averso verbo latino, il quale significa aver orrore o ripugnanza, come appunto fa chi ha antipatia, ecc. Ma Teodòto contrariava la civiltà per suoi fini e
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veramente lapidato. Agli anagrammi seguitano gli eco, gli epitaffi, gli enimmi, ecc., il tutto co' suoi precetti, vizj e virtù, e di tutti
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leggere, per dir così che il meglio che seppi mi diedi a comporre la mia Mirtilla, favola boschereccia, che se ne uscì per la porta della stampa, ecc
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vostra santità, ecc. Ora nel parlare comune, quando si dice Lei ad una persona, non è come se parlassimo ad. essa, ma a quella signoria che ci
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: Io Giovanni Villani, cittadino fiorentino, mi pare di scrivere, ecc., l' altro quello del Sacchetti il quale nella novella 23, scrive: Io
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ha detto che appena si crederebbe l'atto di Cinzica, se non lo si vedesse raccontato, ecc. Tal modo lo si fa, lo si dice, che è ora abusato dai
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, abbuona; e non abbuonare, abbuonava, abbuonerò, ma abbonare, abbonava, abbonerò, ecc.: si dice cielo e non cieleste, ma celeste; si dice accieco
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Toscana, ecc." Tali parole sembrarono a tutte ragionevoli; si volle fare onorevole limitazione per la Corilla, la quale, anche nelle poesie non
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sta distesa, e di più lo specchio, le spazzole da capelli, le pettiniere... ecc. - Toilette indica la stanza! dove la donna sta ad abbigliarsi
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pregiarsi meno che la virtù; è spesso dannosa, pag. 40. BENPORTANTE, per Robusto. Ripreso, pag. 226. BRILLANTE, per Splendido, Ricco. ecc., è errore
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chiuder la lettera con le parole Ho l' onore di essere, di segnarmi, ecc., è francese; ed italianamente si dice: Mi onoro di essere, di segnarmi. Ma la
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