immagini. Münsterberg. - III. Insensibilità degli organi interni. perchè non possiamo misurare nè esprimere le sensazioni e i sentimenti. - IV Differenze
suoi trattati delle malattie nervose, e ci ha riprodotte colla fotografia delle immagini raccapriccianti di questi ammalati.
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possiamo più trattenere, altre immagini ed altri pensieri si affollano, e sentiamo crescere dentro noi il bisogno di riposarci. Se prendiamo colla mano
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, come abbiamo detto, non diventa più sensibile per effetto dell'attenzione; gli oggetti non ci sembrano più chiari, nè le immagini successive, dovute alla
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vediamo in alcue industrie. Per fare un acquerello si opera pure a questo modo. Certe immagini sembrano dipinte nella memoria con dei colori leggieri
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riaccendimento delle immagini ha luogo nei medesimi elementi nervosi, dove agirono primieramente le impressioni esterne. Se guardiamo una persona che
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studio che ora facciamo: nè meno importanti sono le sue ricerche sulle immagini colorate. "Come le immagini senza colore lasciano una impressione
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addormentare. Fechner nella sua psicofisica FECNER, Opera citata, pag. 469., consacra un capitolo a mettere fra di loro a raffronto queste immagini
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, mentre si legge, la mente comincia a distrarsi, e si vedono comparire delle immagini. Appena l'attenzione si ridesta le immagini scompaiono, ma lasciano
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le immagini ed i fatti che ci presenta la natura. Sono specialmente i poeti, gli artisti e i compositori di musica che hanno bisogno di montarsi, per
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grande profusione di parole e di immagini, riusciva ad esprimersi male e confusamente, e di quando in quando precipitava talmente il discorso che, senza
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casa." "Ciò che voglio è che non mi si venga tra i piedi." "Oh, s'immagini!" "Non voglio spie in casa..." "I ladri vedono spie dappertutto..." Con
perduta; o bisognava credere che il demonio approfittasse del male per far ballare innanzi alla moribonda solamente le immagini carnevalesche dei veglioni
dalla realtà, nelle quali la mente poteva navigare mollemente senza urtare negli scogli. Nel suo casto rigore il pensiero non osava dare alle immagini
immagini più vive e chiare di Olimpia e di Arabella, le vedeva cozzar tra loro, alzava una mano per separarle, mormorando parole che arrestavano i
non rilevava che le ombre gettate rapidamente sul fondo dell'anima, come le immagini sfigurate d'una lanterna magica, in mano a un ragazzo inquieto
buon zio, che fu sempre per lei come un padre. Immagini in quale abisso io son caduta da queste parole: ho abbandonata stasera la casa di mio marito
può dire perché più che parole erano frantumi d'immagini e di sensi, impastati tutti insieme sotto il peso d'una collera terribile. Finì col sorridere