Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: dico

Numero di risultati: 40 in 1 pagine

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Il Plutarco femminile

218311
Pietro Fanfano 23 occorrenze
  • 1893
  • Paolo Carrara Editore
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
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' occorrenza; e così piglieremo, come dicevano i nostri antichi, due rigogoli a un fico, faremo, dico, il nostro esercizio, e vi ribadirete nel capo molte

rompa, o frastorni il corso di queste nostre care conversazioni. Ascoltatemi dunque; e se dico degli spropositi, compatitemi e correggetemi. Queste

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figliuolo, che fu poi l' autore della Gerusalemme, dico il divino Torquato. Il padre però non vi fu presente, perchè richiamato dal suo signore, stato

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origine; il perchè il naturale daessi e staessi e simili contraggono in dessi e stessi. La prova di ciò ch' io dico l' abbiamo apertissima nel verbo

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circa a questi suoi difetti; la quale ammonizione fu da lei accettata gratamente. Ora vi dico che da quel tempo della prima sua lettura, pareva diventata

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' primissimi anni diede segno di esser proprio nata per l' arte e per le lettere; dico per l' arte, perchè anche nel disegno e nella pittura si mostrò assai

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quali si mostravano con un certo vanto, non solo in Italia, ma anche in Inghilterra e in Germania. Dico si mostravano, perchè molti di essi, per la

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Cinzica era appartenente alla famiglia Sismondi: questo non dico essere errore, ma è modo improprio, come quello che rappresenta Cinzica per una

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vincere quel nemico formidabilissimo noi altre donne, dico la smania di comparire e belle e istruite, o in altre parole, e per chiamare pane il pane, la

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versi misurati collo spago." "Nel suo ragionamento c'è qualche parte di vero; e le dico schietto che non parmi possibile essere tutta quanta erba del suo

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ad imitarla: dico tutte, e dovevo dire tutte quelle che impazzano dietro a' romanzi, le quali per altro sono un numero quasi infinito. Lo credano

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il mio cuore e lo tratto proprio di gusto. Vi parlerò di una donna nobilissima, di alti spiriti, o operatrice di fatti magnanimi, dico della Clarice

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lodata davvero per questo capo. Dubito per altro se lo studio abbia dato buon frutto in questo lavoruccio che sono per leggervi: a me, dico

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' essa gli ha chiamati; dove a me, dico la verità, peccato non mi pare: anzi mi pare un esercizio non solo dilettevole, ma anche utilissimo ad

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perfin giornalista: ma nel suo genere anch' essa ha molto del singolare, e l' argomento lo tratto assai volentieri. Dico adunque che questa

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franca, e dico senza riguardo, che il titolo di donna illustre, anche in questo caso mi pare darsi un po' troppo a buon mercato. Ascoltatemi

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ottimamente in un caso, e in altri casi fanno bruttissimo sentire. Deve per ultimo sapere, e se non lo sa glielo dico io, che la popolarit� nello

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parlare a tutte le compagne), la bellezza è dono di natura; e non dico che sia da tenersi in pregio; ma quando si pensa che per sè stessa non opera

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chi ha ingegno, non gli manca nè la parola pronta nè un ordine limpidissimo. Questo dico qui brevemente; e poi in iscuola ne faò soggetto di alcune

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, e tutte quelle che pensano come lei, farebbero una vita tribolatissima. È una disgrazia, non dico di no, l'abbattersi in un cattivo marito; ma è una

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signora Giulietta, dico che non mi dispiace per niente il vedere lavata per mano delle donne tanta vergogna della Sicilia e della dignità reale." Alla

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poco dicevoli a donna ben costumata. No, non è cosa da far torto a una donna il seguitare la moda: anzi, dico di più, è cosa buona il seguitarla, perchè

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cinque cose non belle nel suo bel discorso. Quel commercio di lettere della Vittoria col suo marito, non dico che sia errore; ma a me è parsa sempre

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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

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Storie d'amore e di dolore 5 occorrenze
  • 1893
  • Casa editrice Galli
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
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tono tra superbo e sprezzante: - Giovanotto, in casa mia comando io. - Lasciatela stare, vi dico! — ripetei, vedendo che la ragazza piangeva, forse per

: — Quattromila la scrivania Luigi XVI! E si libera per quattro mila!... Dico si libera! Nessuno fiatò. E' diede forte del martello i sacramentali tre colpi

, Peppe — disse il droghiere — ma così la non più durare. Più qua, col tempo, non dico di no, se tu starai meglio, ti potrò ripigliare; ma, ora com'ora

volta che parlo chiaro, di voi non so che farmene. Sarete, non dico di no, un galantuomo, ma... che v'ho da dire? Per me non fate. Gli è meglio che ognun

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tardi bisognerà bene che lei ne sia informata — fu la risposta. - Mio Dio, ch'è stato? - Si tranquillizzi, o non le dico nulla. - No, no, dica, dica

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Natura ed arte

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Giovanni Virginio Schiaparelli 1 occorrenze

, quasi tutti osteggiarono l'idea che possano esistere altri mondi simili al mondo terrestre. Dico, quasi tutti, perché noi leggiamo in uno di loro, a

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XVIII Legislatura – Tornata del 9 febbraio 1893

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Zanardelli 8 occorrenze
  • 1893
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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ferroviario. Creda che ne verrà un beneficio anche all'erario dello Stato. Gli dico in che modo.

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malamente vivono, mal nutriti e male alloggiati; son privi perfino di chi li curi, quando son malati. Dico io: è possibile tollerare questo stato di

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Questa legge dunque che la Commissione qualificava come legge modesta, io dico che, con frase più precisa, poteva dirla una legge timida; una legge

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, in modo possibile, senza urti, senza estenderla troppo, questa legge si potesse applicarla gradatamente, io dico che non si potrebbe avere sospetto

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volenterosi i quali prendono impegno di presentare per iniziativa parlamentare la proposta stessa. Ora io dico: se temete di trovare difficoltà oggi

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quelli del lavoro sono specialmente armonizzati; ma come la eccezione riconferma la regola, così dico che, anche riconoscendo per poco la mezzadria non

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che non osti la varietà delle forme del contratto agricolo. Anzi io dico che questa stessa varietà potrebbe avere migliore componimento da un

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Giolitti presidente del Consiglio. Non so che cosa l'onorevole Lochis ci trovi di troppo arrischiato. Io dico che il Municipio di Roma merita

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LA GENTE PER BENE

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Marchesa Colombi 3 occorrenze
  • 1893
  • F. A. Brockhaus - A. Asher e C.- Veuve Boyveau - Ernesto Anfossi
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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usa collocare la noticina dei piatti che saranno serviti. Badino, che dico si usa, ma non dico che sia bello. Ha un'aria da osteria; mi pare sempre

sarà costretta ad astenersi da una conversazione alla quale prende parte sua figlia o a fare cattiva figura. E badino che, quando dico conversazione

bene?» le dodici immaginazioni dei convitati dovevano fornire la bellezza di 72 (dico settantadue) risposte variate sull'unico tema: * Sì, ho pranzato