, per merito di Galileo (1565-1642) e dei suoi discepoli in Italia; due tentativi che esercitarono grande influenza sull'indirizzo del sapere e sopra i
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(Sax, Böhm-Bawerck, 1855-56), poi diffusi dovunque (in Italia: Pantaleoni, Pareto, ecc.).
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più splendida cultura universale dell'antichità; e viceversa in Italia quella religione domestica ed etnica (di razza) seguendo le vicende politiche
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ogni scienza e della stessa economia;fino a che Boezio (m. 525), al tempo di Teodorico in Italia, traducendo Aristotele, iniziò quella serie di studi
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Rivolgimento storico-psicologico. ‒ 1. L'umanesimo (o rinascimento classico) anticipato in Italia fin dal secolo XIV e prevalso più o meno in tutta
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democratici, già inchinevoli anche in Italia fin dal secolo XV a principati, donde discredito degli ideali etici, scientifici, civili del medio evo
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vecchie nazioni (Italia) e di materiali accumulazioni presso i ceti procaccianti borghesi di nazioni giovani (Inghilterra, Olanda, ecc.), e ciò a scapito
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,1576), Botero in Italia (Della ragione i Stato,1589) e Raleigh in Inghilterra (Osservazioni sul commercio,1615); e parecchi altri che rispecchiano il
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Francia con talun propugnatore di libertà economica in generale («laissez faire, laissez passer», del marchese d'Argenson, 1751), in Italia specialmente
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entro il ristretto cerchio del Baden, nel margravio Carlo Federico (m. 1811). Trovò seguaci in Italia, in Delfico (1789), Pagano (1788), Febbroni
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Italia, primi Scialoja (dal 1845), Ferrara, Boccardo; in Germania, von Thünen, Hermann, Rau, Mangoldt; nella Spagna, Florez-Estrada; in Russia, Storch; in
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, Belgio, Italia, Inghilterra, Stati Uniti, in Gide, Laveleye, Luzzatti, Lampertico, Supino, Ricca-Salerno, Adams, ecc.
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(nella Vita di s. Elisabetta d'Ungheria)gli splendori della novella civiltà nel medio evo comunale. Studi sociali, che si ricollegano in Italia a
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liberale di Napoleone III, della formazione dei nuovi Stati nazionali (Italia, Germania) e della prima irruenza del socialismo universale organizzato ( 1852
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Venute meno nelle lunghe marce di quelle tribù guerriere conquistatrici di Grecia e d'Italia le tradizioni asiatiche del monoteismo e di un
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, del genio estetico di Grecia e d'Italia, delle discipline tecnologiche oggi più fiorenti nel nord-europeo. — E se le vaste e uniformi pianure, coi
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In Italia sulla popolazione intera i celibi rappresentano il 58%, superati dalla Germania 59, rimanendo Francia a 55 e Austria a 52, scendendo
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, Italia 7,70, Inghilterra 7,45, Francia 7,38, con un massimo in Serbia di 10,46 e un minimo in Irlanda di 5,40 (Benigni); con una costanza nella
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(depopulationes) degli anni nel secolo V in Italia, o di quelle desolatrici dei tartaro-mongoli rinnovatesi con Gengiskan in pieno medio evo, a cavaliere dei
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nord-occidentale 20,5 per mille abitanti (Schmoller); — con un massimo nel 1900 in Ispagna di 29 e un minimo in Norvegia di 15 (l'Italia 23) per mille
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ai tempi della guerra coi sabini, allargandosi in tutta Italia perveniva sotto Augusto a 51/2 milioni, sotto Claudio a 7; e tutto l'impero romano in
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mila persone, temibili per fierezza, non per numero. Italia intera parve poi destinata a scomparire demograficamente, fra calamità, devastazioni e
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tempio di Delfo, proseguono i greci dal sec. IX a. Cr. in poi, popolando così l'arcipelago e l'Italia ionica: — imitatori essi medesimi dei fenici che
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centri d'Italia, Francia, Inghilterra, Germania e negli scali circummediterranei di Catalogna, di Barberia, d'Egitto, di Bisanzio. Ivi fondano depositi di
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industriali degli Stati Uniti, mantiene ognora fisionomia essenzialmente agricola, colle sue derrate inondando l'Europa; mentre l'Italia sola, a
