Arcetri nel 1642,si può considerare [cfr. FAVARO,«Avvertimento al Vol. VIII dell’Edizione Nazionale delle opere di Galileo»] come continuatore di Archimede
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Cfr. la nota a piè di pagina 97.
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sei costanti arbitrarie Cfr. la nota a piè di pagina 97. . Abbiamo dunque ∞6 moti diversi aventi la data accelerazione.
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7. Dedurre le espressioni della velocità radiale e trasversa nel moto piano (n. 19), movendo dall’equazione del moto sotto la forma (cfr. es. 7 del
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21. Dimostrare che il moto risultante [cfr. esercizio 19] di due moti armonici collo stesso centro e di egual periodo ha per traiettoria un’ellisse
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(cfr. eserc. n. 19).
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per asse l’asse di moto. (Cfr. Es. 8 del Cap. I.).
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[Cfr. n. 25 e Cap. I, Es. 12].
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6. In una precessione regolare (cfr. nn. 15-18) si ha in ogni caso
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la proprietà associativa (cfr. n. 22).
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L’ipotesi esclusa di rotazioni concordi ed eguali darebbe invece luogo [cfr. il già citato n. 29 del Cap. III] ad un moto relativo semplicemente
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Cfr. per es. D. Tessari «La costruzione degli ingranaggi» (Torino : Bocca, 1902), ed anche il capitolo «Cinématique appliquée aux machines», nel T. I
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8. Resta da farsi un’idea del fattore di proporzionalità, che chiameremo h. Nel caso del peso, esso è una quantità costante, la nota g (cfr. Cap. II
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Il prodotto scalare F x d P, valutato come prodotto dell’intensità della forza per la componente ρdζ dello spostamento secondo F (cfr. Cap. II, n. 19
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Risulta di qui (cfr. n. 2, a )) che se si inverte il senso del cammino del punto d’applicazione, il lavoro di una forza posizionale cambia segno(e
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45. Riducibilità di due sistemi equivalenti. -- Siamo ora in grado di dimostrare (cfr. n. 41) che ogni sistema σ 1 è riducibile a qualsiasi altro
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Cfr. P. Burgatti «Sulla resistenza che provano le superficie piane mobili nell’aria», Rend. della R. Acc. dei Lincei, vol. XIX (1° semestre 1910), pp
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R esistenza di una lamina rettangolare Cfr. P. Burgatti «Sulla resistenza che provano le superficie piane mobili nell’aria», Rend. della R. Acc. dei
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Cfr. R. Tolman «The principle of similitude», Physical Review, Vol. 3, 1914, pp. 244-255.
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Diciamo, come al solito, λ, τ, μ i coefficienti di riduzione delle unità fondamentali. Poiché λt-1 e (cfr. esercizio 11) sono i coefficienti di
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per il centro di ogni sistema di vettori applicati, paralleli e diretti nello stesso verso (cfr. Cap. I, n. 56).
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23. Il raggio di girazione di un disco circolare omogeneo attorno ad un diametro è la metà del raggio [cfr. nn. 27 e 34].
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, qb (q 1) valgono: [cfr. l'esercizio 24 per b = a].
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34. Per un anello a sezione ellittica (r raggio medio; a e b semiassi della sezione, di cui il secondo parallelo all’asse di rotazione) si ha [cfr
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Di solito (cfr. l’avvertenza del Cap. VII, n. 24, a proposito di un generico campo di forza) si suol prescindere dal fattore m e chiamare potenziale
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Cfr. p. es. Dini, Lezioni di Analisi infinitesimale, vol. II (Pisa: Nistri, 1909), pag. 301. Nella espressione ivi indicata pel resto, è da porre x
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in cui r designa il raggio del disco, v la densità (superficiale) e z la distanza dal punto potenziato (Cfr. n. 27).
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esercitata dalla stessa massa atteggiata a cilindro sul suo polo [cfr. Es. prec., formula (3)].
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Cfr. p. es. Tisserand, Traité de mécanique céleste, T. II (Paris: Gauthier-Villars, 1891), p. 72, dove si trova lo svolgimento delle dimostrazioni.
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, designando r il raggio dell’emisfero e μ la sua densità. Cfr. Tarleton, loco cit. nell’es. 4, p. 16].
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) il prescinderne (>cfr. il § 4). In altri casi (cfr. il n. 17) è essenziale l’attrito radente, ma non il volvente, e per la stessa ragione conviene
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opposto a tale faccia. (Cfr. l’esercizio 18 del Cap. I).
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Si determini il limite superiore della prestazione di una locomotiva sopra una salita del 25°/00, il coefficiente di aderenza essendo 1/8 (cfr. n. 34
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Cfr. per es. Bianchi, Lezioni di Geometria differenziale, (3a ediz.), Pisa, 1922; volume I, § 101.
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Cfr. per es. Guidi, Lezioni sulla scienza delle costruzioni,Parte II: Teoria dell’elasticità e della resistenza dei materiali,(8a edizione), Torino
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che si sa in ogni caso integrare (cfr. Cap. II, n. 41).
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L’enunciato a) è già stato riconosciuto valido in Cinematica (cfr. Cap. VI, n. 13); cosicché resta soltanto da giustificare l’enunciato b). Ora, se
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eguali ed opposte, portano contributo nullo al δL (cfr. n. 3, c); e si può quindi prescinderne.
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Basta assumere n sotto la forma b Λ t (cfr. n. 77) e derivare materialmente.
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Cfr. per es. il n. 169 (cap. VIII) nel vol. I del Traité de mécanique rationnelle dell’ Appell, e le monografie del sig. J. A. Bonneau Instruments de
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Se φ designa per un’asta generica l’intensità (con segno) dello sforzo da essa risentito (cfr. esercizio 5) ed l la lunghezza dell’asta, si ha Σφl
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(dove, per maggior chiarezza, si designa con a a l'accelerazione assoluta) col teorema del Coriolis, espresso (Cfr. Cap. IV, n. 3) dalla equazione
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Siccome i numeratori sono negativi per tutti i possibili valori di ψ (compresi fra 0 e π/2) mentre il dominatore [cfr. n. 26] è positivo, così si ha
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Cfr. per es. E. Cavalli, Elementi di meccanica applicata alle macchine (Napoli, Trani, 1908), pp. 20-23, 91-93.
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22. Per lo più, si ammette a priori che i due effetti si sommino Cfr. per es. E. Cavalli, Elementi di meccanica applicata alle macchine (Napoli
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si vede (cfr. la figura) che ψ è pure l’angolo in A della AC (linea d’azione di R 1) colla verticale ascendente AO.
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Se, come avviene per lo più [cfr. n. 18], (r - ρ) tgφ supera h, basta una trazione appena superiore a ptgφ per rendere possibile il rotolamento.
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variare dell’accelerazione della gravità alla superficie terrestre (cfr. Cap. II, n. 27).
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Cfr. Pizzetti, Trattato di Geodesia teorica (Bologna., Zanichelli, 1905), pag. 15.
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Come per un cilindro circolare [cfr. nn. 82-84], così per un cilindro qualunque, si dicono eliche le curve che incontrano le generatrici sotto angolo
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