riscossa? Di quali eroismi e di quali sacrifici l'amore di Patria rese capaci i nostri avi ed i nostri padri? Ecco quanto vi racconteranno queste pagine
, Gradisca e Monfalcone, raggiunse e quasi dovunque superò l'Isonzo. Poi, in quattro terribili battaglie, i nostri eroici soldati, tra il giugno ed il
il padrone della importantissima officina, e ne era il direttore. Il frastuono delle macchine dapprima stordì un poco i nostri ragazzi, e quel
promosso! La gioia di tutti noi per il buon esito dei nostri ragazzi è davvero profonda. Voi non sapete quanto ci batta il cuore di contentezza
IL SIGNOR GOFFREDO RACCONTA. Così i nostri personaggi, il signor Goffredo, Minghin, Fafòn, Sergio, Anselmuccio e Cherubino, si accomodarono sotto
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Il varo di una nave. Il signor Goffredo condusse i nostri tre piccoli amici nel vicino porto di mare per far loro vedere il varo di una nave. Egli
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Nell' arsenale. Con un permesso speciale i nostri amici entrarono nell'arsenale. V'era molta gente. Stava per essere varata una poderosa nave-scuola
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zoppo sarebbe stato il primo a farsi marinaio. Cherubino preferiva la terra ferma. Sergio gli studi. Per evitare la folla i nostri amici presero per
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nostri ragazzi lo guardano con curiosità ed egli li fissa serio, quasi con un'aria di sfida. Bonuccello lo abbraccia, con quelle sue braccia sporche
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I pastori. Quando i nostri amici entrarono nello stazzo, un grosso cane bianco cominciò ad abbaiare: veramente sembrava che ruggisse tanto era
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nostri ragazzi avevano la mente ancora fanciullina, perchè il signor Goffredo parlasse loro dei grandi papi e dei grandi artisti che onorarono quei
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Oltre Santa Marta. Oltre la via Santa Marta, che è a sinistra di San Pietro, dalla parte della Sagrestia, i nostri scolari dopo aver percorso alcune
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Arrivano i nostri amici. Il signor Goffredo aveva pensato con molto buon senso che i ragazzi, sia pure in maniera elementare, dovevano imparare a
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I SIGNORI ESAMI. Si avvicina la fine dell'anno scolastico, i nostri ragazzi pensano agli esami e a loro sembra che questi signori Esami siano persone
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purissimo spirito. - Dio sa tutto? - Dio sa tutto, anche i nostri pensieri: è l'Onnisciente.
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sia. - Chi sono gli Angeli? - Gli Angeli sono i Ministri invisibili di Dio, ed anche nostri custodi, avendo Dio affidato ciascun uomo ad uno di essi.
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: siamo l'immagine vivente di Dio! Nei nostri atti e nei nostri pensieri comportiamoci sempre in modo da non deturparla.
