, l'acetosella, la borrana, i denti di leone, gli asparagi, le biete, gli spinaci, il cerfoglio, le foglie del prezzemolo, la cipollina ; tra gli odori il
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di denti, una sola pinna dorsale e, invece di squamme, cinque file di lamine indurite. Le uova degli storioni (ve ne sono varie specie) forniscono il
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10. Il Dentice (Dentex vulgaris). — Il dentice è un pesce di forma allungata, dalla piccola bocca munita di denti, dal ventre bianco e dal dorso
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fitti denti e una coda lunga e sottile. Le razze migliori sono quelle la cui pelle è adorna di pietruzze spinose. La loro carne essendo alquanto
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allungato e la bocca fornita di alcune centinaja di denti. Il suo colore varia dal biancastro al giallo, al grigio, secondo l'età e il luogo della sua
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amore istintivo del luogo natio. Questo pesce, dal muso aguzzo e dalla grande bocca munita di forti denti, raggiunge anche due metri di lunghezza e
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di montagna le cui palle sode, verdi all'esterno, racchiudono delle foglie bianche squisite, scricchiolanti sotto i denti.
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punto, cioè che una goccia gettata nell'acqua fredda e poi presa fra i denti si fa dura e non più attaccaticcia, servitevene secondo l'esigenza delle
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lungo di burro fresco e poisgranatele coi denti.
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erano stati e quelli che erano, al presente, quasi non si riconoscevano più. Curvi, canuti, tutti grinze, senza denti, coi piedi strascicanti, si
lupacchiotti, l'uno con la coda dell'altro fra i denti; il primo teneva fra i denti la coda di Caterina. La lupa invece ridivenne donna, e la bambina, lupa
ha denti. Così va il mondo! - Allegro, compare! Il mal tempo se n'è andato, Il bel tempo è già arrivato. Zun! Zun! Zun! La signora, ridendo, scantonò
diventata una larva, col fiato ai denti disse: - Maestà, vado io! Lasciatemi andar sola. E prima andò nella casetta affumicata dei genitori di Grillino
coda lunga e spelata. - Sorciaccio, che cerchi qui? - Datemi uno di quei morti. Che ve ne fate? - Prendilo pure. Il sorcio afferrò coi denti la punta del
fino ai denti, partono subito e trovano il Gessaio che caricava i sacchi del gesso sui suoi somari magri e sbilenchi. - Sua Maestà vuole l'asino dai
sulla testa. Il balenìo bianco della faccia gli veniva dai denti. Andavano colla rapidità di un sogno. - Donde vieni? - egli domandò nel piegarsi sopra
? - mormorò umilmente il giovane. Il vecchio si piegò: - Siete russo, avete detto: comanda ancora lo czar a Pietroburgo? - Per poco! - ribatté a denti
dei denti bianchissimi, che gli rischiarava il volto mostrando tutta la bontà spensierata ed affettuosa del suo animo. Così, sempre allegro nella
gelide, appunto sotto il piccolo granaio, nel quale aveva essa medesima disposto il letto per lui. Era curva, mal vestita, con pochi denti in bocca e due
labbra violette lasciavano ancora vedere i denti bianchi. Quando le ebbe oltrepassate si voltò, ed arrossì vivamente, vedendo che anche la fanciulla
socchiusa sui grandi denti bianchi, e il nasino corto, rialzato leggermente, che le faceva un musetto adorabile di perversità. Ma non era robusta
scoperse tutti i magnifici denti bianchi. - Cerca tu le donne che vuoi. Per il ballo della galletta ce ne volevano quattro, e un uomo solo nel mezzo
le mie gambe o per lo meno di lasciare i polpacci fra i denti dei bighana. A giudicare dalle loro urla, devono essere straordinariamente cresciuti di
spalle. Aveva gli zigomi molto più pronunciati dei cinesi, il naso grosso, la bocca larga fornita di denti lunghi e acuti come quelli delle belve, male
si preparano a slanciarsi sul topo. Aprì le formidabili mascelle, mostrando due file di denti, bianchi come l'avorio e aguzzi come triangoli, mandando
! - Ascoltatemi - disse Fedoro, coi denti stretti per la collera che già lo invadeva. - Vi narrerò come sono avvenute le cose. - Dite pure. Fedoro gli
? - chiese il Lama. - Sì - rispose Fedoro, a denti stretti. - Quale onore pel nostro monastero! - esclamò il Lama. - Poi sospirò a lungo, guardando
molto allegra - disse Rokoff. - Se pensassimo invece ad asciugarci un po? - chiese Fedoro, che batteva i denti. - Vedo degli sterpi qui. - Mi pare che
, signor Fedoro, come trovate quel pasticcio di San Francisco? - Non ne ho mai mangiato uno più gustoso, però mi si gelano i denti. - Bisognava