Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: palazzo

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C'era una volta...

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Luigi Capuana 40 occorrenze
  • 1910
  • R. Bemporad e figli
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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una botte. Quando avea fatto due passi per le stanze del palazzo reale, era come se avesse fatto cento miglia. Soffiava peggio di un mantice, sudava

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, Palazzo per me! — Il Re dal gran ridere, teneva aperta la bocca; la Cecina, dentro e giù per la gola: — Pancione del Re, Palazzo per me! — Figuriamoci lo

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i vostri occhi son riposti in buon luogo; son nella gobba della Reginotta di Spagna. Il Re si trascinò fino al palazzo reale, dove questa abitava, e

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guardata fisso, tanto era bella! Il Re, contentissimo, tornò insieme con lei al palazzo reale, e ordinò che si preparassero subito magnifiche feste per gli

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disparte il ciaba e gli disse: — Lascia fare a, me; la tua figliuola sarà Regina. — Tornato al palazzo reale, chiamò il servitore: — Prima che tu sposi

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, e così lo trascinassero fino al palazzo reale. Gli, altri, vista la mala parata, stettero zitti. E il Re, giunto al palazzo reale, si affacciò alla

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accorto che gli era stato rubato l' anello, ed era uscito dal palazzo reale, piangendo la sua sventura. Fuori le porte della città avea trovato la

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brontolava; ma la sentiva lei sola. Non le diè retta e continuò un altro pochino, fino al punto della sua partenza dal palazzo reale. — Zitta, zitta

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prese a pigione una casa dirimpetto al palazzo reale. Il Reuccio rimase sbalordito: — Oh, che bellezza! Oh, che bellezza! Se fosse sangue reale, la

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fatto, e il Re può disfarlo! - Tizzoncino, diventata Reginotta, era andata ad abitare nel palazzo reale. Ma nos s'era voluta lavare, nè pettinare, nè

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osavano dirgli sciò per rispetto del Re; girava di qua e di là per tutte le stanze del palazzo reale, s' appollaiava dovunque, e insudiciava e riempiva

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, — disse il Re. Appunto essa veniva a domandar elemosina al palazzo reale, e la condussero su. — Strega del diavolo! che malìa hai tu fatta a quell

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, e aperse bottega dirimpetto al palazzo reale. La Regina volea comprar delle gioie e lo mandò a chiamare. Quello andò, e in uno scatolino a parte ci

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giunse al palazzo del mago, e picchiò tre volte al portone. — Temerario, temerario! che cosa vieni a fare fin qui? — Se tu sei mago davvero, devi

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dove c'era un palazzo simile a quello del mago. Picchiò al portone. — Chi sei? Chi cerchi? — Cerco Cornino d'oro. — Capisco: ti manda mio fratello

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. E, di nascosto al Re, chiamò una guardia di palazzo: — Prendi questa cassettina e vattene in un bosco. Quando sarai lì, farai una catasta di legna

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Re l'abbandonò in mezzo al bosco e tornò al palazzo reale. Ma Serpentina, gira di qua, gira di là, non trovava l' uscita. Vide uno scarafaggio

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vide il gran palazzo della Fata gobba; ma bisognava dirle Fata Regina; se no, se avea a male. — Ben venuta, figliuola mia! T' aspettavo da un pezzo

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, indispettita, gli fece colle sue mani un bel puttino di terra cotta. — Ecco, se era buona! — Tutti accorrevano al palazzo reale per vedere quel puttino di

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preparativi, poi, secondo le istruzioni del mago, mandò a chiamare la mamma del bimbo a palazzo reale e la fece sedere a lato della Regina. Il puttino

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, dovette tornarsene a palazzo. Prima che albeggiasse, spedì un corriere a spron battuto: — Lo voleva il Re, subito subito. - Il contadino andò a

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luna e del sole sarebbe stata sua sposa! E lui se ne tornerebbe al palazzo reale, Re come prima e più beato di prima! Ma la sua disgrazia volle che

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Regina non rinveniva dallo sbalordimento: — Ma che cosa avete fatto tante ore lì dentro? — Ho visitato tutto il palazzo. Di fronte al palazzo di Testa

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Avea davanti una fila di stanze, così ricche e così splendide, che quelle del palazzo reale, in confronto, sarebbero parse vere stalle; e Testa- di

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Il Re diè l' esempio egli il primo; e il palazzo reale fu pieno di gatti, tenuti assai meglio dei cortigiani e anche dei ministri. Inoltre, a tutti

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' era la firma. A poco a poco, nel palazzo reale, delle materasse, delle lenzuola, delle coperte, della biancheria, degli arnesi, dei mobili non rimase

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palazzo ve ne accorgerete. - Arrivato al palazzo, il Re mette giù la bisaccia e fa di vuotarla. Ma invece di arance d' oro, trova arance marce. Si mette le

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il tuo padrone! Per mantener la parola ora patisco tanti guai! - Il Re di Francia arrivò con un gran séguito, e prese alloggio nel palazzo reale. — E

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canto; c'è del pane e del formaggio: mangerete per questa sera. Domani a mezzogiorno, aspettami sotto le finestre del palazzo reale: sarà la tua

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faccia. Lei disse: — Andiamo a presentarci al Re mio padre. Son tredici anni che non mi vede: - Al portone del palazzo reale non volevano lasciarla passare

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tornò, desolata, al palazzo. Eran passati sette anni. Della bimba non s'era più saputo nuova. Un giorno la Regina si affaccia al terrazzino e vede giù

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domani. — Fatevi coraggio! — disse la vecchiarella. E picchiò forte al. portone. — Chi è? chi cercate? — All' urlo del Lupo Mannaro tutto il palazzo

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. — Perciò il Re messe fuori un decreto: — Pena la vita a chi non teneva uno o più gatti, secondo che avesse casa o palazzo. Chi ammazzava cento topi

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arrivava a spuntare. Una bella giornata eh' era freddino, la Regina s' era messa davanti il palazzo reale per riscaldarsi al sole. Passa una

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L'ALBERO CHE PARLA C'era una volta un Re che credeva d'aver raccolto nel suo palazzo tutte le cose più rare del mondo. Un giorno venne un forestiere

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di sè dal gran dolore. Fece subito un bando: — Chi riporta la Reginotta, gli si concede qualunque grazia. - Ma eran già passati sei mesi, e al palazzo

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LE ARANCE D' ORO Si racconta che c'era una volta un Re, il quale avea dietro il palazzo reale un magnifico giardino. Non vi mancava albero di sorta

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Re non seppe resistere: — Figliuola mia, parti pure! - Le diè quattrini a sufficienza, e una notte, mentre tutti nel palazzo reale dormivano, la

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sè quattro ninnoli da vendere e, cammina, cammina, arrivò finalmente in quelle contrade lontane. Vide un magnifico palazzo stralucente, e domandò a chi

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mestiere. Non avean le pari nel cuocere il pane appuntino, e le vecchie avventore tornarono subito. Perfin la Regina così saliva spesso le scale del palazzo

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