scarsa percentuale in totale il 47,5 % di maschi con occhi bianchi, il 2,5 % con occhi
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delle combinazioni introdotte, ma si ha una percentuale più o meno grande di rottura dell’associazione, cioè di ricombinazione o scambio (crossing-over o
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come la percentuale di scambio fra i varî geni è diversa. La figura 49 rappresenta il risultato dello scambio fra i geni white e miniature
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due fenotipi introdotti nel primo incrocio, nella percentuale del 67%, e i due risultanti dallo scambio, nella percentuale del 33%. cfr. Fig. 48 (da Th
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setole normali, Bb Ff. Col reincrocio si ottengono quasi tutti fenotipi BF, e bf, e solo il 0,20% di fenotipi bF e Bf: la percentuale di scambio fra B e f
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percentuale di scambi del 50 %.
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Un altro fattore legato al sesso è fu (fused), che produce una fusione parziale delle venature delle ali: la percentuale di scambio fra B e fu, è, in
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Un quarto fattore, sempre del gruppo di quelli associati al sesso è y (yellow) recessivo, che determina il color giallo del corpo. La sua percentuale
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scuro normale. La sua percentuale di scambio con Bar è = 23 %.
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percentuale di scambio, che è inversamente proporzionale alla forza del legame che unisce due fattori, può variare da 0, assenza di scambio, legame
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Opportunamente è stato fatto osservare, che quando il valore della percentuale di scambio si avvicina a 50 risulta più difficile determinare
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Ha poi una notevole importanza teorica, per la legittimità delle deduzioni che verremo esponendo, il conoscere se la percentuale di scambio fra due
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Recenti ricerche, anche su altro materiale, sia animale che vegetale, hanno confermato, in linea di massima, la costanza della percentuale di scambio
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Secondo la concezione del Morgan, pertanto, la percentuale di scambio misura la distanza dei punti dove, in un cromosoma, son situati i geni; punti
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Gli americani usano una sola parola (crossing over o crossover) per indicare lo scambio dei geni, com’è rivelato dalla percentuale delle combinazioni
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hanno una disposizione lineare e una posizione costante lungo i cromosomi, e se la percentuale di scambio è una misura della loro distanza reciproca
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percentuale delle combinazioni dei caratteri, e il meccanismo cromosonimo invocato per spiegarlo. In italiano conviene usare rispettivamente scambio e
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Supponiamo di avere misurato la percentuale di scambio tra due geni A e B, e di averla trovata eguale al 10 %. Possiamo dire, in accordo con la
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% di scambio corrisponde alla completa indipendenza dei geni, e che la percentuale di scambio fra due di essi oscilla fra 0 e 50 %. Una percentuale
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La costanza della percentuale di scambio, come abbiamo già avvertito, non è assoluta: essa può essere alterata da alcuni fattori esterni, come la
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spiega, secondo il Morgan, come due geni che, come Star e speck dell’esempio sopracitato, distano di 104 unità diano una percentuale di scambio di 48
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associazione non è assoluta, ma può rompersi, con maggiore o minore probabilità (percentuale di scambio). Secondo la teoria del Morgan lo scambio genetico
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una minima percentuale di scambi anche nel maschio della Drosofila, dove normalmente non avviene.
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omogeneità genotipica con unioni consanguinee (Fig. 75). L’effetto dei ripetuti matrimoni consanguinei è di diminuire la percentuale degli eterozigoti
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L’esatta definizione della frequenza delle mutazioni è perciò la seguente: «la frequenza di mutazioni è la percentuale delle mutazioni che insorgono
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vitalità degli individui aploidi, e varî tentativi di duplicazione del numero dei cromosomi, così che, in genere, soltanto una piccola percentuale delle
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dei sessi. Il rapporto dei sessi (che si suol esprimere indicando il numero dei maschi per 100 femmine, oppure la percentuale dei maschi sul numero
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fenotipicamente in tutti gli individui, oppure soltanto in una certa percentuale. Questa diversa probabilità di manifestazione è chiamata dal Timoféeff
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(ommatidî) molto minore che nel normale. La femmina omozigote per Bar produce, oltre che femmine Bar anche una minima percentuale (1 : 1600) di
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certa percentuale di mutazioni, e queste possono costituire la base su cui lavorano i fattori di evoluzione.
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altri, hanno dimostrato come la velocità con cui si può ridurre la diffusione di un gene dannoso in una popolazione è proporzionale alla percentuale
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