quindi come diversivo sarà letto con piacere dagl'innumerevoli lettori di questa geniale raccolta, che il Giannotta cura con tanto intelletto d'amore. (Il
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dei quali appartenenti alla nota sua biblioteca popolare dei «Semprevivi» - volumi editi colla massima cura, degni davvero del nome del Giannotta, ai
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Lo sai che la mamma vuole che se n'abbia cura... Queste coperte si possono ancora adoperare... La mamma non vuole buttar via mai nulla... Guarda: le
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che insegna a fare e a servire. Però questa «Cucina famigliare» è riveduta da persona competente, è adattata con cura agli usi moderni, ed è corretta
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nel sanatorio pure per agiati, aperto nel 1862 a Davos, in Isvizzera, mediante un metodo di cura fondato assai meno sulle medicine che sull'igiene
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del medico, quanto al sistema di cura da lui messo in opera. Infatti, risultati non meno buoni si ottennero in altri sanatorii, diretti da altri medici
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Orbene, dopo una cura durata in media 222 giorni, si ottenne il 66 per cento di risultati positivi, intendendosi con questa parola, che i malati
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In breve, i cardini su cui posa l'efficacia dei sanatorii nella cura della tisi sono: l'aria pura, l'alimentazione abbondante e un relativo riposo
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La cura dei sanatorii è la cura più naturale della tubercolosi, perché essa non agisce che aiutando la natura. Nel Cap. II abbiamo già veduto come in
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Ma i sanatorii finora istituiti non sono, di fronte al numero dei malati adatti alla cura, che una goccia d'acqua nel mare.
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miglioramento, e che la cura di un malato duri in media due mesi (ed è una media certamente troppo bassa), un letto di sanatorio potrebbe servire per
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Ora, questi intenti vengono ampiamente soddisfatti dai sanatorii, poiché, mentre la cura negli ospedali comuni ordinariamente, dopo molti mesi od
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si hanno da 30 a 35 guariti, e da 40 a 45 notevolmente migliorati; sicché, in complesso, si può calcolare che, con una cura della durata di 70 od 80
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associati la cura dei sanatorii; anzi, non solo si addossarono le spese di cura, ma assegnarono anche un sussidio giornaliero alla famiglia del malato, in
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Secondo la convenzione stretta colle diverse Casse pei malati della regione, l'Istituto provvede alle spese di cura dei tubercolosi, che costano da
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2) dànno un contributo alle spese di cura, il quale varia per ogni malato in senso inverso all'entità del sussidio che passano alla sua famiglia
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, che fornisce, in marchi, le somme con cui l'Istituto contribuì alla loro cura nei sanatorii:
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probabilità di guarigione, e non vengono, quindi, accolti nei sanatorii di cui si disse finora; inoltre dovrà provvedere alla cura di quei non pochi
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dall'esperienza, che di dodici mila ammalati designati come adatti per la cura nei sanatorii, nove mila in seguito alla cura possano riprendere il lavoro, e
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ogni parte del Regno Unito si lavora con alacrità per poter applicare largamente il nuovo metodo di cura.
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caso nostro, siccome il numero di coloro che abbisognano di cura è grandissimo, così la spesa non potrà certamente venire coperta da oblazioni volontarie.
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loro tornaconto nell'aiutare i sanatorii, che in pochi mesi di cura restituiscono alla società, ancora idonei al lavoro per parecchi anni o per tutta
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condizioni in cui vi si trovano assai più atte a peggiorare il loro stato che a migliorarlo, danneggiano quei malati pei quali sarebbe indicata la cura
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impossibile l'accumulare risparmi, i sanatorii, dico, sono del pari indispensabili per la cura del ricco, che può, secondo il consiglio del medico
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: «Chi esamina quanto ho scritto riconoscerà quanto sia difficile di applicare questa cura senza grande pratica, e come occorra singolare fiducia da
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«Non è necessario d'insistere su questo, che anche nelle circostanze più favorevoli è impossibile di sostituire completamente colla cura privata la
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«Dobbiamo quindi guardarci seriamente dal tentare la cura del malato nella pratica privata se a ciò non ci costringono gravi e pressanti ragioni. Un
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«Quando si chiede se il trattamento dei sanatorii sia indispensabile per la cura, non si può non rispondere, che eguali risultati si possono ottenere
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comprende come un risultato pieno ed intero della cura non si possa ottenere altrove che nei sanatorii, ove il regime di vita, tuttochè modellato a
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poca cosa rispetto al costo della cura, e la lontananza della famiglia, piuttosto che dannosa, è da considerare come giovevole all'esito della cura
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Conviene anche tener presente che, siccome l'efficacia della cura nei sanatorii dipende in prima linea dalla quantità di tempo che l'ammalato può
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terreno si abbia cura che esso contenga delle sorgenti, o possa fornire buona acqua del sottosuolo.
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Con grande cura è da studiare la distribuzione dei diversi locali del sanatorio e il loro ammobiliamento. Io ne tratterò qui per sommi capi
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Un sanatorio disposto nel modo detto fin qui può fornire al malato i principali elementi veramente efficaci per la sua cura, cioè aria pura, asciutta
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Quanto ai medicinali, essi non entrano nel novero degli elementi essenziali della cura; si usano per eccezione, quando qualche speciale incomodo del
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accordano nel richiedere, che sia scelto con cura, ben trattato e ben pagato. Solo a questo modo lo si può ottenere costituito di persone abbastanza educate
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Non è già una triste prova della poca cura che i governi usano nel tutelare la salute dei loro amministrati, il fatto, che quantunque da non pochi
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tubercolare, oppur no? Come si potrebbe esigere tanta finezza d'esame, che, del resto, non suole avere grande influenza sulla cura?
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cura e mantenimento almeno un centinaio di milioni all'anno. Capitalizzando questi cento milioni, non avremmo una somma di molto superiore a quella che
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La miglior cura della tubercolosi è la igienico-dietetica: vita giorno e notte in aria libera, pura e tranquilla; alimentazione sostanziosa, variata
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Le probabilità di un buon esito della cura sono tanto maggiori, quanto più vicina al suo inizio si trova la malattia.
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La cura dei tisici negli ospedali comuni non giova; gli ammalati mancano d'aria pura, di buona alimentazione e di riposo. - A questi elementi di cura
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cura dei malati, e si vedrà se non siano delle centinaia di milioni che ogni anno vanno perduti a cagione della tubercolosi.
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Oltre ciò, l'editto prescriveva le diligenze da usarsi tanto durante la malattia, quanto dopo seguìta la morte. E però voleva fosse cura degli
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Tutto ciò si deve far conoscere al malato, sia perché giova alla sua cura, sia perché persuade alle dovute cautele anche quegli egoisti, che non
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della tubercolosi, così, se non si ha cura di neutralizzarne l'azione malefica, ben scarso frutto potrà dare ogni altro provvedimento diretto contro gli
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rari e, come vedremo, vanno crescendo rapidamente di numero sotto l'azione di più razionali metodi di cura.
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La cura dei tisici negli ospedali comuni non giova; gli ammalati mancano d'aria pura, di buona alimentazione e di riposo. - A questi elementi di cura
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ottengano nella cura della tubercolosi coi metodi che vennero usati fin qui. Tenendo i tisici nelle sale dei nostri soliti ospedali, insieme a malati
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Nè potrebbe essere diversamente, dacchè i poveretti mancano dei tre principali elementi che l'esperienza dimostrò necessarii alla loro cura: aria
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