vista la meschinità di queste compiacenze, chiamandole superbiuzze, ambizioncelle, velleità dell'amor proprio. L'uomo che sa scrivere una serie di righe
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. La donna possiede meno dell'uomo, ed il più delle volte non sa coniugare al singolare il verbo avere, il quale per lei si riduce alla prima persona del
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lui un amico che gli parla, senza l'aiuto della voce, una lingua misteriosa ch'egli solo sa intendere. Rispettate quest'uomo, perchè egli è innocente e
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, ma più di essi il piacere che gli procurano, ii chiude in una gabbia; mentre spesso la donna delicata, che sa amare con minore egoismo, dimostra il suo
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da una sodisfazione passiva del sentimento sociale; egli non vede nè ascolta i suoi vicini, ma sa di essere in mezzo ad esseri della sue specie, e ne
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amor proprio. Egli si sacrifica spesso, ma vuole che il rogo che lo consuma spanda all'intorno una fiamma lucida e grande. La donna invece sa compiere
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quanto innocente, sarebbe profanazione, sacrilegio. L'uomo che, abusando di una precoce intelligenza o di una triste inesperienza, non sa piangere sulle
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il padre sa amare meglio le figlie a preferenza dei maschi. Le gioie materne e paterne, fanno sorgere nuovi doveri e tendono ad elevare il sentimento
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, delle delicate sorprese, dei conforti generosi, dei sacrifici. In generale il figlio sa amare meglio la madre, e la figlia sa meglio prestare il culto
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consente di discernere donde vengano o dove s'indirizzino, e non sa nemmeno determinarne l'individualità. Nel regno dei sensi abbiamo molti misteri
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modo straordinario quelle che derivano dall'acquisto delle cognizioni. Anche il fanciullo che non sa leggere e che non ha ricevuto ancora il minimo
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. Dal petalo appassito di una rosa la maga della mente sa trarre un torrente di delizie per il cuore, un volume di soavi ispirazioni; come da un
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di rado il matematico o il meccanico sa scrivere in poesia o sa essere eloquente in prosa. Non è che in pochissimi che tutti i poteri mentali si
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seconda, ella può godere assai; ma se la sventura la minaccia, non sa difendersi e lottare, e molte volte beve con eroico coraggio sino in fondo la
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sensazioni, per cui prova molti piaceri piccoli e vivaci; il giovane gode le gioie più intense e più tempestose della vita, ma non sa apprezzarle degnamente
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lui sa apprezzarne e goderne le delizie. Il povero, quando vi arriva, ne rimane inebbriato e sbalordito, piuttosto che beatificato; e, d'altronde
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come si crede. Si può giuocare con piacere anche quando si è sicurissimi di vincere, e, in qualche caso, anche quando si sa di perdere. E qui non si ha
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, poi alunno di concetto, poi aggiunto, ed ora è pretore. Sa di diventare fra pochi anni consigliere. È celibe e baffuto, digerisce bene e fuma toscani
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del sentimento e dell'intelletto. L'uomo che li sa dominare, senza mancare di desideri, riporta una delle vittorie più difficili e rare, giacchè i
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agli altri elementi di voluttà, renda più deliziosa o più completa la sensazione. L'uomo, più che ogni altro essere vivente, sa bere e mangiare con
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soltanto sa divinare le sorgenti sconosciute delle armonie più sublimi, creando con sette note e semplici accordi un pensiero che riesce a commuovere
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