la gloria sua. Questo pensiero mi confortò nel momento dell'addio; ma l'addio fu triste. Pensavo che forse dalla Sicilia egli non si sarebbe mosso più
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d'una famiglia di giganti sommersi, che rialzino la fronte per dare all'« Isola del sole » l'ultimo addio. O divina Sicilia! Quanti Italiani, che hanno
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chiesa parrocchiale, l'ultimo addio è pronunciato alla barriera per cui si accede alla estrema dimora; ma in tutto questo ogni regione, ogni città, ogni
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accadeva così? Se uno li confidava a un amico, a un parente, addio! rimanevano in fondo all'urna del lotto. Il Signore dà la fortuna a uno, e non vuol
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, passeggiate, scampagnate. Bisognava tener vivo il fuoco, altrimenti addio Fascio! Scampagnate soprattutto! In quella circostanza, dei socii del
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, addio mietitura! Posso prendermi uno svago io?... Niente, niente! La mia croce è questa. Sia fatta la volontà di Dio! E don Pietro d'Accurso, detto il
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ordinariamente inoperoso. Ma non si poteva tener fermo l'isolatore troppo a lungo. - Tic-tac-tic-tac! Significava: Addio, a domani! E immediatamente
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. Essa viene ogni notte, a mezzanotte, e picchia. Se la ragazza le aprisse, rimarrebbe cèca per tutta la vita. Ed ora addio. Non mi rivedrete più
cancello, la bella andalusa si fermò, fissando il conte con gli occhi umidi. - Addio, signore - gli disse, porgendogli la mano. - Io pregherò Iddio che
per ringraziarvi di quanto avete fatto per noi? - Ve lo prometto. - A S. Pedro? - Sí, conte. - Addio, signora: noi fuggiamo. Il conte si levò il
la bella vedova. - Un de vale un titolo di nobiltà. - Ed i de Lussac sono vecchi nobili della Guascogna. Addio mia bella, ho troppa fretta in questo
signora, specialmente quando è bella e amabile come voi. - Ah, conte! ... Si era alzata. Fece con la mano un gesto d'addio ai cavalieri che stavano
sera. Si tolse da una tasca una borsa ben fornita e gliela mise nelle mani, dicendole: - Addio, bella vedova: conto sulla vostra furberia. I colpi
. Addio, signore; potete andare a riposarvi nella cabina che sta di fronte a noi: siete mio ospite. Ciò detto il conte uscí dal salotto e salí in coperta
. Essendo il vento propizio, Mendoza issò l'alberetto e spiegò la vela, mentre il conte si sedeva a poppa prendendo la barra del timone. - Addio
per ora. Addio, signor conte, e se non mi spaccano il cranio con una palla, mi rivedrete presto. Ciò detto il bucaniere si mise a scivolare fra le canne
cani. Addio! Chiamò con un fischio stridente il suo bracco favorito e si mise in cammino a fianco del conte e seguito dal guascone e da Mendoza
della terra che beve. Taverniere, addio! Mentre il povero oste urlava, come se lo scorticassero vivo ed i suoi quattro sguatteri vomitavano una serqua di