bocca tremò, ma come quella di un bambino che sta per piangere e neppur lui sa perché. Fortunio fu certo, almeno in apparenza, fortunato con Cosima
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steli nati da sé, fra le cose create da Dio per la gioia del cuore che è vicino a lui come il cuore del bambino a quello della madre: ed ella ne ebbe
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venuta bambina, da un tugurio di santi poveri, per badare al primo bambino dei padroni, che era morto dopo pochi mesi dalla nascita, ma lasciando il
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di stuoie, che appena colmo veniva portato in città per la manipolazione del vino. Una di queste donne aveva portato un bambino, che per un po' s'era
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Giuseppina che a 85 anni si ricorda ancora l'uscita della piccola Cosima: «Abbiamo un bambino nuovo, un Sebastianino». Cambiato è il nome di Fortunio
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fiorire. Per Cosima fu una delusione; poiché ella si era immaginata la nuova sorellina già tutta ricciuta, bionda e levigata come il bambino che nel
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quella sera «non è inventata: è proprio vera, ed è accaduta quando io ero bambino. Al mio paese l'inverno è piú lungo e rigido di questo, perché stiamo
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meglio, e grida la notizia per lei importantissima: «Abbiamo un bambino nuovo: un Sebastianino.» Risultò poi che era una femmina: ma la bambina
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