Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: miei

Numero di risultati: 40 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le buone maniere

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Caterina Pigorini-Beri 2 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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d'una puntualità portata fino all'eroismo. Egli ha lasciato per ricordo queste famose parole - Io vado debitore di tutti i miei successi nella vita

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- casa mia, i miei cavalli, la mia cameriera - e simili; non si crederà autorizzata a prometter nulla, non farà doni e non ne riceverà se non col permesso

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Passa l'amore. Novelle

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Luigi Capuana 8 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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piedi su la predella del seggiolone di noce, piangente, sperduta, urlava: - Barone! Figli miei!... Figli miei! Tutta la pazzia dei Zingàli parve si

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, compare Nittu. - Se hanno da ragionare tra loro uomini.... - No, comare; anzi è bene che voi siate presente. Dunque, signori miei, come l'accomodiamo

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intelligenza; siete uno dei miei migliori discepoli, anzi l'unico; non vi adulo. Ma, se la filosofia vi è entrata un po' nella mente, non vi ha ancora

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miei occhi, egli mi venne incontro, sorridendo bonariamente. - Caro mio.... La signora Garacci ha voluto così, e la signorina sua figlia pure. Appena

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carbone. Infatti mi pareva ringiovanito sotto i miei occhi. - Stia a sentire; riderà. E chiamò: - Ehi! Don Carmelo! Va benissimo; l'operazione è finita

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non mi riconosce più, ma io riconosco bene le persone che mi hanno soccorso nelle strettezze e in tristi momenti, voscenza devo scusare i miei compagni

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giù in fretta quasi per difendere una persona che gli apparteneva strettamente. - Signori miei!... Signori miei!... - balbettò. - A cavallo, su, a

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presente. - Nuove noie? Nuovi dispiaceri? Che era per ciò? Tutto in isconto dei miei peccati! - concludeva ogni volta. Quali peccati, povero don Pietro? I

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Prefazione

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 7-14.
  • Politica
  • UNIOR
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parecchi miei altri scritti precedenti;Vedi specialmente i quattro volumi di Battaglie d'Oggi; il discorso Libertà e Cristianesimo, l'opuscolo Una crisi

CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 5 occorrenze

dei miei draghi assieme con me. Il Re voleva troppo bene a quel figlio unico; si strinse nelle spalle, e accettò questa condizione. Ambasciatori

vuole? - Allora ... saranno di chi saprà pigliarseli. - E se vengono i ladri? - Allora ... dirò ai ladri: datemi i vostri e prendetevi i miei. - Ma i

d'accordo, signori miei! Il Principe non poteva persuadersi che quelle piume fioccanti dal cielo e quella padellina di rame appesa al collo di sua

lupini. - Signora mia, rivolgetevi a un altro. Dei miei non so più se siano i ciottoli o i lupini. É una disgrazia, che mi accade senza che io possa

di gioia, si fermarono meravigliati di trovare soltanto piante di legumi e non un solo fiore. - Salute, compare! - Salute, signori miei. Allora

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 24 occorrenze

vita dei miei duecento uomini. - Vi stimo, conte; io spero peraltro che non sia questa l'ultima volta che ci incontriamo nel golfo del Messico

tutti i pescicani del Pacifico! - esclamò, retrocedendo vivamente. - Il taverniere d'El Moro! Siamo perduti! ... - Cerchiamo di aggiungere a tutti i miei

, che farete onore ai miei cuochi. - Quando suona la campana del mezzodí i nostri stomachi sono sempre pronti, marchesa. Se vedeste i miei marinai che

? - Niente affatto, signor conte. Ne ho sorpreso uno attaccato ai miei stivali ed era grosso, chiedetelo a don Ercole che se l'è mangiato vivo, senza

schifo e lo cercava. Non potendo però passare fra le navi ancorate, cercava di sorprenderlo in qualche sbocco. - Troppo tardi, miei cari, - mormorò il

! - Li attaccherei a fondo alla testa dei miei marinai. - Si vede, infatti, che bella figura fanno i marinai che montano i nostri galeoni! - osservò il

canotto prese subito la corsa, mentre il sorvegliante del faro si levava il berrettone di tela cerata, gridando: - Buon viaggio, miei signori! Il Pacifico

abbronzato, l'altro era nero e non aveva un pelo sul mento, né intorno alle labbra. - Viene? - chiese il vecchio. - Tu hai gli occhi migliori dei miei. Non

venire a capo di questa dura impresa, poiché i miei uomini non faranno un passo indietro. Siccome però sono pochi e non abbiamo alcun mezzo per

una condizione però. - Quale. - Oggi da alcuni miei amici io ho avuto l'assicurazione che la nipote del Gran Cacico del Darien è sempre in Panama

: - Mio padre ed i miei due zii, il Corsaro Verde ed il Corsaro Nero, erano venuti in America per vendicare la morte del loro fratello maggiore ucciso a

prima non c'erano. - I miei corrieri che ho mandati verso le sponde del Pacifico per avvertire Grogner e Tusley di mandarmi dei rinforzi, hanno

si mettono in caccia, ma che cosa sperano di fare? Di raggiungere la nostra nave? Eh, cari miei, non conoscete ancora la Nuova Castiglia! - Mi pare

cinque soldati con tale impeto che per poco non li gettarono a terra. - Una corsa inutile, è vero, miei piccini? - disse colui che chiamavano Diaz

là, amico! Io non ho l'abitudine di raccontare i miei segreti al primo che incontro. - E poi? Volete qualche altra cosa? - Sí, la chiave della porta

menar le mani e che questa volta non vi mancherà l'occasione di mostrare ai miei marinai il valore dei guasconi. - Spero, Signor Conte, che voi non

fiamminghi. Quando tornerò in patria le insegnerò ai miei amici. La calma meravigliosa del terribile spadaccino aveva impressionato i bevitori. Un profondo

castelli, quasi quanti ne hanno i duchi di Savoja. - So che erano ricchissimi. - Sapete per quale motivo mio padre ed i miei zii, il Corsaro Verde ed il

draghinassa. Speriamo che tutto finisca bene. Non è la pelle che mi dispiacerebbe perdere, bensí i miei dobloni. - Ci tenete tanto? - Un guascone non

, almeno non sarei disceso, di gradino in gradino, fino nel fango d'una prigione ... non avrei macchiato il blasone dei miei avi ... non avrei

i miei uomini pronti a seguirvi dove voi vorrete. - Era appunto di voi che io avevo bisogno, - rispose il corsaro. lo sono venuto qui per proporvi

ponente della casa: cosí potranno sorvegliare meglio di lassú le mosse delle cinquantine ed incoraggiare, con la loro presenza, anche i miei uomini. Il

: - All'assalto, miei valorosi! Stava per spingersi in alto, quando un uomo gli si gettò dinanzi, dicendogli: - Lasciate che vi faccia scudo, signor

condizioni. Se voi mi ucciderete, vi do la mia parola d'onore che i miei due compagni si arrenderanno, se io avrò la fortuna di fare invece la pelle a voi, ci

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