dalle naturali disposizioni del terreno, creare un vero modello di impianti e dì organizzazione. Numerose tribune, poste nei punti salienti del
Questo modello che ha dominato la meccanica atomica fino al 1925, secondo le vedute odierne non deve essere inteso come una fedele pittura della
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Secondo questo modello, quello che si suol chiamare, piuttosto vagamente, «diametro dell'atomo» (e che abbiamo visto essere dell'ordine di [numero
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Bisogna dunque attribuire al modello corpuscolare solo il valore di una analogia limitata a certi aspetti dei fenomeni (conservazione dell'energia e
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tutta in un solo punto (sono questi casi appunto che hanno suggerito il modello corpuscolare). Quale significato può attribuirsi allora alla intensità
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Secondo il modello di Rutherford, la valenza ed in genere le proprietà chimiche di un atomo dipendono esclusivamente dal movimento degli elettroni
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nel modello corpuscolare, quando i fotoni sono molto numerosi (basta pensare ad una miscela di corpuscoli di energia ed impulsi diversi) ma, se si
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Vogliamo ora precisare i limiti di validità del modello corpuscolare, ossia i limiti entro i quali ha un senso parlare di «posizione» ed «impulso» di
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Con ciò resta precisata quella parziale indeterminazione di cui si è fatto cenno al § 18, che è necessario applicare al modello corpuscolare, per
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Il principio di indeterminazione espresso dalle (94), (95) rappresenta, per così dire, il correttivo da applicarsi al modello corpuscolare dei fotoni
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L'interpretazione dell'isotopia nel modello di Rutherford è la seguente. Gli isotopi hanno lo stesso numero atomico, quindi la stessa carica nucleare
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Il modello atomico di Rutherford, per quanto seducente per la sua semplicità, porta tuttavia a risultati in pieno disaccordo con l'esperienza se si
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modello classico . Si osservi a questo proposito che per risulta , e quindi la forza viva , per una particella a destra di C, risulterebbe negativa
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dall'ampiezza e caratteristica dell'oscillatore. Però il ragionamento di Planck non richiedeva necessariamente questo modello, ma poteva sussistere anche
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. Phys., 17, 132 (1905). del 1905, mostrò che il singolare comportamento dell'effetto fotoelettrico si poteva inquadrare in un modello corpuscolare della
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Una conseguenza importante del modello atomico di Rutherford è che un atomo deve possedere in genere un momento magnetico a causa del moto orbitale
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Difatti, la teoria precedente trascura due ordini di fatti: anzitutto, che il modello di Bohr e Sommerfeld non rappresenta che una prima
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I valori estremi corrispondono evidentemente, nel modello intuitivo, a j antiparallelo, o parallelo, al campo. Naturalmente, se j è intero, anche i
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Si vedrà inoltre che il «modello vettoriale» di cui qui ci serviamo (vettore suscettibile di orientazioni discrete) non rappresenta del tutto
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introdurre ipotesi nuove: per ora però li ammetteremo come ipotesi giustificate a posteriori dall'esperienza Si vedrà inoltre che il «modello
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rendevano praticamente impossibile che la coincidenza fosse casuale: si trattava però di interpretare la formula con un adatto modello atomico, il
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(1) Si noti incidentalmente che da ciò segue , e quindi lo spin totale (in unità ), definito da risulta e non 1 come si ammette di solito nel modello
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da risulta e non 1 come si ammette di solito nel modello vettoriale. Ciò dipende dalla inadeguatezza, più volte rilevata, del detto modello: si
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Si osservi che tutto ciò non è interpretabile col semplice modello vettoriale, secondo il quale la seconda osservazione darebbe con certezza il
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L'atomo di idrogeno, secondo il modello di Rutherford, consta di un nucleo e di un elettrone che descrive intorno a quello un'ellisse kepleriana, o
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Nei casi ordinari (corrispondenti cioè nel modello classico a particelle dotate di velocità piccole rispetto a c, sì da potersi usare la meccanica
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la sua direzione di propagazione (nel modello vettoriale questo si interpreterebbe pensando che dopo la prima diffrazione gli spin degli elettroni
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entrambi in termini contenenti h) scompaiono, e quindi nessuna esperienza, in cui all'elettrone si possa applicare il modello corpuscolare, permette di
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Possiamo dunque dire che, delle quattro , le due con indice dispari corrispondono (nel modello vettoriale) allo spin orientato parallelamente
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, cioè usando il modello di Bohr e Sommerfeld, completato con l'introduzione del momento magnetico dell'elettrone considerato come un magnete ordinario
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, risulta immediatamente anche dal modello.
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., un atomo): se ci lasciamo guidare dal modello corpuscolare, e pensiamo gli elettroni come minuscole palline, possiamo sempre attribuire un significato
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(2) Si può riguardare tale modello come i notissimi modelli idraulici che aiutano a comprendere le leggi fondamentali dell'elettricità, per cui, p
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Sebbene il modello dell'atomo proposto da BOHR, sia stato in seguito profondamente modificato, tuttavia il postulato fondamentale di questa teoria
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corrisponde alle condizioni in cui si trova ordinariamente l'atomo (stato fondamentale): gli altri stati si dicono stati eccitati (nel modello di Bohr
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modello vettoriale darebbe: per spin antiparalleli , per spin paralleli ; la divergenza numerica di questo ultimo valore da dipende dalla già notata
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Questo risultato trova un'espressione suggestiva nel modello vettoriale. In questo modello, a un'autofunzione di spin simmetrica si fanno
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modello vettoriale interpreta mediante le tre orientazioni che può assumere lo spin totale rispetto al campo magnetico orbitale), mentre nel secondo caso
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nell'ortoelio: i nomi sono rimasti anche oggi, benchè il modello (che non ha mai condotte a risultati quantitativamente soddisfacenti) sia stato
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: i nomi sono rimasti anche oggi, benchè il modello (che non ha mai condotte a risultati quantitativamente soddisfacenti) sia stato abbandonato.
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, nel modello di Bohr, che un elettrone atomico, urtato da un altro corpuscolo, può passare dall'orbita fondamentale ad una più esterna (eccitazione
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il suo valore anche indipendentemente dal modello meccanico di Bohr e Sommerfeld, e costituisce anche oggi la chiave dell'interpretazione degli
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I diversi tentativi fatti per sostituire al modello atomico di Bohr e Sommerfeld e ai due modelli della luce delle rappresentazioni intuitive più
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leggi esprimibili matematicamente, non fosse rappresentabile con nessun modello intuitivo (v. § 34).
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). pubblicata nel luglio 1925. L'idea fondamentale in essa espressa è che alcune delle quantità inerenti al modello atomico in uso nella teoria dei quanti (p. es
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L'intima ragione per cui non è possibile fondare la meccanica atomica su un modello meccanico senza perdere in coerenza logica o in precisione, è
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alquanto complesso, come il calcolo delle matrici, ma sopratutto dalla voluta rinuncia a qualsiasi modello geometrico o meccanico, rinuncia ritenuta
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questa grandezza ad un modello fisico interpretandola come una espressione della densità elettrica: solo più tardi il BORN (1 ZS.f. Phys. , 38, 803
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ma anche i raggi cosidetti corpuscolari, come i raggi catodici, presentano un comportamento duplice, e cioè in certi fenomeni obbediscono al modello
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Non vi è dunque alcuna ragione perchè debba esistere un modello geometrico o meccanico accessibile alla nostra attuale intuizione e capace di
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