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Cristo per salvarci? - Gesù Cristo per salvarci soddisfece per i nostri peccati patendo e sacrificando se stesso sulla croce, e c'insegnò a vivere
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, sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo
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nostro, e non Padre mio. Eppure quanti nostri fratelli vivono senza sentire questa consolazione: non sanno di essere i figliuoli di Dio; non conoscono il
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dei nostri genitori e superiori. Sicchè, obbedendo ai genitori, noi obbediamo a Dio, e Dio è contento di noi. Per tutti poi la volontà di Dio è
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Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. I nostri debiti con Dio sono i nostri peccati, le nostre mancanze. Possiamo
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scelto a madre del suo Figliuolo. Ancor nel paradiso terrestre, Dio l'aveva promessa ai nostri progenitori colpevoli, come la madre di Colui che avrebbe
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nostri fratelli. Questo della carità verso i fratelli è proprio il grande comandamento di Gesù. Quante volte l' ha raccomandato, e in quanti modi! Ecco
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Crocifisso ci insegna la bruttezza del peccato con tutte le sue piaghe ci chiede il pentimento dei nostri peccati e insieme ci infonde una grande fiducia
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fiume Cernaia, in cui gl'Italiani gareggiarono di valore con i Francesi nel ricacciare i Russi. che avevano assalito le loro posizioni, e i nostri
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il fragore della lotta. Scendevano le tenebre della notte quando, dopo quattordici ore di battaglia, i nostri ponevano definitivamente piede su le
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altri avrebbe ricevuto l'urto nemico. I nostri soldati, incoraggiati dal contegno del principe, accolsero con una tempesta di palle e con una siepe
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regolari si era avanzato fin quasi sotto Trento. Anche nel Veneto, del resto, gli Austriaci si ritiravano, inseguiti dai nostri. Ma giunse improvvisa la
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mura. presso Porta Pia, fu aperta a colpi di cannone una breccia, e attraverso di essa i nostri soldati entrarono in Roma. La popolazione li accolse
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dissidio fra l'Italia risorta ed il Papato è stato felicemente composto solo ai nostri giorni, come vedremo, per merito di un grande Papa, Pio XI e per opera
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Cristoforis. I nostri soldati attesero di piè fermo l'urto di quei demoni urlanti, e caddero tutti sul posto, combattendo senza aver indietreggiato di
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infinite occasioni. Rimarrà indimenticabile nei nostri cuori il modo come si prodigarono per alleviare le miserie di Messina, di Reggio Calabria, di
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La guerra durò un anno, e fu vittoriosa. Nella presa di Tripoli rifulse l'eroismo dei nostri marinai, comandati da Umberto Cagni. Bengàsi fu
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venivano costrette da Francesi, Inglesi, Italiani ed Americani a ripiegare, invocò la pace. Raccontiamo ora le eroiche imprese dei nostri soldati nella
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i nostri soldati riconquistarono quasi tutto il terreno che avevano dovuto cedere nei primi momenti della sorpresa. Nell' agosto di quello stesso
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. L' Austria, stretta inesorabilmente alla gola dai nostri eroi, era ormai vicina alla sconfitta finale. Allora la Germania mandò in suo soccorso un
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ripiegò, sempre combattendo, sul Grappa e sul Piave. Ma su la cima di questo monte e su le rive di questo fiume i nostri soldati si inchiodarono. Il
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trasportavano viveri, munizioni, soldati. I nostri marinai seppero colpire il nemico anche nei suoi rifugi. Così Luigi Rizzo nel porto di Trieste affondò la
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La guerra nel cielo. Non soltanto sulla terra e sul mare rifulse l'eroismo italiano. Il cielo vide infatti le ali tricolori dei nostri aeroplani
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potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza. I nostri soldati entrarono
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llstria, furono cedute all'Italia: i nostri gloriosi caduti non avevano sparso il loro sangue invano! Così l'Italia, dopo cinquant'anni appena dalla
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posso che chiederti perdono per averti lasciato con i nostri cinque figli ancora col latte sulle labbra. So quanto dovrai lottare e patire per portarli
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Oltre Santa Marta 134 Una strana condizione 135 L'incontro al Laterano 136 La firma 137 L'OFFICINA 138 Arrivano i nostri amici 138 L'Ingegnere narra
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volontà, come in Cielo così in terra 169 Dacci oggi il nostro pane quotidiano 170 Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri
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di zucchero che sembravano veri. Tutti si fermavano a guardarlo, grandi e piccoli, e specialmente i nostri amici, i compagni di scuola di Valeria
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IL GRANO. Oggi i nostri ragazzi con grande loro gioia sono ai margini di un campo verde: è l'ultima domenica di maggio e nonostante un certo caldo si
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fermandosi dietro l'albero dov'erano i nostri ragazzi - perchè se dici di essere così intelligente non capisci la Carta del Lavoro?
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I due contadini discutono. - Tu sei un testone - disse Fafòn mentre i nostri ragazzi dietro l'albero si turavano la bocca con la mano per non ridere
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regola: non ci deve essere sopruso fra il datore di lavoro e chi lavora. Una volta a salvaguardare i nostri interessi c'erano i sindacati di mille
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