Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: denti

Numero di risultati: 44 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

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Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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sgraffiato, e con mezzo naso già portato via dai denti del gatto. Cane, gatto e bambino erano un viluppo per terra; e senza il coraggio e la destrezza di

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Piccolo mondo antico

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Fogazzaro, Antonio 5 occorrenze

denti. "La donna starà qui con la bambina", disse l'aggiunto. "Loro vengano con me. Devono assistere alla perquisizione." Fece prendere dei lumi, lasciò

spiegava tutta, sventolava sulla scia. "Dove va, quell'originale?", diss'egli. E brontolò fra i denti, con una forzata raucedine da barabba milanese

tirato tale un colpo di denti da farne una melma sola.

insultar la nonna e le stesse consonanti della parola austriaco gli servivano tanto bene per stritolarsi fra i denti la propria collera e spremerne

un'altra conca silenziosa fra l'erta della Colmaregia, i facili Dorsi della Nave, le radici rocciose dei Denti di Vecchia o Canne d'Organo e l'altra

ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE

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Salgari, Emilio 15 occorrenze

, mostrando le loro immense bocche semicircolari, irte di denti triangolari che si agitavano mercé la strana disposizione delle mascelle, come se già

, Simone!" disse rivolgendosi verso il negro, che continuava a battere i denti e a sgranare i suoi grandi occhi spaventati. "Vedo che non hai dimenticato

assiderate, riusciva ad afferrare coi denti la corda della valvola di sfogo, obbligando il pallone a ridiscendere. Io però sono d'opinione che non abbiano

carnagione d'un nero lucido perfetto. Portava ai fianchi un sottanino ornato di perle di vetro, di denti di animali selvaggi e di code di scimmie, alle

emozioni, anzi, vi confesso che questo freddo mi ha messo indosso un certo appetito." "Sono sette ore che non abbiamo messo sotto i denti una briciola

l'irlandese, facendo uno sforzo por sollevarsi. "No!" rispose l'ingegnere coi denti stretti. "Siamo immobili." "Non c'è corrente ?" "Nessuna." "Ne

rarefazione dell'aria. O'Donnell, che cominciava a battere i denti, si accorse che il termometro segnava due gradi sotto lo zero. "Diamine," esclamò, "fa

terrore, i suoi lineamenti erano alterati, gli occhi roteavano e i denti stridevano. "Che cos'hai, Simone?" gli chiese l'ingegnere. Il negro aprì le

lo riprese a quel ricordo, e i suoi denti stridettero. "Calmati, Simone" disse O'Donnell. "Che diamine! Tanta paura per un polipo gigante? Prendi

a forza i denti e gli versò in gola un calmante, mescolato ad una dose d'oppio. Allora, a poco a poco, le grida cessarono, il tremito divenne meno

, batteva i denti per il freddo, che diventava acuto, e per il terrore, tenendosi sempre aggrappato, con la forza della disperazione, alle corde di

pesce-cane?" mormorò battendo i denti. "Che sia destinato anch'io ad avere per tomba lo stomaco di uno squalo? Ventre di balena! C'è da impazzire

?" "Per non venire ucciso e divorato," rispose il mozzo, battendo i denti per il terrore. "Quale terribile dramma marino si è svolto in questi paraggi

perfino undici metri, mostravano le loro immense bocche irte di formidabili denti e capaci di contenere un uomo intero ripiegato, e mandavano rauchi

guardò il padrone con due occhi smarriti. "Dei morti?" chiese, battendo i denti. "Io paura." "Ma quali morti, pauroso?" "Là! Là!" balbettò il negro

I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 23 occorrenze

mettere in dubbio la minaccia, s'era fermato, digrignando i denti come una pantera presa al laccio. - Tu! ... Saranguy! - esclamò, rigando colle unghie

feroce sfiorò le sue labbra, mostrando due file di denti aguzzi come quelli di una tigre. - Dove sono? - chiese egli con voce sorda. Tremal-Naik

. Allorché le tenebre stesero il loro nero velo sulla silenziosa jungla, Aghur montò pel primo la guardia, al di fuori della capanna, armato fino ai denti

denti e curi l'alito. Passarono due ore lunghe come due secoli, durante le quali nessun rumore turbò il silenzio che regnava sotto la fitta ombra del

cogli artigli aperti, e aprì la bocca mostrando una doppia fila di denti aguzzi. Il bengalese, che correva molto rapidamente, in pochi minuti giunse

sollevò. Il poveretto non dava più segno di vita ed era inondato di sangue. La tigre gli aveva schiacciato la testa fra i denti. - È proprio morto

buoni denti. Con una scossa allentò una corda che gl'impediva di curvare la testa poi, pazientemente, non badando al dolore, avvicinò uno dei polsi

crearla. Aveva neri e vivi gli occhi, candidi i denti, bruna la pelle e dai suoi capelli d'un castagno cupo, ondeggianti sulle spalle, ne veniva un

assai sviluppata e due magnifici denti aguzzi, arcuati all'insù. Sul dorso gli era già stata accomodata l'hauda, specie di navicella nella quale

rombare nella jungla nera, la conosceva troppo bene perché potesse ingannarsi. - Grande Siva! - mormorò coi denti stretti. - Il padrone si difende

, cupo, meditabondo. - Pazienza, - diss'egli coi denti stretti. - Quell'uomo tutto mi confesserà, dovessi strappargli ogni parola a colpi di ferro

giovanetta coi denti stretti. - Cos'hai veduto nella pagoda? - Nulla. - Vergine della pagoda, tu corri un gran pericolo, - ripeté l'indiano con voce

fece udire tre altre volte un sordo ringhio e si slanciò verso la porta mostrando i denti. Anche la tigre udì qualche cosa, poiché fece udire un

, Negapatnan, - bisbigliò Tremal-Naik. La faccia del thug divenne terribile. Gli occhi mandavano sinistri bagliori. Le labbra lasciavano a nudo i denti

alterati e le labbra semi-aperte che lasciavano a nudo i candidissimi denti: si sarebbe detto che era morta. Tremal-Naik le rialzò delicatamente i lunghi e

diamanti; un naso diritto che nulla aveva d'indiano, labbra sottili, coralline, schiuse ad un melanconico sorriso che lasciava scorgere due file di denti

. - Il banian! - disse Tremal-Naik. Kammamuri a quel nome fremette. - Padrone! - mormorò, coi denti stretti. - Non temere, maharatto. Deponi i remi e

. - Lo vedi? - chiese egli coi denti stretti. - Sì, capitano, - rispose Bhârata. - È seduto a poppa, fra due sipai e bene incatenato. - Presto! presto

elefante. - Un elefante! esclamarono i due indiani. - Un elefante qui! - Ma sì, era un elefante enorme, con una proboscide mostruosa, e due denti

assalitori che venivano innanzi coi pugnali fra i denti e i lacci in mano, pronti a strangolarlo. Dalla canna usci una striscia di fuoco seguita da una

rapita ... ma ... - digrignò i denti con rabbia e cacciò le unghie in terra. - Ada! ... Ad ... a! - ripeté. - Delira, - pensò il maharatto. - Sì, l'hanno

. - Sono essi che vanno a Raimangal, - dissero i thugs. - Sapete quale sia la destinazione della Cornwall?- chiese Tremal-Naik, coi denti stretti

ingranditi, mediante segni biancastri ben tracciati; i denti, poco prima bianchi come l'avorio, erano diventati neri come quelli del più arrabbiato

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