati. Un paio di calze o di guanti potrà tuttavia essere lavato dall'ospite e steso sul porta-asciugamani. Se il soggiorno è prolungato e la cameriera chiede se si ha qualcosa da lavare, si può consegnarle camicia da notte, sottovesti, ecc. Ma sempre con moderazione.
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Di conseguenza in qualsiasi ufficio, o Ditta, il cliente è accolto da una atmosfera incoraggiante e gentile che da noi spesso è esclusiva dei negozi di abbigliamento o di articoli di lusso.
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L'uomo "fatto" resiste alle tentazioni sgargianti, veste con sobrietà in ufficio e soltanto al mare o in montagna si concede qualche originalità di abbigliamento. Tuttavia anche il "classico" ha i suoi trabocchetti: il vero signore baderà bene a non inciamparvi: niente quadrettoni per recarsi alla partita, né rigoni bianchi su fondo marrone per recarsi al cocktail. Se ha il tipo marcatamente "meridionale" non aspira a passare per un gentleman inglese : lascia da parte panciotti fantasia e calze scozzesi e preferisce lo stile classico a quello sportivo. Profuma leggermente alla lavanda i suoi fazzoletti, ma se costretto a far uso di brillantina, pretende che sia assolutamente inodore. Non porta gioielli; portasigarette e accendisigari né massicci né troppo vistosi. Si concede un anello al mignolo solo se ha bellissime mani. Se è freddoloso indossa la canottiera, magari a mezza manica, ma i mutandovi alla caviglia, mai. I mutandovi sono uno squallido addio
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