sgraffiato, e con mezzo naso già portato via dai denti del gatto. Cane, gatto e bambino erano un viluppo per terra; e senza il coraggio e la destrezza di
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denti. "La donna starà qui con la bambina", disse l'aggiunto. "Loro vengano con me. Devono assistere alla perquisizione." Fece prendere dei lumi, lasciò
spiegava tutta, sventolava sulla scia. "Dove va, quell'originale?", diss'egli. E brontolò fra i denti, con una forzata raucedine da barabba milanese
tirato tale un colpo di denti da farne una melma sola.
insultar la nonna e le stesse consonanti della parola austriaco gli servivano tanto bene per stritolarsi fra i denti la propria collera e spremerne
un'altra conca silenziosa fra l'erta della Colmaregia, i facili Dorsi della Nave, le radici rocciose dei Denti di Vecchia o Canne d'Organo e l'altra
, mostrando le loro immense bocche semicircolari, irte di denti triangolari che si agitavano mercé la strana disposizione delle mascelle, come se già
, Simone!" disse rivolgendosi verso il negro, che continuava a battere i denti e a sgranare i suoi grandi occhi spaventati. "Vedo che non hai dimenticato
assiderate, riusciva ad afferrare coi denti la corda della valvola di sfogo, obbligando il pallone a ridiscendere. Io però sono d'opinione che non abbiano
carnagione d'un nero lucido perfetto. Portava ai fianchi un sottanino ornato di perle di vetro, di denti di animali selvaggi e di code di scimmie, alle
emozioni, anzi, vi confesso che questo freddo mi ha messo indosso un certo appetito." "Sono sette ore che non abbiamo messo sotto i denti una briciola
l'irlandese, facendo uno sforzo por sollevarsi. "No!" rispose l'ingegnere coi denti stretti. "Siamo immobili." "Non c'è corrente ?" "Nessuna." "Ne
rarefazione dell'aria. O'Donnell, che cominciava a battere i denti, si accorse che il termometro segnava due gradi sotto lo zero. "Diamine," esclamò, "fa
terrore, i suoi lineamenti erano alterati, gli occhi roteavano e i denti stridevano. "Che cos'hai, Simone?" gli chiese l'ingegnere. Il negro aprì le
lo riprese a quel ricordo, e i suoi denti stridettero. "Calmati, Simone" disse O'Donnell. "Che diamine! Tanta paura per un polipo gigante? Prendi
a forza i denti e gli versò in gola un calmante, mescolato ad una dose d'oppio. Allora, a poco a poco, le grida cessarono, il tremito divenne meno
, batteva i denti per il freddo, che diventava acuto, e per il terrore, tenendosi sempre aggrappato, con la forza della disperazione, alle corde di
pesce-cane?" mormorò battendo i denti. "Che sia destinato anch'io ad avere per tomba lo stomaco di uno squalo? Ventre di balena! C'è da impazzire
?" "Per non venire ucciso e divorato," rispose il mozzo, battendo i denti per il terrore. "Quale terribile dramma marino si è svolto in questi paraggi
perfino undici metri, mostravano le loro immense bocche irte di formidabili denti e capaci di contenere un uomo intero ripiegato, e mandavano rauchi
guardò il padrone con due occhi smarriti. "Dei morti?" chiese, battendo i denti. "Io paura." "Ma quali morti, pauroso?" "Là! Là!" balbettò il negro
mettere in dubbio la minaccia, s'era fermato, digrignando i denti come una pantera presa al laccio. - Tu! ... Saranguy! - esclamò, rigando colle unghie
feroce sfiorò le sue labbra, mostrando due file di denti aguzzi come quelli di una tigre. - Dove sono? - chiese egli con voce sorda. Tremal-Naik
. Allorché le tenebre stesero il loro nero velo sulla silenziosa jungla, Aghur montò pel primo la guardia, al di fuori della capanna, armato fino ai denti
denti e curi l'alito. Passarono due ore lunghe come due secoli, durante le quali nessun rumore turbò il silenzio che regnava sotto la fitta ombra del
cogli artigli aperti, e aprì la bocca mostrando una doppia fila di denti aguzzi. Il bengalese, che correva molto rapidamente, in pochi minuti giunse
sollevò. Il poveretto non dava più segno di vita ed era inondato di sangue. La tigre gli aveva schiacciato la testa fra i denti. - È proprio morto
buoni denti. Con una scossa allentò una corda che gl'impediva di curvare la testa poi, pazientemente, non badando al dolore, avvicinò uno dei polsi
crearla. Aveva neri e vivi gli occhi, candidi i denti, bruna la pelle e dai suoi capelli d'un castagno cupo, ondeggianti sulle spalle, ne veniva un
assai sviluppata e due magnifici denti aguzzi, arcuati all'insù. Sul dorso gli era già stata accomodata l'hauda, specie di navicella nella quale
rombare nella jungla nera, la conosceva troppo bene perché potesse ingannarsi. - Grande Siva! - mormorò coi denti stretti. - Il padrone si difende
, cupo, meditabondo. - Pazienza, - diss'egli coi denti stretti. - Quell'uomo tutto mi confesserà, dovessi strappargli ogni parola a colpi di ferro
giovanetta coi denti stretti. - Cos'hai veduto nella pagoda? - Nulla. - Vergine della pagoda, tu corri un gran pericolo, - ripeté l'indiano con voce
fece udire tre altre volte un sordo ringhio e si slanciò verso la porta mostrando i denti. Anche la tigre udì qualche cosa, poiché fece udire un
, Negapatnan, - bisbigliò Tremal-Naik. La faccia del thug divenne terribile. Gli occhi mandavano sinistri bagliori. Le labbra lasciavano a nudo i denti
alterati e le labbra semi-aperte che lasciavano a nudo i candidissimi denti: si sarebbe detto che era morta. Tremal-Naik le rialzò delicatamente i lunghi e
diamanti; un naso diritto che nulla aveva d'indiano, labbra sottili, coralline, schiuse ad un melanconico sorriso che lasciava scorgere due file di denti
. - Il banian! - disse Tremal-Naik. Kammamuri a quel nome fremette. - Padrone! - mormorò, coi denti stretti. - Non temere, maharatto. Deponi i remi e
. - Lo vedi? - chiese egli coi denti stretti. - Sì, capitano, - rispose Bhârata. - È seduto a poppa, fra due sipai e bene incatenato. - Presto! presto
elefante. - Un elefante! esclamarono i due indiani. - Un elefante qui! - Ma sì, era un elefante enorme, con una proboscide mostruosa, e due denti
assalitori che venivano innanzi coi pugnali fra i denti e i lacci in mano, pronti a strangolarlo. Dalla canna usci una striscia di fuoco seguita da una
rapita ... ma ... - digrignò i denti con rabbia e cacciò le unghie in terra. - Ada! ... Ad ... a! - ripeté. - Delira, - pensò il maharatto. - Sì, l'hanno
. - Sono essi che vanno a Raimangal, - dissero i thugs. - Sapete quale sia la destinazione della Cornwall?- chiese Tremal-Naik, coi denti stretti
ingranditi, mediante segni biancastri ben tracciati; i denti, poco prima bianchi come l'avorio, erano diventati neri come quelli del più arrabbiato