usate dai pittori moderni sono quelle non assorbenti poiché permettono di rendersi conto subito dell’effetto che produce il lavoro; si può benissimo
Pagina 12
non scivola facilmente; le tinte scure, e in special modo le terre, diventano rapidamente opache per effetto dell’olio che il gesso assorbe in gran
Pagina 13
si staccano lasciano dei buchetti che compromettono la perfetta unità dell’imprimitura. Disciolta bene la colla nell’acqua, mentre è ancora calda, con
Pagina 14
, mezzo di glicerina e uno d’acqua. Si turi bene la boccetta e si agiti con forza per ottenere un’emulsione perfetta. Quest’emulsione si allungherà con dell
Pagina 16
sottile la superficie dell’impasto. Se si usa del colore molto diluito con un pennello lungo si ottiene una sfregatura che lascia trasparire ciò che c
Pagina 17
esso è dipinto e dallo spessore dell’impasto; bisogna spesso abbassarsi, guardare la pittura di sbieco per vedere se non ci sono ancora parti su cui
Pagina 20
me questo sembra alquanto esagerato; quando una pittura è bene asciutta (e ciò dipende dal modo con cui è preparata la tela, dallo spessore dell
Pagina 21
mentre spesso gli strati inferiori dell’impasto sono ancora freschi.
Pagina 23
così tenuta isolata dal contatto dell’aria. Il bianco d’argento è il più perfetto di tutti i bianchi e lo stesso che il bianco di Krems (Kremserweiss
Pagina 24
Il giallo di cromo, che è un prodotto dell’ossido di cromo, sopporta male il contatto degli altri colori; isolato si conserva abbastanza bene specie
Pagina 25
goccia di vernice Damar o mastice, poiché è specialmente l’azione dell’olio che lo fa scurire e ne rallenta il prosciugamento.
Pagina 26
dalle due parti perché non s’imbarchi. Per maggior sicurezza contro i brutti tiri dell’umidità bisogna sempre, finito il lavoro, dare una mano di
Pagina 28
recipiente con dell’acqua e si copre bene perché la polvere non vada dentro. Dopo ventiquattr’ore gran parte della colla si è diluita nell’acqua; l’acqua è
Pagina 31
ogni volta che si versa dell’emulsione per lavorare.
Pagina 34
né diminuire le quantità dell’aceto, indispensabile alla conservazione delle molecole dell’uovo.
Pagina 37
; i colori devono essere liquidissimi come dell’acquarello. Con pennelli teneri e sottili si procederà a leggere sfregature lasciando sempre trasparire
Pagina 49
e dei panneggiamenti dell’opera michelangiolesca; e ciò perché quei copisti lavoravano tutti a impasto e direttamente sull’imprimitura della tela.
Pagina 50
oggetti e le figure dipinti in tal modo hanno un che dell’apparizione; un aspetto che ricorda quello degli attori alla ribalta quando si staccano sullo
Pagina 51
Per velare, la miscela che finora mi ha dato i migliori risultati è sempre quella dell’olio di papavero e di trementina a parti eguali; attacca
Pagina 53
pause bisogna togliere dalla tavolozza i colori a vernice rimasti e metterli in un piatto fondo con dell’acqua.
Pagina 55
poi si metta in una boccetta con dell’alcool a novanta gradi, indi si agiti bene la boccetta; colofonia e alcool a parti eguali; con questa soluzione
Pagina 56
Diluire e rendere molto liquido, quasi come dell’acquarello, il colore con cui si vogliono fare i peli poi, pigliando un pennello di martora di forma
Pagina 59
le escrescenze dell’impasto; togliere queste accuratamente con la spatola tenendola poco inclinata. Bagnare la tela con una spugna inzuppata d’acqua e
Pagina 60
Quando visito un museo, prima ancora dell’aspetto lirico o spirituale d’un quadro, mi incuriosisce il fatto di vedere, di capire, com’è dipinto. Vi
Pagina 9