del Re si sgonfiò un poco. Allora l' altro uccellaccio gli diè la sua beccata, ed ecco rigurgitar fuori tutto il ben di Dio mangiato dal Re in tanti
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sorella; Se dal buio volessi uscire, Del mal fatto ti dèi pentire. — Rispondo a mia sorella: Sto bene sotto terra. Dio gli dia male e malanno! Vo' la
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mia? — Il Reuccio mi ha tirato un calcio e mi ha rovesciato ogni cosa. — Sia fatta la volontà di Dio: il Reuccio è padrone. — Le vicine non capivano
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anch' esso creatura di Dio: lasciatelo stare. — Vedendo che quei ragazzacci non smettevano, saltò in mezzo ad essi, diè uno scapaccione a questo, un
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coprì gli occhi colle mani: — Dio, com'è brutto! Com'è brutto! - Il povero giovane rimase: — Questa è opera del mago! — Ma, senza curarsene, prese i
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terra cotta, che era una meraviglia, e vi andò anche quella povera donna. — Oh Dio! È tutto il mio bambino!... Ma non era così che ti volevo Re
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commettere questa crudeltà: — Mostro o non mostro, è una creatura di Dio. — Talchè la Regina giurò di disfarsene in segreto. E che pensò? Pensò di dar ad
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' altre! — E Topolino non le dava mai il menomo dispiacere, e faceva questo e faceva quello. — Dio t' aiuterà, Topolino! — E un giorno Topolino disse
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era diventato un altro. Domandò umilmente perdono del male che gli aveva fatto, e conchiuse: — Giacchè questo è il volere di Dio, sposatevi e siate
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vecchiarella diceva: — Grano, grano di Dio, Com' io ti semino, vo' mieterti io. — Il grano nasceva e cresceva subito, colle spighe mature che penzolavano
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. —- Si spalancarono gli usci, ma, invece di Gomitetto, venne avanti il Lupo Mannaro alto, grosso peloso, con certi occhiacci e certe zanne, che Dio ne
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intanto dei sassi, e li metteva l'uno sull'altro davanti la buca. — Sassi, sassi di Dio, Io vi muro e vo'smurarvi io! — Murata la buca, la Regina delle
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, sarai regina se Dio vuole! — E Tizzoncino che faceva l' uovo: — Se lo dicevano che erano ammattite! - Ogni notte così, fino alla mezzanotte: — Spera di
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testa di rospo. — Oh Dio, che orrore! — Benchè fosse figlia unica e le volesse un gran bene, quella testa di rospo le facea schifo, e non volle più
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d' argento, uno di ferro e li mise sulla palma della mano: — Scegli, e Dio t' aiuti! Questo qui. - Naturalmente prese anello d' oro. — Maestà, vi
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per quella figliuola? La povera balia si picchiava il petto, si strappava i capelli: — Dio! Dio! Sua Maestà l' avrebbe fatta impiccare! — Agli urli
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! perchè mi strappi? — Il Re, con tutto il suo gran coraggio, rimase atterrito. — Chi sei tu? Se sei anima battezzata, rispondi, in nome di Dio! — Sono la
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