vivono le belle chiese, della triplice vita della storia, dell’arte e della fede, per aprire un’altra arena alla agonistica dei monelli, un nuovo foro
parola che nelle chiese ce ne ripete i detti e ne propone l'esempio!
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altrettante chiese; e le comunità di credenti si moltiplicarono, tanto più fiorenti di vita intensa, spesso, quanto meno numerose; ciò che ad esse
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eucaristico avesse in mezzo a noi la pienezza della sua virtù e del suo fecondo significato. Noi moltiplicammo, nelle nostre chiese, i riti e le
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Esagero, forse. C'è un giorno della settimana, ed un'ora in quel giorno, in cui i fedeli vanno a messa. Le porte delle nostre chiese si spalancano
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assurda, dove essa Chiesa è tale robusta organizzazione ed esige sì vasti e complessi mezzi di azione — scuole, benefizi, monasteri, chiese, atti solenni
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città italiane le chiese ed i campanili si sollevano numerosi al disopra dei più umili tetti sottostanti. All'ombra di ognuno di essi abitano sacerdoti
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Che cosa manca, o signori, in queste nostre chiese che il popolo diserta? che cosa manca a questo clero che esso guarda passare con indifferenza e
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queste donne battezzate, frequentanti le nostre chiese, che sanno così bene disinteressarsi di ogni persona che non li riguardi da vicino, ignorare coloro
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nuovi manifestarsi quella stessa virtù; e mentre essa parve cacciata già dal terreno economico e politico e sociale per restringersi alle chiese ed
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(come sono case, chiese, ecc.), sarà riconosciuta, dentro limiti da determinarsi per legge, ad associazioni che depongano i proprii statuti e chiedano il
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allora il paese per procurarsi delle bajadere. - Ah! - fece il ministro. - Credete Eccellenza che abbia agito bene il rajah vostro signore? - chiese
via senza che Surama mandasse un grido o ... - Si era bruscamente interrotto, portandosi una mano sulla fronte. - Che cosa provo io? - si chiese
verso di noi. - Dove si trova quel villaggio? - A oriente della jungla. - Si potrebbero trovare colà degli elefanti? - chiese Sandokan. - Il capo ha
vivamente la testa, fissando i suoi piccoli occhi sul formidabile pirata. - Che cosa vuoi, sahib? - chiese, battendo i denti. - Devi dire, se vuoi evitare
timori che non esistono. Può trattarsi d'una semplice vendetta. - Si rivolse a Tantia che lo fissava sempre intensamente e gli chiese: - Il favorito l'hai
bramino le legne e le mattonelle di sterco. - È finita la cerimonia? - chiese Yanez a Tremal-Naik. - Aspetta un momento. Il figlio deve ancora compiere
di Siringar. - Alt! - aveva comandato Yanez. - Bindar non deve essere lontano. - È l'indiano che tu hai assoldato? - chiese Sandokan. - Potremo
questa faccenda ci occuperemo più tardi. - E tu come hai saputo che io ero stata rapita? - chiese Surama. - Ho preso quel cane di fakiro e l'ho
. - Dove sono io? - chiese. - Questa non è la mia stanza! - Parve però che quel lampo di lucidità subito si spegnesse, poiché si portò una mano alla
portare i greci ed i levantini. - Che cosa ne dici Teotokris? - gli chiese il rajah. - Dall'espressione del tuo viso si direbbe che tu non sia soddisfatto
sahib? - chiese il comandante delle guardie, avanzandosi verso l'inglese, mentre i suoi uomini mettevano le picche in resta, come se si preparassero a
? - chiese Tremal-Naik a Sandokan, il quale, curvo sulla prora della bangle, ascoltava attentamente. - Non lo so - rispose il pirata. - Tuttavia le mie
