qualche carezza a Paola che veniva a posàrglisi sul braccio e tentava di strappargli dalle mani, col becco, quel filo lucido che pareva attraesse
stuzzicava col becco, volava via, tornava, si allontanava con lunghe volate. Egli la lasciava fare, indifferente la seguiva con lo sguardo, e all'ultimo
saltava, con brevi volatine, da un tacchino all'altro, gracchiando, ricercando col becco i pollini tra le penne a questo e a quello, familiarizzata con essi
pareva che i combattenti lo capissero. Si accanivano, inferocivano. Notaio afferrava col becco il bernoccolo di Scurpiddu e glielo tirava, glielo tirava
, e li rincorse. Scurpiddu era là che faceva la ruota, ponzando, col bernoccolo rosso allungato sul becco! Respirò. Tutt'a un tratto si vide davanti uno
era messo accavalcioni del becco d'una vite del torchio, e dimenava le gambe, quasi volesse sfidare le serpi a raggiungerlo lassù. Al nuovo acuto e
ruota. allungando il bernoccolo rosso pendente sul becco, egli trasse fuori dalle tasche il pane e il formaggio e cominciò a mangiare in piedi