Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: volevo

Numero di risultati: 31 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

D'Ambra, Lucio

220490
Il Re, le Torri, gli Alfieri 2 occorrenze
  • 1919
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
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civetteria per una deliziosa, nuova, dolcissima illusione di cui io ho tanto bisogno. E bisognerebbe — ed ecco il favore che volevo chiedere al suo

la cosa terribile. Che vuole che le dica, caro d'Aprè? Ero fuori di me, ero pazzo, avevo la febbre, la volevo ad ogni costo. Mentre lei sorrideva

Il ritorno del figlio. La bambina rubata.

245478
Grazia Deledda 24 occorrenze
  • 1919
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Verismo
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occhi del colore del mare. E cominciò a farmi dei cenni con la testa domandandomi dove andavo e che cosa volevo. Gli accennai che cercavo di lui. Di lui

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volevo partecipare al loro pasto. II locale costruito in legno, cucina e sala da mangiare assieme, era rischiarato da lumi ad acetilene che spandevano un

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mi perseguitava, che non volevo accusare nessuno. Eppoi, passato il primo stordimento, a misura che camminavo in quella strada di paese sconosciuto

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. Non volevo più pensare all'avvenire: accada quel che vuole accadere: facciano di me quel che vogliono: mi prendano tutto, mi mettano in carcere. Adesso

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vergognai di vivere a carico suo, di non riuscire a procurarmi neppure il pane. E volevo gravarla anche del peso della mia creatura? Una disperazione

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questo volevo morire. Era una specie di atto d'accusa che facevo contro gli uomini. Il vecchio mi guardava, aspettando che finissi di scrivere. Quando

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tentativo. Si cenò come le altre sere, come se io tornassi dal mio solito vagabondare: la zia mi riempiva il piatto, mi accennava sempre se ne volevo

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sorpresa; si assicurò che il foglio era veramente quello, poi me lo offrì. Io feci cenno di no: no, non lo volevo. Ella guardò il padre; il padre

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: qualunque mestiere, fosse anche quello del calzolaio o del pescatore, era buono per me, oramai; e volevo lavorare perchè volevo vivere. E tante altre

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Sentivo che desideravo la donna: e che le piacevo: che bastava stendere solo la mano per prenderla, se io volevo. Ma io non volevo. Ero un uomo

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come Ii avevo sciupati? Sapeva tutto, o non voleva saper niente? Perchè voleva proteggermi? No, io non volevo la sua protezione: ch'ella mi desse da

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cercavo sempre di dimenticare ma che più scacciavo più tornava insistente al mio pensiero: il debito.... Però non potevo, non volevo rimandare la balia

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anch' io non volevo, non potevo farle sapere nulla; e il nostro silenzio accresceva la nostra pena. La sera intanto scendeva, con un crepuscolo

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mente: un'idea che appena nata diventò fissa: riprendermi la bambina, a qualunque costo. Volevo battere alla porticina, farmela riaprire, entrare e

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prendermi la bambina. Null'altro oramai esisteva per me: non pensavo più alle donne, all'amore, al mio avvenire: volevo la bambina perchè era mia

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più; ed io, che in fatto di piccoli debiti ero orgoglioso e volevo non se ne avesse, feci notare alla zia che bisognava pagargli le visite: ella non

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volevo rubarne alla zia. Quando tutto sarà sistemato, pensavo, quando sarò riuscito a portar via la bimba da quella casa e metterla a balia per conto

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portarla dove volevo. Ma adesso il fatto è fatto; non pensiamoci più; pensiamo piuttosto a orientarci meglio, ad arrivare alla metà. Piuttosto.... Ecco

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offrivo a lei, alla vita. Quel peso adesso I'avevo sulle braccia, fatto carne e spirito; ma adesso lo difendevo, lo volevo tutto per me, lo contendevo

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d'una vela e mi spingesse. Ma dove, dove andavo? In casa del dottore no, non volevo più andare: e non più per paura, ma perchè sentivo ch'era inutile

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, quell'involto, fra me e il mare sembrava una montagna candida che mi chiudesse l'orizzonte e m'impedisse il passo verso la morte. No, non volevo più morire: non

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: sentivo che la nostra voce doveva avere qualche cosa di anormale, di animalesco: preferivo tenere con me un taccuino sul quale scrivevo quello che volevo

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volevo, là dentro. Non mi sentivo più solo nel mondo. Feci tutto il giro della siepe: varchi rattoppati con rami, come quello dove ero entrato, si

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illuminata; segno che la zia mi aspettava, forse inquieta per la mia assenza insolita: ma ciò non mi commosse: non volevo commuovermi più, volevo

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Il maleficio occulto

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Zuccoli, Luciano 5 occorrenze

qui, terre in Valtellina, come capitava, all'uno per cento. Io non volevo più rimanere al suo servizio: è stato il mio uomo che con la miseria d'oggi

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soverchiato l'opera diuturna e laboriosa della ragione. La riamavo con violenza, e non volevo turbarla; la desideravo con un impeto furioso, e la

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pensiero e volevo effettuarlo subito. - Senti, - dissi. - Ho bisogno di riposare. E' una scossa di nervi, tu mi conosci, sai che i miei nervi sono d'una

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incontrare, non avrei forse osato parlargli, perché non ricordavo più quel che volevo dirgli: ero esausto. " Ma sì, la sposi - dicevo a me stesso, tornando

Pagina 49

Volevo rintanarmi nella mia camera e rimanere solo a macerarmi di rabbia. Credo che quel giorno io sia rimasto lunghissime ore sdraiato sopra un

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