è nessuno? - chiese il bengalese. - Sembra che le grida e le fucilate non abbiano ancora guastato il sonno agli abitanti di questa casa - rispose
che il sole spunti ci troveremo al palazzo del rajah. - Che cosa dici, Yanez? - chiese Tremal-Naik. - Venite, - rispose Yanez. - Vi racconterò tutto. -
, attaccando di preferenza gli esseri deboli e sfuggendo quelli che potrebbero tenere a loro testa. - Vivono sole? - chiese Sandokan. - Sempre sole
spavento, poiché gli indiani temono immensamente gli effetti del mal occhio. - Ne sei ben sicuro gussain? - chiese uno dei due servi. - Io stavo seduto
staccavano dai due punti luminosi che brillavano sempre fra le tenebre, socchiudendosi a lunghi intervalli. - Sarà sola o avrà un compagno? - si chiese
centinaia di cani selvaggi irrompessero attraverso le macchie. - Che cosa succede laggiù? - si chiese Sambigliong alzandosi. - I cani avranno scovato
piattaforma. Teotokris, appoggiato allo stipite della porta, lo guardava con un sorriso beffardo sulle labbra. - E dunque? - chiese finalmente il principe
sotto quelle foglie superbe, poi chiamato Kammamuri gli chiese: - Abbiamo delle bottiglie di gin fra i nostri bagagli? - Una dozzina. - Falle deporre
approntato il thè. - Che cosa desidera S. A.? - chiese sorseggiando l'aromatica bevanda con studiata lentezza. - Lo ignoro mylord, - rispose l'ufficiale. - È
però non prevedo, dovesse accadere. Aspetta tranquilla mie notizie. - Mi manderai almeno il sahib bianco? - chiese Surama che appariva profondamente
alla testa del drappello. - Che Visnù sia maledetto! ... - Che cosa c'è, fratellino bianco? - chiese Sandokan, che gli stava dietro con Tremal-Naik
si alza dinanzi a noi. - Che cerchi sorprenderci? - chiese Sandokan. - È probabile, - rispose Tremal-Naik. - La faccenda diventa seria. Prepariamoci a
, capaci di tener testa da soli a venti indù. - Dunque, Yanez? - chiese ad un tratto l'uomo vestito di seta, fermandosi per la decima volta. - Che cos'hai
domestici e attraversata la varanga superiore entrarono in una minuscola stanzuccia dove non si trovavano che un letto e due sedie. - Ti va sahib? - chiese il
questo il luogo che il rinoceronte frequenta? - chiese Yanez al cornac che stava a cavalcioni dell'elefante. - Sì, signore - rispose l'indiano. - Quel
indietreggiare di qualche passo. - Chi mi assale? - si chiese. - Qualche coccodrillo? - Levò precipitosamente il kriss e cercò di rimanere immobile
piuttosto truce. - Sei tu il mylord che mi riporta la pietra di Salagraman? - chiese finalmente, dopo aver squadrato dall'alto in basso il portoghese
... - Avanti, Eccellenza, - disse Yanez, guardandolo malignamente. - Dov'ero ... rimasto? - chiese il ministro, che pareva facesse degli sforzi
domandi questo? - chiese. Sandokan accostò la sua seggiola a quell'indiano e abbassando a sua volta la voce gli sussurrò agli orecchi: - Io sono il fratello
essere? - si era chiesto il sospettoso portoghese. - Si direbbe che qualcuno suggerisce delle pessime idee al sovrano. - Mi hai capito, mylord? - chiese il
contenere comodamente una cinquantina di persone sotto-coperta. - Perché sotto-coperta? - chiese Tremal-Naik. - Noi dovremo figurare, fino a Gauhati
morti. - Chi? - chiese Yanez sorpreso. - Io ed i miei artisti. - Perché? - In causa della commedia che noi abbiamo rappresentato. Il rajah è furibondo
anche tu, dunque? - Che cosa dici chitmudgar? - chiese il malese, spaventato dal pianto di quell'uomo. - Il tuo signore è stato arrestato. - Il capitano
dire, mylord? - chiese il principe fingendo un grande stupore. - Che alla vostra corte, Altezza, avete dei furfanti. - Che cosa dici mai, mylord? - Sì
? - chiese Sandokan che cominciava ad inquietarsi. - Avrei desiderato meglio incontrare gli assamesi. - Quegli animali sono testardi ed eccessivamente