Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: chi

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Per essere felici

179544
Maria Rina Pierazzi 44 occorrenze
  • 1922
  • Linicio Cappelli - Editore
  • Rocca San Casciano - Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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quali spira un inverosimile senso di disordine non solo materiale ma anche morale. Soprattutto per chi riceve è regola di cortesia non sfoggiare abiti

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cosa pratica — non depone eccessivamente a favore di chi deve cominciare una nuova vita, in cui bisogna portare ogni possibile poesia, ogni forza di

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della signorina — o chi per essi — deve essere improntato oltre che alla massima cordialità alla più rigorosa chiarezza. Le questioni di denaro hanno

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cui s'incastona un brillante o un rubino. Qui occorre aprire una breve parentesi. Per non so qual residuo di antiche superstizioni v'è ancor chi crede

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se ne dica — non devono essere adottate da chi e per nascita e per educazione è collocata al disopra della mediocrità. Il corredo sia dunque composto

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sieno in armonia con la posizione di chi dà e non di chi riceve. Una persona molto ricca potrà inviare a due fidanzati di modesta posizione un dono di

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tutti i mendicanti accorsi affinchè quel giorno di gioia arrechi anche un po' di bene ai diseredati della fortuna e così le benedizioni di chi soffre

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grandi. E sarà forse quello un seme di male destinato a produrre tristissimi frutti. "Guai a chi darà scandalo ai fanciulli!... — disse Gesù. — Meglio

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nell'anima di chi l'ha compiuta un ricordo incancellabile, che fa per tutta la vita ripensare a quel giorno, con dolce nostalgìa.

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festa, e qualunque sia lo stato d'animo di chi li riceve, evitare in modo assoluto di parlar loro di cose tristi o di contrarietà. Essi sono in uno

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faccia altrui; perciò una giovane padrona di casa dovrà prodigare le sue attenzioni a chi le è cortese di una visita, senza credere, per questo, di dar

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canizie a chi ha bisogno di non sentirsi solo ed inutile della vita! Certo i vecchi cuori furono coraggiosi e puri e diedero alla loro famiglia la

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dell'igiene per gettarsi a capofitto nel vortice delle faccende domestiche, le quali possono essere tranquillamente e compiutamente sbrigate, se chi

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una lezìone talvolta noiosa sia tutto di chi impara! È cortesia offrire al professore una bibita, a lezione terminata; oppure se è d'inverno ed egli ha

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forse di peggio parlando e sparlando continuamente della loro servitù non appena si trovano riunite in qualche salotto? Ahimè! Chi ha più educazione

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alle proprie osservazioni, una vera signora redarguirà chi ha errato, senza cattive parole, e senza infuriarsi. Sarebbe stolido pretendere che la

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necessità di nettezza per chi sta in cucina mettersi al riparo d'ogni possibilità spiacevole e la padrona ha pùr sempre il diritto di pretendere a che

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, si eviterà assolutamente di chiedere spiegazioni e di cercare un accomodamento. Non si può ritenere per forza chi ha voglia di andarsene; del resto con

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persone più modeste possono offrire delle liete ore a chi si siede alla loro tavola, a chi permane nel loro salotto. Basta un'accoglienza festosa

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portate intere in tavola, e poi scalcate dal maggiordomo o da chi per esso. Quindi si finisce d'aver servito tutto freddo o, se si tratta d'umido

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ospiti. Col caffè, che si prende generalmente fuori di tavola, in un salottino speciale, per dar agio, a chi lo desidera, di fumare una sigaretta, — col

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dell'adolescenza. E non mi si venga a dire che chi comincia non ne può più fare a meno; le persone che asseriscono queste banalità devono avere una ben

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vestirsi frettolosamente. Ma giungere in ritardo è una sconvenienza anche più grossa; e chi la commette è imperdonabile sotto ogni rapporto. Se i

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un brutto volgare uso di gente la quale ha imparato da poco a sedersi a tavola e di chi ignora assolutamente le regole più semplici della buona

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amabilmente con lei, starà attento che le bevande non le manchino nei bicchieri, le offrirà tutto ciò che le può occorrere, richiedendo a chi serve tutto

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tiene conversazione; ciò disturberebbe chi giuoca o costringerebbe chi non giuoca a starsene fermo e in silenzio. Tocca però alla padrona di casa non

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dogma da accettarsi ad occhi chiusi. Colui che non ama questo genere di divertimento non ci vada; vi sono mille modi di passare la sera per chi ha i mezzi

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Il legame spirituale fra chi insegna e chi riceve l'insegnamento deve essere sempre affettuoso, concorde e rispettoso. Oramai i sistemi educativi

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voltare tutto il teatro verso di lui: — Chi è lo scolaretto che ha scritto una roba simile? Ma un Sovrano... è un Sovrano e certi scatti gli sono

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facilità i nervi di chi si vede oggetto di simile osservazione. A loro volta se le signore si vedono fissate con soverchia insistenza, non hanno che da

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bisogna andar cauti per non imporre spese eccessive a chi non ha la possibilità di sopportarle e, dato ch'egli non possa esimersi, dovrà per

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piccolo orfano. E il bimbo dovrà crescere con un riverente amore per chi lo ha vegliata sin dal suo nascere, considerandoli come parenti e dimostrando loro

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cuore di chi resta, si sfogliano le rose, impallidiscono i crisantemi. Il convoglio funebre è sciolto; coloro che accompagnarono il loro Perduto fino

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permesso presentarsi in sepoltura con un cappellino sgargiante e un vestito troppo vistoso. Chi non ha il necessario da vestirsi adeguatamente alla

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frasi pompose e prolisse; anzitutto suonerebbero male e poi, tenendo conto della quantità ricevuta, costringerebbero chi le riceve a risposte troppo

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E ora io concludo queste pagine con la vaga e non piacevole sensazione di aver portato vasi a Samo e nottole ad Atene... Chi, fra le gentili lettrici

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, dando l'impressione a chi la riceve di agire contro la propria volontà e di malavoglia, e neppure prendere le proporzioni di quei terribili shake — hand

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brevità a chi la interroga dimostrando la propria soddisfazione della sua nuova residenza se vi è giunta da poco, e rimpiangendola senza smancerie se è

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con molto riguardo. Ma quest'abito deve evitare assolutamente la fastosità, affinchè chi la visita non creda di voler essere soverchiata in fatto di

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più; e ciò quando non suscita il riso, suscita sempre il malcontento di chi si sente ribattezzato in così malo modo. Meglio, quindi, che il compito

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chi ama la sua fede, chi crede ciecamente nel dogma, trovando ogni conforto nella più stretta osservanza del culto. Talvolta l'odierna gioventù si

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fortuna. Specialmente se ci annunziano un matrimonio non prorompiamo in esclamazioni di questo genere — Ma davvero?! Pare impossibile! E chi l'avrebbe

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una parola, ma interrompere non è lecito, specialmente se chi ci parla è superiore a noi di posizione e di età. Anche nelle discussioni, qualunque

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re„ afferma un antico dettato — e, infatti, chi più puntuale di un sovrano? Non v'è mai un minuto di ritardo sull'ora da esso stabilita per

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