che devono essere pulitissime, il viso, il collo, le orecchie e i denti. La pulizia scrupolosa della propria persona è cosa sommamente necessaria a
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cacciatori, dove la biancheria non è certo di Fiandra, nè le posate d'argento, nè le stoviglie finissime. Non arricciate il naso, non mangiate a denti stretti
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giudicate senza educazione. 50. Ne è più lecito mettersi le mani in bocca e nelle orecchie, nè pulirsi i denti in nessun modo fuori dalla propria stanza, nè
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lui, a denti stretti, ma col più amabile fra i sorrisi - non temete voi che io uccida vostro marito? - La spagnoletta è spenta... guardate... - Vedrete
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mormorare un «crepa!» che rimane educatamente fra i denti. E poi, l'uno è magro, mentre l'altro è grasso: questo è un gran parlatore, e quello non ha
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tutti e due, e che la marcia stentata non era solo l'effetto dell'impressione morale del temporale. Erano pallidi, battevano i denti, accusavano
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" Raffaello m'inquietò subito, era seduto, inerte, cogli occhi aperti e un po' fissi. Non tremava, nè batteva i denti come me e Alfonso, non parlava
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preghiere perchè facesse un ultimo sforzo. Batteva di nuovo i denti: per un po' rispose alle mie insistenze dicendo di lasciarlo riposare ancora, poi non
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La linea superiore A fu scritta a Torino il 10 luglio. La linea di mezzo coi denti segna il tempo in minuti secondi. La linea della respirazione
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, strapparonle coi denti le dita per averne gli anelli; in questa banda il più giovane aveva 15 anni, il più vecchio 18, in ognuna di queste bande vi era una
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6. Ossa mascellari e Denti. - Il Talbot Dr Eugene S. Talbot, The etiology of osseous Deformities of the head, face, jaw, and teeth. Chicago, 1894
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Il Talbot sostiene che tali irregolarità della faccia, dei denti e dei mascellari sono stigmate degenerative.
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Prof. F. Maltese, Anomalie dei denti e delle arcate mascellari in crani criminali («Archivio di Psichiatria», 1896, vol. XVII, fasc. IV).
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, il prof. Maltese Prof. F. Maltese, Anomalie dei denti e delle arcate mascellari in crani criminali («Archivio di Psichiatria», 1896, vol. XVII, fasc
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Vi ha ancora trovato certi solchi perpendicolari nella corona dei molari che vi formano ciò che egli chiama fasci del littore; i denti molari vi
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trovato soltanto l'8,8% di individui privi di ogni terzo molare: i denti che ha trovati così numerosi erano distribuiti in questo modo:
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grande in 27, l'appendice lemuriana in 6, strabismo in 11, denti canini sviluppatissimi in 4, diastema dentario in 4, orecchie ad ansa in 29, lobulo del
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, labbra sottili, aveva caratteri inversi a quelli del criminale nato come ricchezza di barba, buona conformazione di denti, scarse rughe ecc.
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, che così non glie le avrebbero rubate: alla pubertà, e come segno di virilità e di distinzione, si spezzano i denti incisivi mediani a colpi di
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una grossa flussione, domani è un tremendo mal di denti, dopodomani è una ladreria, che ti fanno patire, o un'ingiuria, o una coltellata che ti dànno
dalle lische, che scappavano dai denti delle forcelle come un'imbottitura di crine da un cuscino mal cucito. - Battista non si è lasciato vedere
coll'essere la zia senza denti, o col mangiare un pane, che non mi vorrà passare quel giorno che madamisella tornasse in casa a comandare piú di prima. Ti
sorriso sempre pronto e cortese, che metteva in vista dei denti bellissimi. La sua condotta onesta e diritta, di una perfetta trasparenza morale, la sua
fra i denti: - Poverina, proprio questa notte! Il signor Caccia cercò, nella folla, la figura lunga e magra del dottor Tavecchia - e, trovatolo che
vita ... vestita di bianco? - Uhum! - L'avevi nella valigia ... ti sembrava molto bella ... - Ebbene? Teresina stringeva i denti, facendo forza per
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mostruoso di veder scorrere del sangue insieme alle sue lagrime. La trovarono sfinita, livida in volto, coi denti serrati. Il dottor Tavecchia
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quella si fosse voltata; se non si voltava, le pareva di ricevere un urto nel petto e digrignava i denti. Soffriva per il sole, per il vento, per i tempi
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imperlava di sudore, batteva i denti; le mani e i piedi le diventavano diacci. Se la convulsione era forte, sopravveniva il delirio accompagnato da
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tentante di quella notte. Salutò, senza nemmeno guardare e sparve nelle ombre del portico. Teresa si scosse, strinse i denti, chiuse gli occhi e
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vide davanti a sé su quelle labbra rosse, tumide, e su quei denti di una candidezza abbagliante. Tornò a sorridere. Che cosa bizzarra! Tutto il suo
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