dove si può dire che la luce non guasta il buio, lasciava la stanza in una mezza oscurità, dentro la quale le tre figure parevano sprofondare. Nessun
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. Solamente un quadretto di luce, sfuggendo da una finestra, andava a sbattere sul fondo verdone di un castagno amaro, che riempiva de' suoi rami l'angolo
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Qualche giorno dopo quest'incontro, verso sera, la Colomba, la Nunziadina e Ferruccio finivano di desinare nella scarsa luce del crepuscolo - eravamo
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tanto conturbato, che per quanto fissasse gli occhi sul bianco dell'orologio, non gli riuscì di decifrar l'ora. La luce viva d'un lampo riempì la
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naturale rimorso a svegliarsi e a cercare la luce. Ma una volta a Milano, i ciottoli della città diventavano per lui carboni accesi, gli pareva di vivere
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bagliore della luce aperta, cercava anche lei di attaccarsi alla vita e alla terra collo sforzo di un lavoro affaticante. Tra un ritornello e l'altro
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, le mani in mano, fermo sulle gambe indolenzite, assopito nella luce della lampada, vagando in una confusione oscura d'idee e di affetti, quando una
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suo cuore il miracolo. La luce dissipò il freddo e le tenebre, e la vita che prima conduceva a caso, a balzelloni, per un terreno rotto, seminato di
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ombrello un vecchio castano amaro, dalle braccia robuste, che d'estate sbatteva nelle chiare stanzette una fresca e tremolante luce verdognola. Le "due
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nella luce viva della fiamma. Era un occhio abituato a pesare gli uomini, che non sbagliava quasi mai, come non sbaglia l'occhio d'un vecchio mediatore
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rispondere anche lei un mare di aspre parole: ma non poté dirne una. Il viso divenne duro, quasi superbo. Gli occhi si impicciolirono in una luce fuggente
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parlato con una chiaroveggenza meravigliosa. Dio si manifesta nelle anime che soffrono, più che nella luce del sole. Per il viale dei salici giunse al
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, altro che!" prese a dire il canonico, facendo in modo da poter osservare il portinaio nella luce obliqua che pioveva di sotto le tende. "Dunque
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se due donne corressero di pari lungo i regoli del binario alla luce d'una vampa. La febbre suscitava in lei una nervosa energia di pensiero. La sete
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ancor di più nella penombra, il fascio di luce che entrava dalla finestra socchiusa andava a stento fino a rischiarare il guanciale e una parte del
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parlare o pensare. Il signor Tognino socchiuse un istante gli occhi. Arabella stava seduta davanti al tavolino da lavoro, sotto la finestra, nella luce
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solamente quando incontravasi nel volto pallido di Arabella, quell'occhio pareva rischiararsi di una luce più serena, approfondirsi in un pensiero, parlare
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di luce bianca venata di carminio rompeva dietro i tronchi la lunga oscurità della notte, vestivasi in fretta e scendeva, quando cominciano le
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, gelida, immersa in una luce squallida, le mise indosso dei brividi di freddo. Si scosse, venne via, traversò la piazza della Scala e le strade
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scaturì un filo di luce rossiccia, che si dilatò nel guazzo del sucido pianerottolo, mentre una voce che aveva dello spaventato, dimandava di dentro
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la voce fosse morta nel petto. Gli occhi fissi alla vetrina innanzi alla quale si agitava il turbinío di un popoloso quartiere nella piena luce d'una
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di quei quattro muri coperti di una carta color cioccolata, che riceveva una luce di rimando e l'onda dei rumori e dei gridi della viuzza vicina
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punto un discorso, che il pover'uomo non aveva più la forza di sostenere. Arabella, fattasi più presso alla finestra, lesse nella corta luce del
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respirano l'aria dei sottoscala senza luce, faccie scure di magnani e di ciabattini, faccie lunghe e livide di sarti e di cucitrici, faccie istupidite
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delicatissimo soffuso d'una tinta leggermente accesa, una testa fatta al pennello sottile, senza eccessi di carne e di luce, quanto bastava insomma perché
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§Il tramonto d’una scura giornata di novembre, col cielo coperto di tediose caligini fra le quali l’ultima luce filtrava livida e triste; l’agonia
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trassi infatti. Però, in fondo alla mia coscienza, ma proprio nel fondo estremo dove non arrivava alcun riflesso della luce superiore, avveniva qualcosa
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una buona parola per questa festa che è sempre un po’ triste… Nella notte alta, nel silenzio profondo, alla luce d’una candela che si struggeva con
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!… Povere creature umane, quali inganni sono i nostri!… Come fummo ciechi e sordi e ostinati nell’errore!… Ora la luce s’è fatta…". A quelle parole, alla
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