alcuni poveri studenti di Pest. Il campo era vuoto come deve essere un campo. Lo steccato si allungava sul lato della via Pal. A destra ed a sinistra
rosicchiava ancora un tozzo di pane. Ed era impaziente di veder comparire Colnai sulla porta per affrontarlo: troppe cose gravavano già sulla coscienza
. Il cartello era un proclama che Boka aveva scritto sacrificando una notte di riposo. Era dipinto a grandi caratteri stampatello, con inchiostro di
Il pomeriggio del giorno seguente il piano di battaglia era pronto. La lezione di stenografia finiva alle cinque e sulla strada già stavano
Il giorno della battaglia era una meravigliosa giornata di primavera. Alla mattina s'era messo a piovere ed i ragazzi avevano guardato attraverso la
sarebbe stata fatta comunicazione dell'esito della spedizione dei tre nell'Orto Botanico. Tutti oramai sapevano già che la spedizione era riuscita
dimenavano sulle loro panche; guardavano in aria e non stavano attenti a quello che era interrogato. E non soltanto quelli della via Pal erano in questo stato
lampada Bunsen, s'accese, a dimostrazione di quanto il professore era andato assicurando, una striscia di bellissimo color verde smeraldo. Proprio in quel
risposta era sempre la stessa: — Male! Molto male! Alcune donne avevan portato dei doni: — Signora, prenda un po' di questo vino vecchio... Oppure: — Senza
pallidi i raggi della luna. Il saluto militare era fatto a Franco Ats che attraversava frettoloso il ponte. — Ci sono tutti? — chiese alle guardie. — Sì
, perchè era stata motivata da un equivoco e l'assemblea dichiara quindi che il socio suddetto è stato offeso senza motivo dalla Società ed egli
deferito al tribunale di guerra. Quest'affermazione forse era troppo severa, ma tutti capivano che in guerra non si riesce altrimenti. Perciò
Pagina 146
I SOLDATI Stamane da Villa Castelli son passati i soldati. Mario stava accudendo ad alcini suoi lavori di vimini quando udì un suono di fanfana. Era
Pagina 100
tentò un'altra e un'altra ancora e tutte dovette buttarle con gran gioia delle galline. Una delusione per Mario! Proprio non c'era da fidarsi delle
Pagina 101
non puliti ad accanto a cui era deposto il letame dei campi. Anche l'acqua del pozzo di casa può essere pericolosa, infatti il secchio e la corda o la
Pagina 102
in un castello alto alto e scuro scuro, abitava un gigante che si chiamava Gigante Zucca. Questo Gigante era assai cattivo; derubava la gente, faceva
Pagina 119
gli era offerto; figurarsi che balocco di lusso per la bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che aveva una certa paura.... Tentò, ma
Pagina 14
adulto, per darne meno a lui che era minore. Ma ecco Amalindo ch' essi credevano venisse a far giustizia. Come fece bene le parti! Egli prese tutte le
Pagina 16
scuola s'inclinavano e tutti i presenti facevano il saluto romano. Mario, che era in fila coi suoi compagni proprio davanti alla lapide, si sentíva
Pagina 21
UNA BUONA AZIONE Una vecchietta che passava sempre a chiedere l'elemosina, era stata al bosco di Cusona a raccogliere legna per riscaldarsi. Nel
Pagina 35
neve, fin che giunse in una specie di grande pianura. Anche lì il suolo era tutto coperto di neve. Neve da per tutto. La bimba si sentì smarrita, e
Pagina 39
riscaldò. Intanto si fece intorno una gran luce e un Angelo si mise a carezzare il bambino annunciando forte che era nato il Salvatore del Mondo, Gesù
Pagina 40
appena una camicina di velo e un fiocchetto rosso sui capelli. Ma non c'era di meglio in quel luogo, anche ad aver molti danari. Pensava il buon
Pagina 44
una rozza baracca oscillante sopra le ruote. V'eran due uomini bruni di pelle e alcune donne scarmigliate e vestite di cenci variopinti; c'era pure una
Pagina 45
al bene ed alla virtù. Si racconta che quando aveva dodici anni, passeggiava un giorno per una campagna di Stresa, sul lago Maggiore. Era con lei suo
Pagina 47
. Questo fanciullo si chiamava Raniero e non faceva proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva che invece fosse molto superbo. Per questo
Pagina 51
. Partirono a piedi prima dell'alba. L'aria era fresca e la campagna silenziosa come se dormisse. Mario seguiva il babbo, dandosi un'aria di uomo fatto
Pagina 74
, pensava invece che quel capretto era una bestiola adatta alla sua statura e che gli sarebbe stato abbastanza facile condurlo al pascolo e insegnargli
Pagina 75
gente per obbligarla a trascinare un cannone, che si era affondato nella strada, lanciò un sasso contro quei soldatacci stranieri. Allora tutti
Pagina 79
maschi dicono: - Quello di Sèrafo, quello di Sèrafo!- Sèrafo aveva proposto -La superbia andò a cavallo e tornò a piedi.- Si chiama Giorgio che era fuori
Pagina 8
, perchè quando il fiume diede di fuori si buttò a nuoto, salvando una bambina che veniva portata via dalla corrente e si era aggrappata ad una tavola, ma
Pagina 80
UN BRAVO CONTADINO Furio Crescino era un bravo contadino che viveva in tempi lontani, quando Roma comandava in quasi tutti i paesi del mondo. Questo
Pagina 87
dosso la paura. Sentite questa favola e cercate di capire perchè mai queste bestiole abbiano paura. «Una volta c'era un coniglio bianco, assai bello
Pagina 90
LA CAMICIA DELLA FELICITÀ C'era una volta un principe di nome Febo il quale, pur avendo castelli e ricchezze immense, era sempre scontento. Un giorno
Pagina 95
fragranti. Un Re aveva, condannato a morte un contadino, il quale era stato sorpreso a rubare. Però, poichè il contadino si era mostrato pentito e
Pagina 97