pensiero, scaldate dall'ispirazione: forma e sostanza, splendore e sapienza ad un tempo. Io pensavo da principio che l'amore di questa maniera di
Pagina 104
metafisicherie si abbarbicavano sempre a un fatto, a parecchi fatti che gli esperimenti rendevano indiscutibili. Pensavo: «È un gran poeta costui!» e
, pensavo freddamente: - Come siamo già estranei! - La risoluzione di dividerci per sempre era stata presa, di accordo, il giorno avanti, dopo cinque anni di
l'essere immortalati da un grande artista come lui. Pensavo ch'egli avrebbe impiegato meglio il suo ingegno e il suo tempo terminando quel suo
stati presi sul serio. Ecco ora quel che mi accadde due giorni dopo, e quando non pensavo affatto al mio strano visitatore. Ero rientrato in casa portando
uscisse di camera, saltai giú dal letto. Pensavo: «Un duello? Peggio, una catastrofe?» Fui pronto, alla meglio, in pochi minuti. «Ebbene?» domandai
a negare: ma era vero. In quell'istante pensavo proprio: «Oh, Dio, ella indovina». «Come avvenga non so - riprese Delia. - C'è dentro di me o una
, perché è una cosa oscura anche a me che sono vecchio e non mi conosco ancora. Ci pensavo adesso. Pensavo che quando si soffre di una ferita la causa del
, mi metto a pensare. Pensavo a quello che scrive Sant' Agostino del lavoro manuale dei monaci, pensavo alla Regola di san Benedetto, a Rancé, e come
speranza del trionfo e poi con alcuni colpi ben assestati distruggere repentinamente quella speranza. Ma, - soggiunse il Bonaiuto; io non pensavo più che