Dopo aver sperimentato parecchi sistemi per ottenere tale risultato ne ho trovato uno che mi sembra assai soddisfacente e che spesso uso tuttora
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faccia pieghe e grinze agli angoli; si eviti di picchiare sulle chiavi che devono servire soltanto come ultima ratio se dopo la preparazione la tela non
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parte del torlo resta attaccata all’imbuto, il torlo d’uovo essendo una sostanza assai vischiosa e attaccaticcia. Dopo questa operazione si versa nella
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sera dopo il lavoro e poi asciugarli con uno straccio. Se per qualche tempo non si dipinge si eviti di lasciare i pennelli esposti alla polvere che ne
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; filtrata così in un’altra boccetta la vernice è pronta per l’uso. È prudente, quando la vernice non si usa subito dopo averla fatta, di tenerla in una
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È opinione corrente che un quadro non si debba verniciare che dopo un anno che esso è stato dipinto, così almeno si dice che facessero gli antichi. A
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misura del possibile quei colori e quelle mescolanze che possono prima o dopo nuocere alla pittura; e anche per ciò che riguarda i colori ripeterò ciò
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periodo antico e me ne vanto; non si perde nulla a passare sotto quelle forche caudine, non fosse altro che per il maggior diritto che si ha dopo alla
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recipiente con dell’acqua e si copre bene perché la polvere non vada dentro. Dopo ventiquattr’ore gran parte della colla si è diluita nell’acqua; l’acqua è
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Bisogna macinare soltanto la quantità di colore necessaria per il lavoro della giornata; la tempera magra dura poco e dopo un paio di giorni i colori
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cercando una tempera che non scurisse dopo la vernice e che permettesse nello stesso tempo un impasto più forte e una esecuzione più larga.
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nella proporzione già detta, ma sempre della stessa emulsione con cui dopo si deve dipingere.
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tecnica di alcune belle tavole di Rubens. Per ottenere meglio tale risultato è bene dare alla tela, dopo le due mani d’emulsione, uno strato di colore a
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che consisteva nel dipingere col pennello dopo aver sciolto le cere sul fuoco; questa pittura fatta sulle navi non s’altera né col sole, né coll’acqua
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sostanze solide si sono ben disciolte, e dopo averla ben schiumata, si versa la miscela in un recipiente largo, una fondina per esempio. Si copre con
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i francesi) che rende tanto suggestive le pitture pompeiane. Si può anche verniciare il dipinto dopo averci dato la cera.
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difficili e faticose di quanto possano sembrare in principio. Dopo qualche mese di pratica diventano occupazioni piacevoli e divertenti e si è sempre
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essicanti (trementina con qualche goccia di Courtrai); dopo qualche minuto questo disegno è asciutto e allora, con uno straccio, si spolvera via la
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freddo con bianco, nero di vigna e un po’ di terra d’ombra o di terra di Siena bruciata. Sopra quest’impasto e dopo che sarà bene asciutto, si
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pezzo dopo l’altro e lavorando sempre nel colore fresco. Né si dimentichi mai di bagnare con vernice allungata d’olio quella parte che si vuol velare
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descrizione di un modo facile per ottenere tale pittura; anche questo, come gli altri, non lo consiglio che dopo averlo lungamente sperimentato io stesso.
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Sulla tela così spruzzata (la soluzione asciuga dopo qualche minuto) è molto piacevole lavorare; il colore attacca perfettamente, il pennello scivola
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sapone, asciugarla con uno straccio esponendola al calore. Dopo queste operazioni la tela può essere ridipinta ed è assai piacevole lavorarci sopra.
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ora indi raschiare bene il secondo strato che si è dipinto evitando d’intaccare il primo già asciutto. Dopo, con uno straccio pulito sfregare forte la
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momento dopo si vedono schiudersi le due ante del portone ed essa esce sulla strada. Esita, guarda in giro, si ferma presso uno dei pilastri. E chiama
preparare la cuccetta e mi addormentai. Il giorno dopo, mentre mi recavo al vagone-ristorante, con altri viaggiatori, vidi con sorpresa la bellissima