meglio senza patir troppo, e senza debiti. Un giorno, avevo allora dodici anni, ci capitò in casa un vecchio amico del mi' pòro babbo, un beli' uomo
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dell'aia coi campi. Le due ragazze, trepidanti, si diressero colà sempre accompagnate dal cane che accarezzavano per timore che, vedendo un uomo
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protestasse e l'assicurasse, che in tanti anni di solitudine, vi s'era avvezzato a fare da uomo e da donna. In principio, rospo com'era, si seccò d' aver quella
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spalle. Poco dopo comparì la Sara: vedendomi si confuse e mi salutò con un certo imbarazzo. Le domandai, indicando l'uomo che erasi allontanato, se
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