avesse avuto pietà del mio patimento e non mi avesse per molti giorni tolte le forze e la coscienza di me stesso. Ma verrò, sta certa, appena potrò
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gonzi. Chi butta in aria ilfango se lo butta facilmente in viso. Quel giovinastro seduttore non me lo puoi ammazzare, perché si ammazzano le galline
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prega, prega per me". "Che mai può essere accaduto?" continuò per due o tre giorni a molinare nel suo capo donna Fulvia, che aveva sempre avuto bisogno
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forte. Improvvise curiosità intervenivano a interrogarla: "Che cosa avrà detto di me? crederà proprio ch'io sia stata innocente? perché non è venuto
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. Indossata la nuova zimarra, il conte riprese la sua lettura, sollevando un viso, che la luce della lucerna circondava di gloria. "Ciò non di meno pare a me
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." sta attento, Blitz. - E volgendosi a me con uno scoppio di serena ilarità - Guarda, - disse - si direbbe che il vecchio scettico è poco persuaso di
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tocca a me di fare il professore - disse il vecchio fauno, tenendo sollevato il cappello sull'osso della testa per tutto il tempo che durò il gran
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fare, zia. - Questa è una mezza mia figliuola - disse la signora Santina volgendosi a me. - Giacomo le avrà parlato di Celestina. - E come
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pensassi a me in questi momenti cosí dolorosi, in cui sento che resto solo alla testa della mia povera famiglia. No, l'avvenire è troppo scuro e prevedo
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respingere il beneficio, che mi offrirono questi miei vecchi benefattori scriveva - e non me ne pento. Intanto chi procura all'amico l'occasione di
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fatto chiamare, caro Giacomo. Sapete quanta stima abbiam sempre avuta per voi. - La sua famiglia, signor conte, fu sempre troppo buona verso di me
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, spaventevole come la morte, balenava nella oscurità della sua mente. - Una grande, una irreparabile disgrazia per me, per lei, povero Giacomo, per tutti
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della strada. - Tu non sei una conoscenza nuova per mio padre. - Si ricorda ancora di me? - Mi domanda spesso notizie del mio amico delle canzonette
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con una parola cattiva. - Non è la prima volta che usa con me questi modi. Immagina forse che vada di sopra a far la spia. La spia di che? Vuol piú
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sorriso tra il fatuo e il sarcastico, che vuol dire: "A me non la si dà a bere!". Parlava anche lui di voler ricorrere agli avvocati, e intanto andava a
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bene alla ragazza che gusto deve avere di metterla in piazza? dica di me quel che mi merito; non sarei lontano dall'offrirgli delle scuse e anche delle
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ricomparve ancora libero della sua volontà. Tutto questo era nel giro naturale delle cose. - Per me - gli disse quel giorno che le tornò davanti non
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, si fregò le ginocchia, masticò ancora una goccia di saliva, per finir di concludere: - Prego vostra Eminenza di credere ch'io non parlo per me
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tener bene la penna in mano. - Oh sí, me ne sono accorto, - scoppiò a dire buffonchiando il conte, che aveva sotto gli occhi il famoso L'orenzo
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secchio del pozzo - gridò il pà verso il maggiore dei due che si allontanò zuffolando. Poi, voltosi a me, soggiunse: - È un ragazzo un po' corto di
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pensare a me, io sarò quasi alle Fornaci. Troverò Giacomo? egli non può non tornare a casa a passar le feste, specialmente quest'anno di disgrazia. Se
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testa grossa cosí - rimproverò la mamma. - Badate a tener nota esatta di tutto quello che spendete per me - disse Giacomo, rannuvolandosi in volto, con
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l'anima tua, ma mi hai però detto, che ti riservavi un piccolo segreto, che però non era una colpa; ma che non me lo avresti rivelato che ad Andropoli. Di
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complicato, troppo artificioso. Mettiti tu il beretto magico: quanto a me voglio per questa sera accontentarmi dei miei sensi naturali, così come me
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anche me. Mi par di veder qui l'immagine dolorosa di tutta la storia umana. Un lamento, che sorge dalle viscere dei bambini appena nati, dei giovani
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erano quasi tutti uomini. - Vedi, Maria adorata, se io sentissi il bisogno per me di una religione, io mi farei evangelico, perchè in questa Chiesa
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fossa. Me lo prometti, non è vero, Paolo mio? - Sì, te lo prometto, - rispose Paolo colla voce interrotta dal singhiozzo, - ma sarai tu quella che mi
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siete sempre unità. Io invece, vedete, sento fremere in me la vita di tutti i 30000 fratelli, che per ora costituiscono la Repubblica sociale di Turazia
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, Teresina si dié a spianare le arricciature del suo grembiale, mormorando: - Egli non me lo ha mai fatto capire, certamente; né io avrei osato
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per me; ma le ragazze, poverette, che cos'hanno di buono a questo mondo?… Un grande sconforto le piegò gli angoli della bocca, e i suoi occhi neri
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improvvisamente la testa dell'Orlandi. - Vengo a vedere se mia zia ha terminato di pregare per me ... poiché sono sicuro che prega per me. Teresina
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, accendete in me il fuoco del vostro amore, che mi abbruci, che mi consumi, che mi faccia tutta vostra". Il celebrante trascinava l'ultima parte della Messa
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: Allontanate, Signore, da me questo amaro calice. Si sentiva male davvero; i polsi le battevano disordinatamente; aveva la testa in fiamme e le mani
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. - È un fatto - continuò la pretora - che da tre anni si mangia regolarmente i denari della laurea. - Ma quest'anno no. Me lo ha promesso. - Voglio
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l'avviamento ... - Ah! Ed ella conta su di me per questo? Mia figlia non ha dote. Ho quattro ragazze, signore, e se dovessi dare una dote a tutte quattro, non
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corrispondenza? - Se lo sapesse, povera me. - La mamma però? ... - Oh! la mamma ... le dico tutto. - Fai bene - sentenziò la pretora - e sai perché la
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è bene collocata fra sua madre e me. Quanto all'onore nella nostra famiglia ... Non poté proseguire; soffocava. Monsignore, sorridente, con piglio
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. - Vieni con me, fuggiamo. Il suono della voce riscosse Teresina. Si allontanò dal giovane, tenendogli solo le mani sulle spalle, guardandolo
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- fece il medico sorridendo - me la figuro perfettamente; ma non è altro che una alterazione nervosa. Col tempo e con un po' di buona volontà, credo
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. - Tuttavia ... se mi facessero delle osservazioni, a me, tua amica? - Ebbene dirai ai zelanti che ho pagato con tutta la mia vita questo momento di libertà
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testa ... - Niente paura; ho il braccio saldo, con me non può cadere. E per darle subito una prova della sua forza, le recinse la vita stretta
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terribili sopracciglie aggrottate, la fecero rientrare in sé, tanto che soggiunse confusa, tremante per la menzogna: - C'è un saluto per me ... della zia
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Accademia della crusca
