contrasto fra il modo di pensare e l'agire; non vi sia bisogno di vivere, per cosi dire, due vite; una interna e l'altra esterna, sempre in contesa
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suoi tempi, nè critica i presenti; ringrazia il Signore che gli ha concesso una lunga vita e spera di vivere dell'altro. A vederlo, a sentirlo, è un
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Primo dovere del vivere civile, è quello di conoscere la verità che preserva dall'errore, e di amare la giustizia che è la sicurezza della virtù
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mai. In questo nostro attuale vivere affannoso, frettoloso, avido di miglioramenti, di lusso, di piaceri, di viaggi, la stabilità si fa sempre più
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atteggiamenti da vittima. Il marito, il quale per debolezza o cieca passione o amore del quieto vivere, si è allontanato dai suoi, poco a poco è infastidito
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un colpo d'aria può uccidere, come si può affidarla ad una ignara, povera contadina, o permettere che se la porti lontano, a vivere magari in una
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Il dolore e il compianto per i morti e la cura della tomba, è di tutti i popoli di tutti i tempi. Il vivere è un correre a la morte; tutti lo
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La vera signora, educata all'affetto come al saper vivere in società, distingue visita da visita. Non riceve le amiche e gli amici intimi nel salotto
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tolleranza, il compatimento la gentilezza; inezie, che sono la base del quieto vivere, di quel poco di felicità che ci è concessa. E' una casa non
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si migliori nell'affetto che inspira, migliorando lei stessa nell'affetto che la fa vivere in lui e di lui. Dice a proposito Ernest Legouvé: «C'est en
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guadagnarsi onestamente la vita. Ora, i domestici, quando lavorano onestamente per vivere, sono stimabili e rispettabili nè più nè meno come un industriale
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differenza che esiste fra essi. Ora, la natura, che destina l'uomo, a vivere con la donna ha dato all'uno ed all'altra, sentimenti, attitudini e
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preferiscono vivere sole, a una unione di pura convenienza, di interesse! Quante e quante non si chiusero in cuore il bisogno di simpatia, di affetto
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sentimento pietoso e nobile, perfino l'energia! Costoro farebbero opera generosa se non condannassero una giovane creatura a vivere con essi in un ambiente
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ho la certezza di non recar danno a nessuno, perche non potrò vivere a mio modo, non badando alle osservazioni, alle censure, alle critiche dei
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La signora nubile sa che, per vivere a suo modo, ed essere ben accetta, ha bisogno di vincere molti pregiudizi, di imporsi col così detto « saper
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giorno in un carrozzone di treno in compagnia di una signora, la quale, contro tutte le regole del saper vivere, prese a interrogarlo chiedendogli dove
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che riguarda il vivere in comune. Starà presso loro alla mensa; si ritirerà quando essi dovranno ritirarsi; parlerà quando si tratterà di loro
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, il piacere di vivere.
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La conclusione del libro, è che per vivere piu serenamente e tranquillamente che si possa, non basta essere virtuosamente agguerriti contro la
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destina l'uomo a vivere con la donna, ha dato a l'uno ed a l'altra sentimenti, attitudini, funzioni differenti con diritti e doveri corrispondenti
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istintivo in chi è nato per vivere in società. Figurarsi poi se quest'uno è suo marito! Ho visto invece altri mariti, in casa propria burberi, brontoloni
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riempie. Per una creatura gentile non vi ha supplizio maggiore di quello di essere costretta a vivere con persona volgare. Un marito può essere un
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vivere in appartamenti sfogati, inondati d'aria e di luce, alle quali la mamma può dedicare il suo tempo, senza danno della famiglia. La mamma che può
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vivere, scrisse il prof. Masaryk, e i nostri poeti intonano loro le nenie funebri» e continua: «l’influenza di Schopenhauer, Hartmann, Nietzsche non
concorrenza, che aumenta i prezzi. Da principio però le cooperative, per vivere, devono poter fare la concorrenza al gabellotto. Questa condizione di cose fa
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non di contrasti a raggiungere maggiore agiatezza, e data la tendenza, pur troppo non ancora vinta, al quieto vivere.
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soppressione per amor di quieto vivere, perchè la Corte suprema non sia aggravata di nuovo lavoro. Ora questo mi fa credere che l'onorevole Pellegrini non
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artiglieria e genio è pari alla posizione che vien fatta agli ufficiali di scrittura, i quali sono obbligati talora, anche nei grandi centri, a vivere con 76
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un'abitazione da principe - posso dirvelo io che l'ho visitata - proprio da principe, da farci vergognare delle nostre catapecchie. Dovrebbe vivere con la
vivere solo, come un cane, lontano da tutti. - Eh, cavaliere? Non vi si vede più! Che avete? Non state bene? ... Dio, come siete ridotto! - Beato voi
- rispose il ragazzo. - Come vivi? - Cara signorina, - disse il notaio - ci vuol così poco per vivere nella sua condizione e alla sua età! - Perchè non
erano detti tante e tante cose! - Come finirà? - domandava, tremante ancora la signora Kyllea. - Non potremo più vivere tranquille! Da due notti non
, più che realmente non valessero, i terreni acquistati; di coloro a cui aveva dato, per parecchi anni, modo di guadagnar da vivere onestamente
cospetto di tutti. Sì - ella soggiunse dopo breve pausa - lei ha ragione! Sciocca sono io, che non so ancora abituarmi al vostro modo di vivere e di
... E poi? ... E poi avrebbe continuato a vivere come prima, sarebbe invecchiato, inutile agli altri e a sè stesso.. e sarebbe morto, portando con sè
chiusa in un monastero, non avrebbe potuto vivere più fuori del mondo. È rimasta sempre in attesa, non ha disperato neppure quando tu eri tutto di quella
condizione in cui la famiglia era caduta per colpa del padre. Costui aveva voluto vivere sempre da signore, senza far niente, indebitandosi, vendendo a
. Ma, forse, egli s'ingannava. C'era voluto e una straordinaria forza di volontà e un gran coraggio e un nobilissimo orgoglio per rassegnarsi a vivere
arrabbiato nel venti! Che n'avea ottenuto? Aveva dovuto acquattarsi per vivere in pace. E suo padre nel quarantotto? Capitano della guardia nazionale, per
, non lo sapete? E fate vivere in peccato mortale anche quella poveretta!» «Perché un prete sudicio non ci ha buttato addosso due gocce di acqua salata
Rocco Criscione! Senza di questo, io non sarei costretto, per vivere in pace gli ultimi quattro giorni di vita, a vendere il fondo che mi ha lasciato
affatto. Prendo moglie; ho i miei affari, voglio vivere tranquillo. Che avete guadagnato voi coi vostri famosi libri? Non ci danno da mangiare essi, non
ottenere l'assoluzione, per farsi imporre una penitenza? Oh! Non poteva più vivere così ... E tornava ad irrompere contro se stesso: «L'orgoglio ti acceca
anzi rozzo di maniere. Marchese contadino mi chiamava una volta lo zio don Tindaro; e me ne glorio, ve lo confesso. Avrei potuto vivere in ozio come
giudice istruttore ... Perché? Come mai? ... Avrei dovuto prevederlo! ... Erano sposi davanti alla Chiesa e alla legge; erano giovani e costretti a vivere
lusso di vivere sempre negli angoli più favoriti dalla natura; incapace quasi d'emozioni a forza di provarne, gente che del bello ha fatto l'abitudine e
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ma inebriati di sole e di gioia di vivere; frotte di fanciulle e di bimbe che trotterellavano, alcune lacere, altre modeste, altre ancora arieggianti
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