i modelli di nuove navi che si invieranno da Spezia, Venezia o Castellammare.
, Venezia), ma diminuiscono notevolmente quando l'analfabetismo è al minimo (Milano, Torino, Belluno), non però tanto da raggiungere la quota del massimo
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Anche il furto aumenta colla media istruzione (Treviso, Venezia, Lecce) e diminuisce colla maggior diffusione di questa (Alessandria, Novara, Como
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Così Venezia e Torino, che non son tra le prime delle provincie ricche, hanno invece il massimo di reati contro la fede pubblica: certo un simile
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spiegano invece nè colle nostre risultanze nè coll'intervento della razza, del clima o d'altro le eccezioni di Venezia e Macerata che ne hanno un gran
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e nell'isole. I furti qualificati poi abbondantissimi in Sardegna, Calabria, Roma, presentano un altro massimo in Venezia, Ferrara, Rovigo, Padova
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massimi, oltre i 201 per 100,000 abit. nella piana del Po (Nord d'Italia) in Bologna, Ferrara, Venezia pianigiane; e nella Calabria che è montuosa e marina
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per 1000 abitanti, e sono Grosseto, Ferrara, Venezia, Crema, Vercelli, Novara, Lanciano, Vasto, S. Severo, Catanzaro, Lecce, Foggia, S. Bartolomeo in
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priore; e tanto in queste come nelle carceri di Venezia esisteva l'uso di tassare i nuovi entrati B. Scalia, Storia della riforma delle carceri in
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P. Molmenti, I banditi della repubblica di Venezia. Firenze, R. Bemporad e figlio, 1896.
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P. Molmenti, I banditi della repubblica di Venezia. Firenze, R. Bemporad e figlio, 1896.
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Negli ultimi anni P. Molmenti, I banditi della repubblica di Venezia. Firenze, R. Bemporad e figlio, 1896. del papato di Clemente XIV si registrarono
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Venezia. Firenze, R. Bemporad e figlio, 1896..
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Venezia, ed i suoi canali rendendone difficile la insurrezione in massa, fu una causa della sua stabilità politica.
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Così il parricidio dà, in contraddizione all'assassinio ed al rapporto etnico, una più alta frequenza nelle Corti di Aquila, Casale, Venezia ed una
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perfino i Dieci di Venezia. Ora da questo a favorire un giornale, e poi un amico col denaro pubblico (denaro del comun, denaro di nessun), e poi sè
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il 57%, in Venezia (Torti) il 53%, in Milano nel 1878 il 60% (Sighele, op. cit.).
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Facciamo dell'Italia intiera quello che erano una volta Pisa e Venezia ed ora Genova; facciamo che le abitudini delle spiaggie liguri e dei monti
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del Tribunato come quella di Venezia alla relativamente imparziale giustizia: e certo è che se Governi tirannici, come l'Austria e il Piemonte antico
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Venezia che ne aveva 14.231 nel 77 (Rivista penale, 1878), senza che il crimine vi si notasse in numero straordinario, mentre Potenza ne aveva solo 1306 e
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Lavini, Del modo con cui è amministrata la giustizia. Venezia, 1875.
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Nella stessa Venezia troviamo una differenza che va dal 9 al 51%, secondo che dalle piccole città di provincia c'avviciniamo alle più grandi ed alla
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cui è amministrata la giustizia. Venezia, 1875.. Chi mi spiega, scrive Costa, perchè la giurìa a Genova assolva il 30% accusati, mentre Ancona 15
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derubò la zia per soddisfare verso un poveretto i debiti di questa? (Geyer, Rivista penale, Venezia, 1876).
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contro le proprietà, la densità della popolazione, e la coltura. - Così Milano, Livorno, Venezia, Torino offrono un maggior numero di reati contro la
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catalogo ms. dei giustiziati di Venezia trovo «un Matteo Bergamasco che fu ucciso nel prenderlo e poi appiccato per aver ammazzato due guardie ch'eran con
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inutilmente crudeli, non mossi da odio, da timore o da interesse. - Nel catalogo ms. dei giustiziati di Venezia trovo «un Matteo Bergamasco che fu
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E certo dal Consiglio dei X di Venezia che pagava sicari ed avvelenatori a scopo politico, alla fucilazione del duca di Enghien, alla S. Barthelemy
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grandi capitali (Padova, Napoli, Milano, Venezia).
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Così in Italia per reati contro la fede pubblica (v. s.), le capitali Torino, Venezia, Bologna, Roma emergono sulle provincie vicine; e così pure nei
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non valeva parlare dei vantaggi che l'Italia, ancora non padrona di Venezia e di Roma avrebbe avuto col mantenersi nel concerto europeo: «tutto ciò
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«Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dell'interno sul contegno dell'autorità politica di Venezia in occasione dello sciopero
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rimessa, mi diceva che a Bergamo e a Venezia son rimasti di princisbecco per quel che Giacomo ha scritto su quel cataclisma dell'avvenire: dillo tu
. Piú morbida, piú lenta si distaccava la linea del monte Albenza (quello stesso che vediamo a Milano sullo sfondo del corso di Porta Venezia), un
Gazzetta di Venezia in mano, l'aveva distesa sul banco, perché leggessero, se sapevano leggere, quel che a Venezia si stampava in intuito di un
variazioni sul "Carnevale di Venezia", ch'era stato il suo piccolo trionfo all'Accademia finale nel Collegio delle dame inglesi, la bellezza di
risalto. - Questa ghirlandina di viole - disse la pretora. - E questo punto di Venezia - soggiunse Teresina, indicando una camicia, la cui metà
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Accademia della crusca
