Quindi i caratteri, come noi li vediamo, sono il risultato di un lungo processo di sviluppo, e l’ultimo anello di una catena di azioni e reazioni
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Occorre quindi guardarsi dalle interpretazioni troppo sempliciste, e tenere presente sempre la unità fisiologica dell’organismo, per non correre il
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scriversi: rr P X RRpp, e l’ibrido ha la costituzione Rr Pp. La coesistenza dei due fattori R e P determina quindi una nuova for ma di cresta, nuciforme. Dei
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Quindi il rapporto 9 : 7 può essere considerato come una modificazione del rapporto 9 : 3 : 3 : 1, modificazione che non infirma affatto le leggi di
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È quindi, in certo modo, un fenomeno analogo alla dominanza sol che si manifesta tra fattori appartenenti a coppie diverse, che influenzano lo stesso
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Si possono aggiungere quindi, alle 120 combinazioni precedenti, i seguenti complessi di fattori:
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risulta quindi una certa curva di variabilità, d’una certa ampiezza.
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maggiore è il numero dei fattori polimeri. In una popolazione limitata è quindi prevedibile che non si presentino individui simili ai nonni, come sarebbe da
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l’esistenza della telegonia. Si può quindi concludere, col Rabaud (1914) e col Letard (1936), che la telegonia non ha in suo favore alcun fatto
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Si può dire quindi, che il simbolismo mendeliano del monoibridismo è perfettamente traducibile in termini cromosomici.
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Nella fecondazione di questi ibridi della F, fra di loro, due classi di spermî ugualmente numerose si troveranno quindi di fronte a due classi di
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Nella oogenesi, invece, anche i due eterocromosomi si appaiano e si distribuiscono come gli autosomi, quindi tutte le uova risultano provviste di un
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Due casi possono quindi verificarsi alla fecondazione:
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, Sturtevant, Muller, ecc.), nella Drosophila, e fu quindi necessario ammettere che tutti fossero localizzati nel cromosoma X, cosa che trovò
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difficilmente comprensibile, diviene chiaro sol che si ammetta che il fattore che lo determina è localizzato nel cromosoma X. Si può quindi ritenere questo
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, aspirano ad un valore generale. Conviene quindi
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Ci si domanda quindi: 1) se il numero dei cromosomi è costante; 2) se i cromosomi hanno una individualità propria; 3) se vi è una continuità genetica
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cromosomi, e, quindi, della loro continuità genetica.
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’equatore della divisione riduzionale, e quindi il piano di separazione dei cromosomi:
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punti dei cromosomi che corrispondono ai loci relativi. Con l’esame di molte trasposizioni, si possono quindi costruire altre carte cromosomiche
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, senza alcuna eccezione. È questo un risultato della massima importanza. Le carte statistiche, come già aveva avvertito il Morgan, non danno quindi i
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considerato in visione sintetica i varî casi, e ne hanno tratto quindi conclusioni generali.
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Quindi la cooperazione nucleoplasmatica deve sempre essere tenuta presente, e può anche spiegare, forse, come molte volte un nucleo che si trovi
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ma le mutazioni, che insorgono subitaneamente, per cause interne, in certi periodi della ruta della specie. Le razze si formano quindi non già per
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, vere e proprie variazioni trasgressive. Si chiamano quindi oggi mutazioni tutte quelle variazioni, qualunque sia la loro ampiezza (cioè lo
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La poliploidia può quindi talvolta dare origine a specie o razze nuove, ma non deve concludersi che questo sia un fenomeno generale.
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Nell’uomo il rapporto numerico dei sessi è alquanto diverso nei varî paesi. Anche quando diverse razze vivono nello stesso paese, e si trovano quindi
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nervoso, e via di seguito. Man mano che procede lo sviluppo, e quindi il differenziamento delle varie cellule, queste vengono a contenere un numero
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avvenire che persino le gonadi risentano la sua influenza, e si sviluppino quindi individui che sono geneticamente
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quelle. In molti casi anzi è probabile che le cellule sessuali derivino da cellule somatiche già differenziate e specializzate; non ha senso, quindi, in
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In questi casi, che meritano di essere più profondamente analizzati, si può quindi parlare di una «sessualizzazione citoplasmatica» che precede
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questi si sviluppano e che hanno quindi tutti tessuti aa, e soltanto le gonadi AA, mostrano occhi neri. È quindi probabilmente una sostanza secreta delle
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gruppi sistematici maggiori («macroevoluzione») e quindi se sia o no giustificato l’atteggiamento di coloro che accettano soltanto la possibilità della
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Le basi genetiche finora conosciute su cui possono aver presa gli eventuali fattori esterni di evoluzione, sono quindi essenzialmente di due
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Quindi è certo che le combinazioni forniscono una gamma di variabilità tutt’altro che trascurabile ai fini dell’evoluzione.
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d’una data specie sono sempre esistite, e quindi a rinunciare a cercarne l’origine. Ora, come ben fa osservare il Dobzhansky, se tale teoria può
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ambienti diversi, la selezione può quindi determinare l’adattamento delle diverse popolazioni ai varî ambienti, e quindi provocare la formazione di razze
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cui può raggiungersi una distribuzione discontinua delle mutazioni in una popolazione, e quindi la formazione di razze. Questi meccanismi sono
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quindi che il poligono sia una approssimazione alla curva, e che questa rappresenti il fenomeno della variabilità, come realmente
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La vita si manifesta quindi come un’incessante lotta contro la morte: e se è necessario che l’individuo soccomba e scompaia dopo breve soggiorno, è
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sviluppo, e quindi, indirettamente, anche sulle dimensioni corporee.
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opposto. Quello che noi chiamiamo con termine comprensivo l’ambiente in cui si sviluppa e vive un organismo è quindi l’insieme
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Si può quindi concludere che quel particolare tipo di variazioni che siamo venuti studiando, le modificazioni, o somazioni sono determinate
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Sarebbe lungo descrivere questi esperimenti in ordine cronologico, e porterebbe a un’esposizione un po’ confusa. Conviene quindi classificarli, sulla
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Si può quindi definire la modificazione durevole come quella variazione indotta, non genotipica, che vien trasmessa per un certo numero di
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che esse possano costituire un grado di passaggio fra le modificazioni, non ereditarie, e le mutazioni, ereditarie; quindi la loro importanza per la
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Ognuno vede come sia difficile il controllo pratico di relazioni così complesse. Praticamente, quindi, il caso del pentaibridismo rappresenta un
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Il reincrocio quindi fornisce non soltanto una brillante conferma della teoria, ma anche un mezzo indispensabile per riconoscere rapidamente la
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Ciò è molto importante non solo dal punto di vista pratico, perché ci permette di produrre combinazioni nuove, e quindi di
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La purezza dei gameti è quindi una illazione dalla dissociazione della progenie degli ibridi, e, poiché la costanza o la generalità di questa è ormai
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