genitori Rita e Nello, sedevano accosto, sfogliando un grosso libro, che la mamma aveva regalato loro perchè anche durante la ricreazione imparassero
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. Rita e Nello, che crescevano sempre più diligenti e più bravi, studiavano con maggior zelo dacchè la rinnovata prosperità allietava i loro genitori
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' ammirazione. - Ma è proprio vero, che conoscono il loro nome? - domandava egli a Nello con un sorriso incredulo e curioso. - Guarda! - rispondeva l' altro
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amava di farsi raccontar dai fanciulli le loro letture, prima di tutto per veder se avevano esattamente capito le cose lette, e poi per giudicar
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, i due salotti destinati ai ragazzi Sernici e a' loro topi; dopo avere esplorato tutto il resto del vasto appartamento, dove ogni tanto lo
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credere, ormai, alla salvezza Se nessun gatto lo divorava, lo avrebbero ucciso le ore notturne co' loro terrori, e la fame e la sete e il rimorso....
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le loro ricerche riuscivano senza frutto. Moschino si scosse dal suo torpore sonnolento, quasi mortale; fece uno sforzo supremo e cominciò a muoversi
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mangiar la minestra che la Letizia avea preparata nel loro piatto. Il giorno seguente, i topi s' affollarono un' altra volta intorno a Dodò, e lo
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storia, - rispose Dodò - sarà sempre vero che le creature piccole, come noi, non devono mai cercare di farsi male tra loro; ma star uniti e d' accordo
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guardarono arrossendo; e più rosso di loro, a dirittura di bragia, si fece il loro piccolo amico. Rita cominciò: - Come si fa.... - E Nello continuò
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bestie son come gli uomini: hanno il loro destino; e guai se il destino è nemico! Su tali dolorose considerazioni la sorprese Vittorio, che avea
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alcuno de' loro cari animalini: e da quando era morta la Ninì, si sarebbe detto che, se fosse stato possibile, essi avevan raddoppiato l'affetto alla
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e l' altra, e tossì forte. La Lilia e il suo innamorato misero un piccolo grido di paura, balzando come due molle. Il loro primo istinto sarebbe
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momento!... Ragù e Caciotta non pensarono certo ai loro compagni di sventura, che ripigliavano la via delle fatiche e degli strapazzi; tanto dovettero
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lui. La sera stessa, i signori Sernici, co' loro ragazzi e i topi, erano a cena; la Lilia sgretolava qualcosa di mala voglia: Moschino s' era scottata
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venuto! - dicevano nella loro lingua Ragù. e la Caciotta. - Ben trovati! - rispose il forestiero. - Sei parente dei topi di scuderia? chiese Moschino
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loro Lilia col signor Mimmì Rosicalegno. Si ballerà. » NB.- Gl'invitati saranno tutti in costume.» Questi bigliettini furono spediti a dodici o
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A Rita e a Nello la mamma aveva data una graziosa canestra con un coperchio ricamato in lana a rosoni rossi per farne un nido ai loro nuovi piccoli
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cotte col burro. Ma il torlo d' uovo e i dolci erano la loro festa. Non gli date molti dolci, - raccomandava la contessa Sernici ai suoi figliuoli
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de' loro padroni; e quando un ovo intero fu posto nel loro piattino, vi s' accostarono piano, con garbo; appoggiarono le zampine su l' orlo, come due
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persuaderli a lasciare in pace quelle bestioline che, in quel momento, non avevan bisogno d' altro che della loro mamma. In fatti, la Caciotta, che gli
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poppare; e s' addormentavano assieme l' uno su l' altro come un mucchiettino di carne. Ogni poco, quando eran liberi, i loro padroncini li andavano a
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placidamente accoccolato dentro la libreria o mangiare a tavola con un appetito formidabile. Della loro origine in casa del girovago e dei viaggi zingareschi
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vero pepino. Non ostante che Ragù e la Caciotta volessero lo stesso bene a tutti i loro figliuoli, un bene più fraterno che altro, da che i piccini eran
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cosa, proprio col fare d' una persona a modo: a segno che persino Ragù e la Caciotta guardavano il loro figliuolo con grande ammirazione, come s' ei
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, e presolo sul braccio, lo contentava portandolo a dormire. La Caciotta e Ragù si tenevano assai di quel loro figliuolo; e mentre punivano gli altri
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