biglietto era mio. Allora, mentre l'uomo tornava a legare e rimettere il portafoglio nella tasca che ebbe cura di abbottonare bene, ella mi accennò di
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davvero il mio terreno era coltivabile, e volle sapere da me come intendevo disporre di quelle prime due mila lire. lo avevo fatto tante volte i miei conti
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Ed egli mi diede i denari e io firmai la cambiale. Questa, sì, egli la mise ben dentro il suo portafoglio, come il contadino aveva messo il mio
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, avviato dritto al mio terreno; i portoni della casa sono aperti e con la coda dell'occhio vedo gente: una donna che scopa, un ragazzo che gioca con un
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perdita del denaro non mio, con quell'umiliazione e quel danno, scontavo anch'io qualche cosa. E il lungo e comico peregrinare mio e della guardia prima
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. Ma io avevo dentro di me il mio segreto e questo di giorno in giorno si faceva più grave e mi tirava giù e mi atterrava. V'erano dei giorni in cui
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sulle falde del vestito, sull'omero, sul ginocchio: ella non se ne accorgeva. Al mio avvicinarsi trasalì; e le bestiole volarono e scapparono via da
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forme umane, mi guardava dall'alto, con gli occhi azzurri lagrimanti d'acqua. Era il suocero del mio creditore. Confesso che nel ritrovarmi salvo la mia
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Mi ricondusse a casa e si mise a discorrere con la zia: l'aspetto tranquillo di lei mi assicurava ch'egli non le diceva nulla del mio triste
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vossignoria mi manda ci vado, ma dovrò forse tornarmene col mio carico. Sua reverenza il parroco vorrà parlare con vossignoria, prima di accettare il
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Il fatto è che quel mio bagno straordinario aveva peggiorato le condizioni dell'anima mia. E non mi sentivo neppure capace di ricominciare. Una
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cartoline illustrate e di altre carte trasse il mio foglio. Lo riconobbi subito e vibrai di nuovo; non più per rabbia, adesso, ma per vergogna
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moglie del mio creditore; la ringrazio e le domando scusa se ho risposto quasi male alla sua offerta. Le confesso che no, non ho speranza di pagare il
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Così cominciai a frequentare la casa del mio creditore. Del resto non ero io solo a sedere intorno alla tavola di marmo che formava come un altare
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basta più. Ci vuol altro! Mi riprende la smania di uscire, di andarmene lungo il mare, di mescolare il mio al suo tormento; esco, attraverso la strada
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D'un tratto fui preso da una grande timidezza. Non osavo più tornare dalla moglie del mio creditore, e ne davo la colpa al mio orgoglio, alla paura
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rabbia aumentava il mio desiderio, ma la mia volontà lo vinceva. Eppoi, perchè mi avevano lasciato solo con lei? Il pensiero che il vecchio fosse
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fondo già la coscienza mi tumultuava e qualche cosa ghignava in me, di faccia al mio creditore: eppure sentivo pietà di lui. Fui invitato a colazione
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mio cuore? La donna che mi disprezza, la donna che non mi vuole; che mi odia anche nel figliol suo. Lei sola è giusta: perchè io sono indegno di
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che la moglie del mio creditore non faceva nulla per favorire la nostra passione. Era una donna timida, casta e buona. Mi voleva perchè ero giovane e
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la prima volta dopo mesi e mesi nella mia cameretta e attraversava il mio letto. M'alzai e corsi subito fuori, col desiderio di lasciare il paese, di
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voleva comprare il mio terreno e che il Tobia era incaricato della mediazione. Domandai subito quanto offrivano. Allora Ia zia si fece rossa di
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mangiare e da dormire, ma non pensasse ad altro. Per sfogare tutto il mio malanimo pensai di farle sapere subito ogni cosa. Le feci dunque sapere che
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momento di guardarmi; il suo viso ritornava triste e calmo a misura che io mi agitavo per far meglio intendere la mia decisione al mio creditore. E
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Dopo non so bene cosa accadde. So che passai due volte davanti alla porta del mio creditore. La rabbia, o qualche cosa di più cieco della rabbia mi
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cercavo sempre di dimenticare ma che più scacciavo più tornava insistente al mio pensiero: il debito.... Però non potevo, non volevo rimandare la balia
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promessa: E io tenni la promessa. Mandai col vecchio la lettera del nano alla moglie del mio creditore e ricevetti subito la risposta: la balia andasse
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prendermi la bambina. Null'altro oramai esisteva per me: non pensavo più alle donne, all'amore, al mio avvenire: volevo la bambina perchè era mia
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I'esaudimento di un mio oscuro desiderio, che il dottore non sia in casa? La donna voleva aspettarlo: la serva dapprima parve contrariata, disse che
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mio, le dirò ogni cosa, alla zia, e lei sara contenta. Intanto ero contento anch'io, d'una contentezza strana, grottesca, da folle: oltre alla
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di fare.... Ma no! Sono sempre illusioni della mia coscienza, vani scrupoli del mio cuore. La zia ha richiuso gli occhi e sta tranquilla nel suo
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misterioso fagotto: e mi pareva sempre che la bambina piangesse: sentivo i suoi lamenti dentro di me, ed erano invece i gridi del mio cuore, i battiti del
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penetrava fin dentro la pineta. Io ricordavo la tragica sera in cui m'ero aggirato intorno alla casa di Fiora, col peso del mio amore che invano
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l'impressione di essere diventato lieve, di camminare rapido, senza sfiorare la terra. Mi sembrava che l'aria attraversasse il mio corpo come la tela
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la zia morì: aveva pagato il mio debito e mi lasciava erede del terreno, della sua casa e di un fascio di titoli di rendita ch'erano depositati
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camminò. Dio, Dio mio! Era come Gesù che camminava sulle acque del mare. Ti ricordi, Albina? E quando lo mettevi sul letto egli si divertiva ad afferrarsi i
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Sordomuti, dove, essendo nel frattempo morto anche mio padre, in vista dell'eredità ch'egli mi lasciò - un terreno incolto, - m'insegnarono un po' di
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voglia di ridere e piangere nello stesso tempo. Dopo tutto, il mio passato non era stato tanto nero come pensavo. Tutti mi avevano amato e protetto
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la ragazza sui miei passi. Io m'ero alzato, ancora stordito dal vino e dai mali sogni, e andavo lungo la siepe, guardando dal di fuori il mio terreno
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dal mio delitto, e sopratutto per il bene che ha accompagnato questo dolore, perdonami. Ma ella non perdonava. Era bella, nel suo dolore e nel suo
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Così passavano i giorni e le notti, tutti eguali, monotoni eppure dolci in fondo, irradiati dalla luce del mio segreto. Ancora mi pare di vedere la
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sull'orlo della strada davanti al mio terreno. Ma a poco a poco anche qui una specie di ubriachezza mi prese. Vedevo delle figure d'uomini passare
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