darà il braccio al babbo, al fratello, allo zio; a un parente insomma; non mai a un giovine, estraneo alla famiglia. E questo non già in offesa
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, toccherebbe alla madre ad accompagnarla: se non avesse nè pure la madre, toccherebbe ad una zia o ad uno zio. A pena inginocchiata, la sposa deve levare
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servirgli nella carriera avvenire. Che se un padre o uno zio o un padrino, volessero godere lo spettacolo della piena felicità, non avrebbero che da regalare
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dopo, col pretesto dell'arrivo di un mio zio, abbandonavo quella casa. Per una di quelle combinazioni che noi sogliamo attribuire alla scarsa
La mattina, tutta Ràbbato già sapeva la notizia dell'improvvisa pazzia del marchese. «Ma come? Ma come?» Lo zio don Tindaro era accorso tardi
letto?», le domandò lo zio don Tindaro, arrivato in quell'intervallo. «Peccato! ... Volevo mostrargli ... » E tolse di mano al cavalier Pergola uno
questo punto. Figuratevi! Aveva cominciato a scherzare con me, al suo solito, ma era uno sforzo.» «Ieri non ha voluto vedere lo zio Tindaro venuto a
comanderà qui e provvederà ai fatti miei.» Lo zio don Tindaro e il cavalier Pergola venivano tre, quattro volte nella giornata, in compagnia del dottor
Erano anni che il marchese e suo zio il cavaliere don Tindaro non si guardavano in faccia. Dal giorno che il marchese non aveva voluto permettergli
orso. Pagava la mesata di socio al Casino , ma non vi andava mai. Con suo zio il cavaliere non parlava da anni. Dalla zia baronessa si faceva vedere
anzi rozzo di maniere. Marchese contadino mi chiamava una volta lo zio don Tindaro; e me ne glorio, ve lo confesso. Avrei potuto vivere in ozio come
rifarlo.» «Siete padrona disporre del vostro come vi pare e piace.» «Voglio che casa Roccaverdina rifiorisca. Tuo zio è uno scioperato. Ha già dato quasi
. Vostro zio non vuol vedere in viso, nemmeno da lontano, sua figlia! Voi avete fatto lo stesso con me». «Il torto è vostro, cugino! Siete scomunicato
difendevo, solo contro tutti i parenti. Mio suocero, vostro zio, buttava fuoco e fiamme dalla bocca e dagli occhi; la zia baronessa, peggio. Credete
dello zio don Tindaro, gli venne incontro nell'anticamera, tenendo i suoi due bambini per mano. «Grazie, marchese!» singhiozzava. «Fategli coraggio
Italia, un mese a Londra, una visita allo zio colonnello che vegetava nel suo eremo di Lynn-Cottage, sulle rive del mar d'Irlanda; poi di nuovo a Parigi e
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