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1852 trovasi salita a 368 mila; e, partecipatasi circa il 1870 a Germania, Italia e a tutto il continente, negli ultimi 25 anni (1880-1905) s'aggira
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Inghilterra; e l'Argentina è per noi una seconda Italia. Altrove plasma nuovi cicli di civiltà: chi sa dire quali tipi civili usciranno dalle colonie
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fissa su determinato territorio (meglio se fra confini naturali, come la Spagna e l'Inghilterra, l'Italia) e mercé un governo proprio tradizionale
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unificano gli ideali, le aspirazioni, gli affetti di un popolo: — per l'Italia il fatto per cui il cattolicesimo e il pontificato hanno ripreso la
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addensamenti di abitazioni e di uomini, che tuttavia serbano tipo ed abito di campagna; e invece minori centri come quelli di Toscana e d'Italia del nord
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(specie in Inghilterra), o delle sedi episcopali (specie in Italia e Francia), dovunque con quella dei monasteri; e in una città, Roma, si collocò e si
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alquanto questo momento critico di sviluppo di città; altre precedendo come l'Italia, altre seguendo con più lento passo come Francia (con Troyes
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prima in Italia; fatto solenne maturatosi attraverso tre momenti storici: — la diuturna incubazione di popolazioni artigiane e agricole attorno ai
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dei rettori delle province ed a funzioni giudiziarie (Benigni). — Questi poteri civici perdono i vescovi in Italia sotto i barbari, che insediano
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principio della decadenza dell'azione diretta politica del clero in Italia e fuori. Tuttavia il clero mantenne un posto eminente nell'organismo dello
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in Germania e in Italia, dal capitolare di Kiersy (877) di Carlo il Calvo fino alla costituzione di Corrado il Salico (1037).
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momento per l'Italia è l'età carolingia, in virtù delle funzioni civili-politiche impartite al vescovo nelle città (dal sec. IX); per l'Inghilterra
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3. Nel quale governo civico, quasi dovunque come legge storica ma più nettamente in Inghilterra e Italia, — vengono a preponderare dapprima le
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sta l'Italia.
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spesso le Arti minori in Italia; — periodo che comprende nei sec. XIV-XV l'agitazione del «compagnonnage» e del salariato (la rivoluzione dei Ciompi 1378
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, in Italia.
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paese pareggia l'Italia. Alcuni Comuni salendo a piena autarchia cioè a Stati sovrani, contribuirono alla storia politica più dei grandi imperi
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(« enclosures»), talora per investimento nel suolo dei capitali di ditte mercantesche e banchiere decadenti (Italia, da Lorenzo de' Medici in poi
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, che trovava riscontro nella servitù del popolo artigiano, regolamentato politicamente nelle corporazioni chiuse (Francia, Germania, Italia), e
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Grecia come in Italia e altrove al lavoro libero (Curtius, Mauri); donde le congiure degli schiavi (dalle guerre puniche a quelle dei gladiatori
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Comuni civici (caratteristica d'Italia), per indennizzare così i signori e principi terrieri; — infine fruendo delle carte di libertà da questi
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quale, anticipato in Inghilterra e Italia fin dal secolo XI, già rapido in Francia nel secolo XIV («la jacquerie») e bene avviato nel sec. XV in
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filosofiche e teologiche durante la rivoluzione e le guerre religiose del luteranesimo, e per il decadere del primato economico d'Italia colle sue
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delle industrie in Olanda, Francia, Inghilterra, Germania, in sostituzione dell'Italia, e malgrado singoli sviluppi delle precedenti invenzioni e
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Comuni per l'Italia, la guerra delle investiture e la ribellione luterana per la Germania, la rivoluzione francese e Napoleone per l'Europa moderna, o
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