Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Piccolo trattato di tecnica pittorica

261103
De Chirico, Giorgio 30 occorrenze
  • 1928
  • Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
  • Milano
  • trattato di pittura
  • UNIFI
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È mia opinione che la tela assorbente sia quella da preferirsi. Tanto le tele assorbenti in vendita presso i mercanti quanto quelle che il pittore

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però che la tela non sia troppo nuova. Si inchiodi quindi tale tela in modo che sia bene ma non troppo tesa e, specialmente, si stia attenti che non

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pasticceri si divida completamente il torlo dall’albume o chiaro d’uovo; buttato via il chiaro si metta sulla bocca della boccetta la metà del guscio in cui

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Sulla superficie d’una tela in tal modo preparata non si può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se si ha l’abitudine di abbozzare con la

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’essenza è in particolar modo nociva. Se proprio non si possono lavare subito è meglio lasciarli inzuppati nell’olio d’oliva in un recipiente lungo e

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un tono opaco di pittura a fresco o, in ogni modo, una superficie poco lucente. Confesso sinceramente che anch’io, specie in questi ultimi anni, mi

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Nelle mesticherie si compra la mastice e la Damar in lacrime; si scelgono poi i pezzi più puri e trasparenti e si scarta accuratamente ogni materia

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mastice è buona, ma asciuga piuttosto lentamente quindi in certi casi è poco pratica.

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In genere è bene, prima di dare qualsiasi vernice a un quadro finito di recente o da tempo dipinto, lavarlo bene con acqua e sapone.

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In quanto al nero ho l’abitudine di usare della polvere di carbonella macinata con l’olio di papavero; è un colore che ha poco corpo ma però in

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asciutta e coperta d’una buona vernice. In piccole quantità è poco pericolosa. Il bitume di Giudea, tanto usato dai fiamminghi sopratutto nelle velature

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resinose ma solubili nell’acqua perché emulsionate per mezzo del torlo d’uovo. La parola solubile in questo caso non è giusta chimicamente parlando; un

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Quand’ero in Italia, parlando un giorno con uno storico e critico d’arte dei più noti, ebbi l’occasione di constatare che egli credeva la Madonna del

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in inganno parecchi scrittori d’arte moderni i quali credettero che per pittura a olio gli antichi intendessero una pittura di colori macinati con l

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Per macinare comodamente i colori bisogna tenere la colla in una boccetta; si dispongono le polveri a mucchietti sulla lastra, sufficientemente

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Tutte queste sostanze messe in una boccetta che si tura bene e si scuote con forza secondo il metodo già indicato. Bisogna pure scuotere la boccetta

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sopraciglia, i capelli con i loro riflessi, le rughe, certi effetti di trasparenza in stoffe tenui posate sulle carni. Si è spesso sorpresi di vedere con

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Come al solito mettere in una boccetta, tappare bene e scuotere con forza. Con questa emulsione si macinano i colori e si mescolano sulla tavolozza

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in mesticheria la gomma di ciliegio, si può semplicemente chiedere della gomma d’albero. Spesso d’altronde capita che i mercanti tengano mescolate

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Ecco come si prepara. Si mette in una boccetta o, piuttosto, in una piccola bottiglia, un torlo d’uovo; il chiaro però questa volta non bisogna

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Resta inteso che con tutte le tempere finora menzionate bisogna dipingere su tele a gesso su cui si saranno date in ultimo le due mani di emulsione

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In linea generale a proposito della tempera si può dire che questa, sia essa magra o grassa, è sempre una pittura più pura della pittura a olio.

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Poi per il panno rosso e lo sfondo si procederà nello stesso modo; si osserverà bene il colore e il tono della parte più in luce, si rifarà tale tono

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Con questo sistema si ottengono degli intensi effetti di volume e di rilievo specialmente dipingendo figure e oggetti rischiarati dall’alto in basso

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Il bianco, base della tavolozza, può servire usato puro o in sfregature e velature ad ammorbidire il modellato di un dipinto e a dare a questo un

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I colori a vernice si possono preparare macinando direttamente con vernice le polveri e, in questo caso, è prudente aggiungervi qualche goccia di

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Non bisogna macinare colori a vernice in quantità eccessiva. Meglio è farne la quantità necessaria per il lavoro della giornata. Durante le lunghe

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In quanto alla vernice da usare nella pittura a vernice io consiglio sempre la Damar.

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guardarsi, ciò che quasi mai capita in un museo di pittura antica. Il fatto sta in questo che presso i pittori antichi anche gli spiriti mediocri e meno

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In una boccetta contenente olio di papavero e essenza di trementina a parti eguali, versare alcune gocce del colore che si vuol dare alla velatura

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Fra Gherardo

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Pizzetti, Ildebrando 19 occorrenze

Gherardo balza in piedi e si volge.

Per la via che mena al torrente sono ormai scomparsi i famigli e Gherardo in mezzo a loro, e dietro a loro il traditore. Mariòla si riscuote, corre

La turba dei Flagellanti appare sulla strada in fondo, da sinistra, e avanza lenta, cantando.

Una terribile ventata di furore passa su tutti. E in cielo lampi e tuoni.

, un camino a destra. Un tavolo nel mezzo, una panca presso il camino, un pagliericcio in un angolo. Per terra, una scranna in pezzi e i cocci di una

E i famigli corrono su Gherardo, lo mettono in mezzo, lo prendono, lo trascinano via, per la strada verso il torrente.

Il Fraticello corre in chiesa. I Frati Bianchi escono sulla piazza, atterriti. La campana suona. E gente viene, da ogni parte, correndo.

Già da quando Frate Simone ha cominciato a narrare del bambino guarito da Gherardo in Faenza, alcuni altri Fratelli Apostolici sono usciti dalla

Il Fraticello si china, con impeto fanatico, a baciargli le mani, e rientra in casa. Gherardo si abbandona seduto su la panca sotto l'olmo.

«Gherardo». Gherardo dà un urlo straziante, getta la picca e appena fa in tempo a raccogliere nelle sue braccia la donna ferita. Il popolo si ritrae

strozzato in gola. Il rumore delle voci si estingue lontano. Annotta. I Fratelli Apostolici sono intorno al Padre, muti, in attesa.

mezzo, e in continuazione del muro il fianco della casa, che ha una finestra al piano terreno e una loggetta al piano di sopra, e sulla strada un sedile

I sei uomini armati, premuti d'ogni intorno dal popolo vociferante, e minacciati da cento braccia che levano in alto coltelli e zappe e picconi

nel mezzo della strada si getta in ginocchio.

per tre gradini. In fondo il Battistero e un gruppo di case separati da una strada che mette alla Piazza dei Supplizi. Un'altra strada fra il

E Gherardo, che alla promessa cantata dal popolo esaltato nella fede si è rialzato e rizzato in piedi, ora avanza sulla strada alla testa della

Podestà e lo prende per un braccio. Giungono dalla Piazza voci di popolo in sommossa.

spinta violenta, e si rizza in piedi, ansimando, e la guata con terrore.

Le voci dei due ubriachi si confondono, lontane, in una sghignazzata. Gherardo lascia cadere il coltello e si volge. Mariòla è là, appoggiata al

Se la luna mi porta fortuna

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Campanile, Achille 1 occorrenze

Una sera mi trovavo in viaggio in una città straniera e lontana. Era l’ultimo giorno che passavo in Russia e mentre aspettavo il treno che doveva

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