tali velocità formano un cono quadrico col vertice in P.
Pagina 192
di un sistema rigido intorno ad un punto fisso O avviene come se un certo cono, solidale col sistema dato e avente il vertice in O, rotolasse senza
Pagina 209
piano): o i due coni sono l’uno esterno all’altro; o il cono mobile è interno al cono fisso; o il cono fisso è interno al cono mobile.
Pagina 211
, esterna all’angolo e inclinata su f di un angolo piccolissimo (di 0", 00867; cfr. es. n. 7); cosicché il cono mobile del Poinsot, di apertura piccolissima
Pagina 214
Si constati che, assimilando la terra ad una sfera di 6000 Km di raggio, il cono L spettante alla precessione regolare, di cui ai nn. 19-20
Pagina 223
In secondo luogo si consideri una sferetta di raggio r vincolata a non uscire da una certa falda di cono di rotazione di angolo al vertice 2α
Pagina 304
intorno a C; e si osservi che condizione necessaria e sufficiente perché la sferetta non esca dalla falda di cono suindicata si è che il centro C non sia
Pagina 305
confine quelle in cui, rispettivamente, i due punti si trovano alla distanza l o la sferetta è a contatto colla data falda di cono.
Pagina 305
punti. Così, infine, la sferetta vincolata a non uscire da una falda di cono subisce dal vincolo unilaterale, pei suoi spostamenti virtuali, qualche
Pagina 306
, reversibili quelli che ne mantengono inalterata la distanza. Infine per la sferetta costretta a restare entro una falda di cono e supposta a
Pagina 307
5. Angolo e cono di attrito. - Alle condizioni (1), (2) si può dare una forma espressiva e comoda per le applicazioni. Considerato l'angolo che la
Pagina 404
Il cono d’attrito si rinserra, per così dire, attorno alla normale, e la (2) si riduce allora a
Pagina 405
Perciò, tenendo conto dei nn. prec. e chiamando falda esterna del cono di attrito, la opposta al vertice della falda interna, possiamo senz'altro
Pagina 406
In condizioni statiche, laR è sempre rivolta verso l'esterno e non esterna alla falda esterna del cono di attrito. In altre parole, si esplica
Pagina 406
Nel primo caso si può effettivamente avere una reazione (appartenente, beninteso, alla falda esterna del cono d’attrito); nel secondo caso la σ non è
Pagina 407
In parole, per l'equilibrio di P occorre e basta che la forza attiva totale F non sia interna ad una certa falda di cono, avente per asse la normale
Pagina 410
σ") e chiamando cono di attrito l’insieme delle due falde di cono relative ai due vincoli unilaterali costituenti il vincolo bilaterale, potremo senz
Pagina 412
forza deve essere esterna al cono Γ che ha per asse la tangente e per semiapertura il complemento dell’angolo d’attrito (cono delle rette per P che col
Pagina 413
una ragionevole induzione, che la condizione T ≤ fN (forza esterna o non interna al cono Γ è anche necessaria per l’equilibrio; in altre parole, se
Pagina 413
Ciò posto, se è T > f N,o, in altre parole, se la forza è esterna al cono Γ, nessuna delle superficie passanti per c e aventi il coefficiente di
Pagina 414
, o, più concisamente, che la forza attiva non sia interna ad un certo cono rotondo che ha la tangente per asse.
Pagina 414
nel piano verticale che contiene la linea di massima pendenza, perpendicolare a quella generatrice del cono d’attrito, che forma il minimo angolo colla
Pagina 419
f) Piramide. Il centro di gravità di una piramide (e, come caso limite, di un cono) coincide col centro di gravità della sezione parallela alla base
Pagina 439
36. Tronco di cono. – Se la curva meridiana è una retta y = ztgα, il solido in questione è un tronco di cono circolare, la cui semiapertura è α. La
Pagina 457
Per un cono (R 1 = 0, R 2 = R raggio della base) risulta in particolare:
Pagina 457
Un corpo consta di una parte centrale cilindrica (lunghezza l, raggio r) recante ad una estremità un cono (altezza h, raggio della base r 1) e all
Pagina 460
In un cono circolare (retto) omogeneo l'altezza è metà del raggio della base. Mostrare che l'ellissoide di inerzia relativo al vertice è una sfera.
Pagina 464
Se si considera il cono elementare che proietta dσ, le rispettive generatrici, prolungate oltre il vertice P, intersecano ulteriormente la superficie
Pagina 483
indichiamo con dϖ e dϖ' gli elementi (circostanti a Q e a Q') che vengono rispettivamente intercettati su di esse dal cono proiettante dσ e dσ' da P. Come
Pagina 484
A tale scopo, designati con A, B i punti in cui una generica generatrice del cono elementare interseca da una parte di P i due ellissoidi, con A', B
Pagina 492
cavità, un punto generico P, consideriamo il cono elementare che da P proietta un’areola elementare dσdell’ellissoide esterno e perciò rinchiude una
Pagina 492
Ma se confrontiamo il dϖ coll’elemento dω, intercetto dallo stesso cono proiettante da P sulla sfera di centro P e di raggio 1 (cioè il cosidetto
Pagina 493
fornisce precisamente l’areola intercetta dallo stesso cono elementare sulla sfera di centro P e raggio 1, cioè l’angolo solido dω sotto cui il
Pagina 494
dal cono elementare proiettante da P il contorno del dσ. Di conseguenza l’espressione
Pagina 494
rappresentando γ l'angolo al vertice (semiapertura) del cono;
Pagina 510
1° per un cono, l’attrazione nel vertice vale
Pagina 510
10. Applicare la formula dell’es. prec. al caso di un tronco di cono, di un segmento sferico, di un segmento di paraboloide. Mostrare in particolare
Pagina 510
sollecitazione, ma può essere qualunque, mentre la direzione rimane in ogni caso circoscritta alla falda esterna del cono d’attrito, e coincide, con
Pagina 529
reazione totale dalla falda esterna del cono di attrito.
Pagina 539
, contenuta nella falda esterna del cono d’attrito, ma ancora con un momento Γ , che può a priori esplicarsi in qualsiasi direzione, ma non superare
Pagina 550
ad esercitare sul ds soltanto una reazione diretta verso l'esterno del corpo da essa limitato e non esterna alla corrispondente falda del cono di
Pagina 615
. Infatti, in tal caso, essendo verticale la normale, non potrebbe esserlo una generatrice del cono d’attrito e sarebbe quindi impossibile che peso e
Pagina 698
reazione R agisca secondo una generatrice della falda esterna di un certo cono di attrito (dinamico) di vertice nel punto di appoggio e avente per
Pagina 698
Si vede subito che l’entità dello spostamento è misurata dall’angolo di apertura del cono di attrito o angolo d’attrito dinamico φ. Infatti la
Pagina 699
generatrice del cono d’attrito. L’appoggio dell’asse deve quindi aver luogo in tale punto C del mozzo, che R 2 formi un angolo φ con OC. Anzi siccome
Pagina 702
D’altra parte (per il fatto che R 2 appartiene ad una generatrice del cono d’attrito in C) l’angolo esterno del triangolo OAC, in C, è φ. Si ha
Pagina 710
In caso diverso, una tale trazione (facendo uscire R 2 dal cono d’attrito in B) rende bensì impossibile l'equilibrio, ma la perturbazione si esplica
Pagina 711