(Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia più vicina. – A un suo cenno, Fedora accorre; e
(Kyoto accorre)
impersona in quella – mousmé uguale ai Re davanti al Sole – è Iris, la figlia del cieco, quella che accorre sul limitare della sua casetta).
Ah! a quella voce come il cuore di Iris sobbalza dalla gioia!; si leva, accorre, respinge Kyoto, Osaka, le guèchas e sale alla verandah, con un gran