. Scese da cavallo, lo svegliò: - Che fai qui piccolino? - Non so - rispose quegli, fissandolo senza timidezza. - E tuo Padre? - Non so. - E tua madre
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occhi. Erano la farfalla, la cetonia ed il soffione. - Il vento ci porta con te, Piumadoro. Ti seguiremo e ti aiuteremo nel tuo destino. Piumadoro si
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tuo Padre? Io sono Fiordaprile, e non t'è lecito avanzare sulle mie terre. Ritorna al tuo ghiacciaio, pel bene tuo e pel mio! Nevina fissava il
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risanato dalla buffa andatura gamberina. - Il tuo errore è espiato - disse la vecchietta - conserva i noccioli del ciliegio salvatore, e seminali nei
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una borsa di monete d'oro. Vieni nelle scuderie, dove potrai sceglierti un cavallo pel tuo ritorno al paese. Scesero nelle scuderie e Candido, dopo
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dei tuoi compagni deve berlo da solo, in otto giorni. - Bevitutto, questo è affar tuo. E in otto giorni le cantine erano vuote. - Chi è, dunque, costui
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ricca e non posso fare gran che. Aggiungerò al tuo fardello una logora camicia della mia trisavola, che era negromante. Prataiolo non poté nascondere
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talismano che tu devi carpire e che esaudirà ogni tuo Desiderio. Bada che il castello è pieno di frodi magiche e di orrori diabolici. Ma il negromante
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le ricchezze di mio fratello. - Quelle sì, e se le vuoi le avrai fra pochissimo tempo perché tuo fratello morrà. Ma tu, da oggi in poi, sera e mattina
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ed entri nella moschea maggiore e preghi Aliali e il suo profeta, io ti rivelerò dove tuo padre nascose tutti i tesori che tolse ai Siciliani quando
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guadagnarselo e deve ripagare a tua madre il latte che gli ha dato e il resto. Quello lì non è tuo fratello ! - Così il piccino crebbe, ed appena
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, scendi, scendi! Sospetta tè solo e la festa è in tuo onore ! - Ruggiero scese e rimase di sasso nel vedere che le sette civette s'erano trasformate in
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bisogno d'un cameriere. Se ti domanda come ti chiami, devi rispondergli che ti chiami don Peppino e che sei stato in casa del Principe tuo padre
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le tue arti non fanno più presa su di me. Conosco la tua infamia e voglio il tuo sangue, per tutto quello che mi hai fatto spargere. - Ditemi
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truffato indegnamente. Il tuo famoso vino del Reno non è altro che succo di mele francesi, che in Bretagna si vende a due soldi la bottiglia. Altro che
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mastro Taverna. - Che cos'è? - Anche questo l'ha comperato tuo padre? - Sì, mio gentleman. - Ecco, tuo padre in certi momenti doveva essere un gran
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domani offrirò a te e a tuo fratello un'altra colazione. - E pacarla tu, patre. - Sempre pagare io! - rispose Testa di Pietra. Poi brontolò fra sé
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mummie che facevano paura a vederle. - Tuo zio era un imbecille - sentenziò gravemente il mastro. Già, era del Pulignen e non di Batz. Bei furbi ci
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sventrata! - urlò. - Cosa faceva tuo padre? Il conservatore di scorpioni sotto spirito? Il taverniere era rimasto stupefatto e guardava con due occhi
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giovane gabbiere. - Non sono affatto tranquillo. - E nemmeno io. - Tieni pronta la pistola e la sciabola d'abbordaggio. - Al tuo comando farò fuoco
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c'è ancora? - Camerera sempre in camera. - Ti ha detto tuo fratello che quella donna è mia moglie? - Oh! - fece il tedesco, sgranando gli occhi
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Accademia della crusca
