Il problema delle autofunzioni, enunciato pel caso di due variabili, è il seguente: data una regione S del piano limitata da un contorno
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dove è la distanza di F dal piano xy. Così le coordinate x ed y restano determinate con un' incertezza dell' ordine di grandezza di r:
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di esso, è che la sua distanza da Q' non supera r'. Quindi, se da F il punto Q' si proietta sul piano xy in un punto Q, si può dire che la particella P
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valuta facilmente nel caso delle orbite circolari di Sommerfeld: essa è evidentemente (prendendo gli assi x ed y nel piano dell'orbita)
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quindi il suo piano di vibrazione (piano del raggio e del vettore elettrico) è parallelo all'asse z.
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La caratteristica fisica di questi problemi è che la particella ha eguale probabilità di essere trovata in tutti i punti di ogni piano normale
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elettrico rotante nel piano xy (in senso destrorso o sinistrorso) e quindi è polarizzata circolarmente per chi l'osserva nella direzione z, rettilineamente
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sistema (p. es., la in un sistema di coordinate polari nel piano), allora si considera come periodo relativo a questa coordinata il tempo richiesto
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coordinate polari nel piano), allora si considera come periodo relativo a questa coordinata il tempo richiesto perchè essa aumenti di . Si dice allora
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iperboliche che corrispondono a stati in cui l'elettrone non è vincolato al nucleo. Introducendo le coordinate polari, nel piano dell'orbita, r, (col polo
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si può scrivere (1) Si osservi che, essendo p il momento coniugato ad nel sistema di coordinate polari piane (nel piano dell'orbita), la (328) può
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(1) Si osservi che, essendo p il momento coniugato ad nel sistema di coordinate polari piane (nel piano dell'orbita), la (328) può interpretarsi come
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c) Quantizzazione spaziale. - Le due ultime condizioni di Sommerfeld determinano l'inclinazione del piano dell'orbita rispetto all'asse polare, ossia
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cui corrispondono altrettante inclinazioni del piano dell'orbita. L'esistenza di queste inclinazioni discrete si designa spesso con l'espressione
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escludere il caso cioè , nel quale il piano dell'orbita risulterebbe normale al campo magnetico. Questa esclusione (della quale l'antica teoria di
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Se si considera poi che i e psono normali al piano dell'orbita, e diretti (come si vede facilmente) in senso opposto, si può anche scrivere la
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L'elemento d'area del piano meridiano è dunque attraversato da una corrente di intensità , che descrive un cerchio di raggio e quindi equivale a una
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Si osservi ora che l'elettrone dei sistemi idrogenoidi si trova, a causa del suo moto orbitale, immerso in un campo magnetico perpendicolare al piano
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Riguardo allo stato di polarizzazione, poichè il momento elettrico ruota nel piano xy, nello spettro classico ogni riga apparirebbe polarizzata
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Assumiamo un sistema di coordinate cartesiane con gli assi x ed x nel piano (fisso) dell'orbita: il loro legame con le coordinate polari r, si può
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dimensioni. È questa la naturale generalizzazione del concetto di piano o di retta (passanti per l'origine) dell'ordinario spazio tridimensionale, i quali
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della matrice, si devono interpretare come coordinate cartesiane nel piano, prendendo gli assi come nella fig. 46: allora ad ogni punto del quadrato
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: ma questa ipotesi, oltre ad essere strana in sè, non regge, perchè se, invece di osservare le frange nel piano xx, le osserviamo in un altro piano x'x
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P. es., nel caso di un punto nel piano non soggetto a forze, usando le coordinate polari e i rispettivi momenti l'espressione dell'hamiltoniana
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si verifica subito, la corrente totale attraverso un piano indefinito qualsiasi, il che si può interpretare, modellisticamente, dicendo che la «nuvola
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valore tale che, moltiplicato per un intero n, dia un valore coincidente con la costante caratteristica di un piano reticolare realmente efficace
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DAVISSON e GERMER (servendosi sempre di un cristallo di nichel tagliato secondo un piano 111) disegnarono, per diversi valori di V, il diagramma
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campo reale, si può rappresentare graficamente mediante una curva nel piano xy v. fig. 17): per individuarla completamente basta assegnare un suo punto
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s'interpreta geometricamente, nel "piano" delle fasi, così: l'area del piano delle fasi racchiusa entro l'orbita corrispondente all'n mo stato
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