risale la rottura coi socialisti in causa di quella malaugurata ex guardia, che i democratici avrebbero magari tenuta per buona come comandante degli
fare? - chiese il boia. - Vedere il mio comandante. - E se vi è il cappellano? - Che cosa importa? Non siamo noi i carnefici? Diremo che siamo stati
comandante del forte, non trovandoci, rimanderà l'esecuzione a battaglia finita. A pochi passi vi era una casamatta vuota e i tre bretoni furono lesti ad
alla linea delle fortificazioni. Il comandante delle batterie, accorse munito d'una lanterna, lesse il lasciapassare, e diede l'ordine di aprire la
Piccolo Flocco. - Ho ben recitata la mia parte, comandante? - chiese. - Un galeotto come te non si trova in nessun luogo della Bretagna - rispose sir
pareva non si trovasse troppo a disagio. - Respiri? - Mi pare. - Sfido io! Hai i polmoni d'un tisicuzzo, mentre io ed il comandante li abbiamo tanto
l'avviso oggi. - Il baronetto Mac Lellan! - urlò Testa di Pietra. - II nostro comandante! - Che cosa dite? - Che quel signore che dovrete impiccare è il
scendeva nel quadro. Aveva in bocca la sua famosa pipa. - Sei pronto a venire con Piccolo Flocco - gli chiese sir William. - Dove, comandante? - A Boston
gabbiere. - Il momento non potrebbe essere più terribile. Si tratta della vita del nostro comandante. - A chi lo dici? A me? Per il borgo di Batz! Non sai
agl'insorti, i quali erano riusciti ad impadronirsi della fortezza di Skeenerborough, facendo prigionieri l'intero presidio ed il suo comandante generale
abbastanza lontani per non temere l'esplosione della mina. - Dove finiremo? - Lo vedremo più tardi. - Orizzontiamoci, comandante, - disse il bretone
certamente a cercati qui. - E Diana? - Se ne incaricherà domani Testa di Pietra. Lascia fare a lui. Albergatore fateci lume. - Comandante, sareste per
- disse il Corsaro a Testa di Pietra. - Sempre ai vostri ordini, mio comandante. Si posero in cammino senza curarsi delle schegge di bombe che di
colazione. - Ecco fatto, mio comandante, - disse il bretone, lasciando il braccio della cameriera. - Come vedete, quando i corsari vogliono, riescono
duemila quintali. - I quali in un combattimento costituiranno un grave pericolo. - Lo so ... Va' a chiamare il comandante. - Sarà di cattivo umore. Da
dinanzi alla fidanzata del suo comandante, poi fece il saluto militare, non sapendo che cosa altro fare. - Avete pronunciato un nome a me caro - disse la
la guarnigione del castello. - Il mio comandante è assolutamente invincibile. - Diamine! Dopo tanti abbordaggi! ... - esclamò Piccolo Flocco. In quel
§Il generale Howe, comandante supremo della piazza ed i suoi sottocapi, avevano deciso di tentare una sortita per riconquistare le due alture. La
avvicinarmi. - Che sia avvenuta qualche rissa fra ubriachi? - rispose il gabbiere. - Io penso al comandante. - Che un colpo di sole mi ammazzi! Non mi
migliaia di soldati. Dal canto suo Howe, comandante della piazza, aveva fatto costruire gran numero di scale per montare all'assalto delle trincee
fermato. Improvvisamente la fronte spaziosa del Corsaro si corrugò. - Signor Howard, - disse questi con voce alterata - volete chiamarmi il comandante della