sia esperto nella tecnica avrà più o meno adottato i pennelli che gli convengono.
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È bene però studiare gli effetti del pennello come quelli della matita con cui si disegna. Il pennello corto e tondo dà una pennellata soda e si
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È opinione corrente che un quadro non si debba verniciare che dopo un anno che esso è stato dipinto, così almeno si dice che facessero gli antichi. A
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mentre spesso gli strati inferiori dell’impasto sono ancora freschi.
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L’uso smoderato degli essicanti è pure assai pericoloso. Tuttavia anche nel condannare gli essicanti spesso si esagera. Un uso moderato e sapiente di
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Di tutti gli olî che ho usato finora quello che mi ha dato i migliori risultati è l’olio di papavero. Usato puro, specie sopra una tela non
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Molti pittori e intenditori d’arte consigliano l’uso di pochi colori, citando gli esempi degli antichi. Plinio pretende che i pittori del suo tempo
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fecero un grande uso; osservando i loro quadri si possono oggi constatare gli effetti nocivi di questo colore, del resto assai bello e suggestivo. È un
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Ho spesso provato pure a dipingere su tela incerata, quella comune che si usa per coprire i tavoli nelle camere da bagno; gli effetti che si
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tela incollata su tavola come facevano gli antichi e come, verso la fine della sua vita, usava pure Arnoldo Böcklin; in questo caso bisogna coprire con
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La tempera grassa è quella che gli antichi chiamavano comunemente tempera d’olio e poi anche pittura ad olio; è questa seconda definizione che trasse
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distanti gli uni dagli altri perché non si mescolino; nel centro di ogni mucchietto si fa un piccolo buco nel quale si versa la colla a gocce; bisogna
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luminosità straordinarie; i rossi, gli azzurri cerulei brillano come pietre preziose; i colori più scuri, come il nero, la terra d’ombra bruciata, la
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specialmente quella grana tanto misteriosa e quella profonda morbidezza che distingue questo modo di dipingere d’infrà tutti gli altri.
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Non si può dire di conoscere con esattezza assoluta il modo con cui gli antichi dipingevano a encausto. Secondo gli scrittori antichi erano delle
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di esperienze. Si può dipingere su vecchie tele sfruttando i toni e gli impasti che vi sono già. Si può impastare abbondantemente senza temere quelle
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e lasciando come sfondo la preparazione grigia della tela che finito il lavoro si rischiarerà leggermente in alto sfregandovi un po’ di bianco. Gli
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guardarsi, ciò che quasi mai capita in un museo di pittura antica. Il fatto sta in questo che presso i pittori antichi anche gli spiriti mediocri e meno
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descrizione di un modo facile per ottenere tale pittura; anche questo, come gli altri, non lo consiglio che dopo averlo lungamente sperimentato io stesso.
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detrattori io rispondo che gli artisti moderni che oggi contano possono, in fatto di tecnica, condurre a scuola tutti i professori di accademia del mondo
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A questo punto Glierardo balza, ed è di fronte ai due, con gli occhi dilatati e sbarrati dal terrore.
Come percosso da una mazzata sul capo, Gherardo vacilla e indietreggia Un fraticelto giovinetto che sempre gli è stato al franco si scaglia contro la
scalinata. Il Vescovo gli è a fianco: e dall'altro lato si pongono il Podestà e l'Assessore e i Giudici del Comune, e l'Inquisitore coi suoi Notai. Mariòla
Gherardo è ancora là, sul sedile di pietra, rannicchiato su se stesso, torvo e muto. Mariòla gli si avvicina, tende una mano, con gesto pieno di
. Il famiglio si difende e difende la sua preda menando colpi con la spada. Il ragazzo gli sfugge. Inferocito, il famiglio gli cala un fendente sul collo
Assorto nella divina visione rievocata con voce languente di commozione, Gherardo ora tace. Mariòla, che gli è seduta vicina, appoggia il capo contro
petto gridando appassionatamente il suo nome. Ed essa gli si abbandona.
E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
; e una compagnia di poveraglia cenciosa gli vieni intorno e appresso; e vi anche un gruppo di gente ben vestita, gentiluomini e giovani donne, che si
diverse strade dalla piazzetta. Due tre volte alza il braccio per un gesto che non riesce a compire: due tre volte apre la bocca per un grido che gli rimane
autorità, fuor che un mantello, bianco come la tonaca, che gli altri frati non hanno. E confuso tra i frati egli è rimasto sino a questo punto. Ma come
cenciosi è nel cortile: stretti gli uni agli altri, ché l'ombra è poca e il sole ancora brucia.