rivolge ai giovani: « In nome di quello che hanno di più caro al mondo, in nome della nostra povera patria, della nostra sfiancata razza latina, che ha
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rado le nostre ingiurie contro la razza presente del servidorame; e se ne sta imperterrito, con la faccia che non tradisce un'emozione, rispettoso
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, ha affinato la razza esaltando il sistema nervoso a scapito del resto; di modo che, per la maggiore, noi si è diventati esseri tutti sensazioni, che
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assolutamente parlare la loro lingua, si ostinino ad esigere una tale razza di parlata italiana dai figìiuoli. I genitori che non sanno parlare italiano e pure
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? Sono ingrandite trentamila volte! - E che razza di virgole sono? - Microbi del tifo! Il cavaliere diè un balzo. Voleva ammazzarlo dunque? O, per lo
Roccaverdina erano soprannominati i Maluomini ... Coi nostri antenati non si scherzava. Ora siamo una razza incarognita; tu, agricoltore; io ... almeno! ... Non
poi, chi non sapeva che la povera sua mamma era stata una martire? Tra bracchi, levrieri, segugi, cani di ogni razza e campai armati fino ai denti e con
mai, ora, delle macchine e della Società Agricola ... In quanto a donne, egli è uscito di razza. Tutti i Roccaverdina sono stati famosi donnaioli: il
! non guardava tanto pel sottile! La razza, su certi punti, è rimasta la stessa. Quando un Roccaverdina prende un drizzone, è capace di tutto, nel bene e
assieme con gli altri nella Società, don Pietro rispose: «I Roccaverdina sono stati sempre uno più matto dell'altro; e il marchese non di razza. Ha scelto
, aveva sempre avuto una grande simpatia por la razza americana, in generale tutta positiva, sprezzante di sentimentalismi e di idillî poetici. vera
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. Era l'istinto femminile e l'istinto di razza insieme che le suggerivano di stare in guardia, che le mettevano uno sgomento pauroso in fondo all'anima
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