regola, dà origine soltanto a maschi: questo modo di partenogenesi si chiama perciò anche p. arrenotoca.
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maschi o fuchi. Altri esempî si trovano ancora fra gli Imenotteri e in altri Insetti e fra i Rotiferi. Nella partenogenesi arrenotoca l’uovo può
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e capaci di fecondare, devono formarsi zigoti maschi e femmine in egual numero.
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figli maschi normali e femmine portatrici del gene «occhi bianchi» in uno solo dei cromosomi X, cioè eterozigote per quel carattere. Poiché lo
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(1) In questo e nei successivi esempî sono messi in colonna rispettivamente i maschi (♂ ) e le femmine (♀).
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cioè quattro categorie di figli fenotipicamente distinguibili: maschi metà con occhi bianchi, e metà normali; femmine metà con occhi
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due categorie di figli, maschi con occhi bianchi, e femmine apparentemente normali, ma eterozigote, cioè conduttrici, come dimostra la F2:
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cioè quattro categorie di figli, poiché anche le femmine formano qui due sorte di gameti, con X e con X': maschi per metà normali (XY) e per metà con
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Anche l’ultima previsione che si può fare, che accoppiando maschi e femmine affetti dal carattere «occhi bianchi» nascano tutti figli con occhi
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Questo tipo di eredità, che si può chiamare diaginica, perché si trasmette attraverso le femmine, e colpisce prevalentemente i maschi (solo dall
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(eterozigote) e maschi metà sani e metà daltonisti (cfr. 1° incrocio, F2).
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daltonismo a metà dei loro figli maschi.
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incrocio, F1) avrà tutti figli maschi daltonisti, e le femmine normali, ma portatrici. Il matrimonio di due daltonisti dà tutti figli affetti da
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Fig. 43. – Albero genealogico di una famiglia di emofilici. Gli individui malati (tutti maschi) sono indicati con un cerchietto nero. Si vede come la
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Figli maschi striati, eterozigoti, femmine nere. La F2, cioè l’incrocio di un gallo striato eterozigote con una gallina nera, dà:
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dovranno essere trasmessi soltanto ai maschi, o, rispettivamente, alle femmine.
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Si sapeva però, dagli esperimenti che riferiremo nel paragrafo seguente, che i maschi privi di Y sono sterili, il che dimostra, per lo meno, una
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Dall’incrocio: femmina occhi bianchi x maschio normale la teoria prevede che nascano femmine normali (eterozigote) e maschi con occhi bianchi. Da un
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genealogico la trasmissione si fa a tutti i figli maschi, e solo a questi; per alcune generazioni si estende questo albero genealogico, e la conclusione
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, e gli zigoti XO maschi con occhi rossi, con un Y in meno. Gli zigoti X'X'X dovrebbero essere femmine con un X in più e quelli YO maschi privi di X
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, oppure costituire l’unico modo di riproduzione della specie, in cui non nascono mai, o sono rarissimi i maschi. Inoltre le uova partenogenetiche danno
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Così ad esempio Drosophila melanogaster X D. simulans dà soltanto femmine; Pygaera anachoreta X P. curtula (farfalle) soltanto maschi; Triton
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parecchi genetisti. In Drosophila melanogaster X simulans tutti i maschi muoiono, le femmine vivono; nel reciproco muoiono le femmine e vivono i maschi
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Mutazioni aploidi. Individui aploidi sono conosciuti in varî casi di riproduzione partenogenetica. Così ad esempio i maschi dell’ape (fuchi), che
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Grossolanamente si può dire che, almeno nell’uomo e negli animali superiori, maschi e femmine sono in egual numero. Esaminando statisticamente questo
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dei sessi. Il rapporto dei sessi (che si suol esprimere indicando il numero dei maschi per 100 femmine, oppure la percentuale dei maschi sul numero
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lieve eccedenza (alla nascita) di maschi.
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è prossimo all’unità: in certi ragni e in alcuni pesci v’è invece una stragrande preponderanza di maschi, mentre nei cefalopodi predominano le
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Il rapporto primario nell’uomo avrebbe un valore che varia — secondo diversi autori — da 116,4 a 108,2 maschi su 100 femmine.
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varie statistiche indicano concordemente che nell’uomo la mortalità prenatale è, in totale, più elevata per i maschi; ciò significa che vengono
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diverse. Così negli incroci fra Lepidotteri, Ditteri, Uccelli, di specie diverse, accade spesso che nascano solo maschi, o solo femmine, o che gli uni o le
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tutte le specie un’eccedenza di maschi. Il rapporto cambia, nell’età adulta, in cui in genere sono più numerose le femmine. Nelle considerazioni teoriche
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origine a femmine, quelle più piccole a maschi. Anche nei Fillosserini e nei Chermesini le uova destinate a dare maschi sono diverse, per dimensione o
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il cromosoma X, nel tipo Protenor e Lygaeus, danno origine a femmine, quelli con O o con Y a maschi. Negli uccelli e nelle farfalle sono invece le
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partenogenetiche a maschi; queste ultime, evidentemente hanno un solo eterocromosoma, mentre quelle fecondate ne hanno due. In certi Afidi e
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maschi, ma in pratica femmine, capaci anche di funzionare come tali, o viceversa (intersessi forti). Il Goldschmidt poté così raccogliere, dai varî
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ha importanza, almeno per il differenziamento dei sessi. Infatti, come già si è detto, Y può essere presente nelle femmine (XXY) e assente nei maschi
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» in cui tutti gli individui cominciano lo sviluppo come femmine, e poi, nel primo o nel secondo anno di vita, la metà circa divengono maschi, così che
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maschi in numero doppio
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Negli Anfibî, del resto, la tendenza all’ermafroditismo è manifesta: nei maschi dei rospi esiste sempre il cosiddetto organo del Bidder, che è la
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+ 2XY + YY. Se, com’è probabile, gli individui YY non sono vitali e muoiono precocemente, ne risulta fra i nati il rapporto di due maschi per una femmina.
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. Maschi e femmine, infestati dal parassita, acquistano alcuni caratteri del sesso opposto. Si possono seriare gl’interessi analogamente a quelli di
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endofago Aphelopus: i maschi infestati dal parassita acquistano caratteri femminili più o meno pronunziati.
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dimorfismo sessuale (Fig. 107). Le femmine sono lunghe parecchi centimetri, i maschi, che hanno anche forma molto diversa, misurano pochi millimetri
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maschi, e lasciando intatto l’organo di Bidder, si può ottenere, come si è detto, con un’alimentazione ricca di grassi, lipoidi e lecitine, la
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ottenere, col digiuno prolungato, una involuzione delle gonadi (castrazione alimentare). Chr. Champy ottenne da maschi, sottoposti a questo trattamento e
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penne dei maschi delle Paradisee, ecc. Anche nei Rettili, negli Anfibî e nei Pesci, spesso maschio e femmina differiscono per caratteri esterni più o
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Negli Anfibî gli esperimenti sono numerosi e pur essi dimostrano che certi caratteri secondarî come la presenza di cuscinetti sulle dita dei maschi
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trapiantati su maschi non sempre vi si sviluppano come quelli provenienti da tessuti geneticamente maschili (A. W. Kozelka).
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mentre le Suffolk ne sono prive. Incrociate, in qualsiasi senso, danno figli (F 1) cornuti se maschi, privi di corna se femmine. Il carattere
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