nella quale si suppone che circolo più grande rappresenti l’orbita un pianeta esteriore, per esempio di Marte.
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Fra i punti della propria orbita che ogni pianeta esteriore può occupare, alcuni meritano una considerazione speciale.
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Ogni pianeta esteriore può, visto dal punto T, prendere rispetto al Sole tutte le posizioni possibili, passare per la congiunzione, per l’opposizione
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allora al di là del suo contorno esteriore a distanze grandissime degli strascichi immensi di luce persistente, i pennacchi.
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quei circoli segnino il limite esteriore: una circonferenza essendo il limite di una estensione circolare appartenente ad un piano, ne consegue che
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piuttosto quel pensiero che ho posto nell' ultima mia intorno alla forma esteriore della divozione, non altro intendeva, se non che mi sarebbe